Addio alle vecchie abitudini: il tè sta prendendo il posto del caffè
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mercoledì 13 marzo 2013
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di Rachele Vaccaro
A Bari hanno aperto negli ultimi tempi già due “tea house” (nella foto), boutique dove è possibile acquistare ogni varietà di tisane e infusi esistenti sul globo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«È vero, anche in Italia sta crescendo in maniera esponenziale il numero di persone che scopre il piacere del tè – dichiara Michele, counselor nel nuovo negozio di tè aperto nel quartiere Picone. – Qui viene gente che va dai venti ai sessant’anni d’età, con un picco tra i 35enni e i 45enni. Ed è un pubblico soprattutto femminile, perché le donne sono più attente ai vantaggi degli antiossidanti, che rallenterebbero l’invecchiamento della pelle».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il tè non pesa sullo stomaco – conferma la studentessa Diana - cosa a volte avviene con il caffè. Questa bevanda ha una miriade di effetti positivi e mi aiuta a seguire una dieta sana». «Io bevo spesso tè rosso prima di andare a correre, oltre che per fare una pausa dallo studio – sottolinea Stefania -. Ha un effetto energizzante e mi aiuta a trovare la giusta carica per fare sport. Ho sempre consigliato il tè a tutte le mie amiche e anche loro hanno notato la differenza con il caffè».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La spiegazione “scientifica” dei presunti effetti benefici del tè, la fornisce Andrea, proprietario del tea house di Bari vecchia. «Il tè e il caffè – spiega il negoziante - contengono entrambi caffeina e teina, ma sono presenti in quantità decisamente maggiori nel caffè: una tazzina di espresso contiene tanta teina quanto sei tazze di tè. Ma mentre nel caffè l’alcaloide provoca prima un picco di energia e poi un rapido senso di spossatezza, nel tè l’effetto eccitante è più graduale, data la presenza più diluita della sostanza all’interno della pianta dalla quale si estraggono le foglie per l’infuso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le tipologie di tè sono tantissime. Si va da quello bianco (con più basso contenuto di teina), al verde, fino ad arrivare al più forte: il tè nero. Un’altra tipologia è rappresentata dalla bevanda detta impropriamente “tè rosso”: il rooibos, un infuso che non contiene caffeina.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«A Bari vanno per la maggiore i tè fruttati, come quello al gelsomino – sottolinea Andrea – . Questo perché spesso si sbagliano i tempi di infusione del tè classico. Se lo si lascia “in cottura” troppo (più di due minuti), la bevanda mantiene le sue proprietà, ma diventa amaro. E in molti per evitare questo inconveniente si rifugiano negli infusi dolci e fruttati».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il tè poi ha un aspetto “new age” che è forse la sua forza. Se la pausa caffè è in genere vissuta come un break veloce, che si consuma in qualche minuto davanti al bancone di un bar, chi assume tè, come afferma Diana, lo fa «per staccare la spina e ritagliarsi un po’ di tempo per se stessi». Un piccolo rituale insomma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Allora? Il nostro futuro risiede nel tè? Forse no. Una speranza per la salvaguardia dell’”italianità” viene da Giulia, una “pentita” del tè. «Dopo una dieta che mi ha imposto vari infusi – racconta la studentessa - ho ripreso a prendere l’espresso. Il caffè è più veloce e più “occidentale”». Viva l’Italia.
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Rachele Vaccaro
Rachele Vaccaro