I cani come gli abiti: passano di moda. Che fine hanno fatto yorkshire e husky?
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giovedì 25 luglio 2013
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di Sabrina Raeli
Abbiamo ascoltato il parere dei proprietari di alcuni negozi di Bari che vendono cani, per capire come si “muove” questo mercato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Sono i cani di taglia piccola ad andare per la maggiore – ci riferisce un negoziante del rione San Pasquale -. Sono facili da gestire e si adattano più facilmente all’ambiente domestico a causa delle loro ridottissime dimensioni. I cani di taglia medio-grande li acquistiamo dagli allevamenti solo su richiesta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
D’accordo, ma di cani piccoli ce ne sono tanti, quali sono ora quelli più richiesti? «I barboncini sono i cani più amati – sottolinea un negoziante di Poggiofranco - . Maltesi, Bassotti, Pincher, Coker e Jack Russel li seguono a ruota, mentre lo Yorkshire è un cane che ora non va più di moda».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Secondo l’ENCI (Ente nazionale della cinofilia italiana), tra i cani di taglia medio grande che possono comunque vantare una discreta domanda di mercato, ci sono i "sempreverdi" Pastori Tedeschi, seguiti da Labrador, Setter Inglese, Boxer, Collie e Border Collie. Razze che, secondo l’associazione “Legalo al Cuore”, sarebbero «anche più facili da addomesticare. Al contrario dei poco richiesti Levriero e Pastore del Caucaso».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Una razza che andava moltissimo e che ora è difficile vedere per strada è il Dalmata - aggiunge il negoziante di San Pasquale -. Finita la moda cominciata con il film “La carica dei 101” quasi nessuno l’ha più comprato. Altre razze che oggi è difficile incontrare nonostante fossero molto richieste in passato sono il Dobermann e l’Husky».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E veniamo al costo di un cucciolo, che varia tra i 500 e i 1000 euro. Secondo Pierpaolo, un negoziante di via Amendola, il prezzo maggiore o minore di un cane non sarebbe definito né dalla stazza né dalla moda, ma dalla cosiddetta “linea di sangue”, oltre che dalla provenienza da determinati allevamenti. Ad esempio se decidiamo di acquistare un labrador che oltre a provenire da un allevamento conosciuto è figlio di genitori che sono razza pura e hanno vinto concorsi o trofei, ecco che il prezzo del cucciolo aumenta esponenzialmente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Questo è sicuramente vero, ma è chiaro che anche quando si parla di cani vale la legge della domanda e dell’offerta. “Legalo al cuore” infatti sottolinea: «Le razze più richieste come Labrador, Boxer e Pastori Tedeschi sono anche le più allevate. Quindi essendoci più cuccioli in giro il loro prezzo di abbassa. Al contrario cani che sono più rari come i Papillon, gli Spitz, gli Alani e i Boston Terrier, hanno un prezzo maggiore».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ora, se partiamo dal presupposto che ci siano persone che acquistano un cane per moda, magari perché su tutti gli schermi c’è il Labrador protagonista del film “Io e Marley”, non c’è il rischio che passata la moda il cane acquistato non piaccia più? «Sì – ci rispondono in coro tutti i negozianti – chi acquista per moda vede nel cane un oggetto, l’equivalente di un vestito. C’è quindi il rischio che si stanchi presto dell’animale comprato e lo abbandoni, magari per prendersene un altro più “in voga”».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
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Sabrina Raeli
Sabrina Raeli
I commenti
- Francy - ma scusi... lei fa prima un art. elogiando un signore che accudisce decine e decine di randagi ed adesso parla di cani alla moda e fa pure sondaggi??? bha... NON CREDE CHE LA VENDITA DOVREBBE ESSERE VIETATA? forse è questo che avrebbe dovuto mettere in risalto, non la razza in voga... ..
- SABRINA - Intanto noi non abbiamo elogiato il signore che accudisce i randagi, abbiamo solo raccontato la sua storia. E anche in questo caso abbiamo raccontato una storia, quella di chi cambia il proprio cane solo per moda....Noi non giudichiamo (e nè possiamo decidere se la vendita può essere vietata o meno), non è il nostro compito. Noi raccontiamo. Anche le cose non belle, come quella di "cambiare un cane come se fosse una borsa". E' il giornalismo.