A.M.A. Cuore: un aiuto a chi ha subito un infarto, anche con lo sport
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giovedģ 31 ottobre 2013
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di Eva Signorile
«Iniziamo sempre questi incontri con gli esercizi di riscaldamento – spiega Francesco Pastanella, presidente dell’associazione – poi, chi se la sente, fa anche una camminata o una corsetta leggera. Questa attività deve protrarsi per almeno mezz’ora, quindi ci si dedica alla fase del rilassamento».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà, la moderata attività fisica che il gruppo pratica, non è l’unico motivo per ritrovarsi in pineta. «Venire qui – spiega Francesco - è anche un modo per ritrovarsi, per parlare di tante cose, anche del nostro “problema”, perché parlarne fa bene».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pastanella, un passato da militare in Marina interrotto bruscamente a causa dell’infarto, ha attraversato un periodo cupo. «Dopo l’infarto, a 46 anni e un anno di convalescenza, sono stato dichiarato inidoneo al lavoro – racconta – ho trascorso giorni in cui alternavo la poltrona al cibo. Ero passato dagli 80 chili ai 140. Mi ero convinto che la mia vita fosse finita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi, inizia la terapia di riabilitazione presso l’ospedale San Paolo, nell’omonimo quartiere a nord di Bari. Qui ha modo di venire in contatto con altre persone che hanno alle spalle un vissuto simile, fatto di stati depressivi e senso di impotenza. «Dopo che mi avevano impiantato quattro by-pass – ci racconta un altro socio, Raffaele Girone – i miei amici avevano notato il mio cambiamento: mi sentivo triste e depresso, non avevo voglia di incontrare gente e piangevo tutto il giorno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Durante i cicli di fisioterapia i cardiopatici si conoscono fra loro, scoprono che ci sono altre persone con i loro stessi problemi, anche se tutti hanno la consapevolezza che una «volta conclusa la fisioterapia non ci sarebbe stato più nessuno ad aiutarci».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La paura di ripiombare nei giorni bui della loro convalescenza è talmente forte e lo spirito di solidarietà è ormai talmente sviluppato, che questo piccolo gruppo di pazienti decide di reagire. È in questo clima che nasce A.M.A, grazie anche alla collaborazione di alcuni medici e fisioterapisti, che oggi sono fra i soci fondatori della Onlus.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’associazione non si limita ai soli incontri per l’attività fisica. «Per due giovedì al mese – raccontano – ci riuniamo nella nostra sede, in via Barisano da Trani, nel quartier San Paolo, nei locali della ex scuola Azzarita. Si tratta di incontri di “auto mutuo aiuto”, coordinati da un “counselor”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nata il 5 novembre del 2009, dall’iniziativa di quattro cardiopatici e due loro famigliari, un medico cardiologo e due fisioterapiste, al suo quarto “compleanno”, l’associazione AMA Cuore di Bari conta già 170 iscritti e vanta l’acquisto di un defibrillatore automatico, del costo di 1300 euro, pagato con i contributi volontari di tutti i soci. Impegnati nell’assistenza ai cardiopatici, ma anche nella prevenzione, i soci dell’AMA Cuore Bari saranno presenti in Piazza San Ferdinando a Bari, il 17 novembre prossimo, con le “noci del cuore”, per la campagna di sensibilizzazione e autofinanziamento, guidata dal CONA Cuore ( Coordinamento Nazionale delle associazioni di cuore).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il sito dell'associazione: www.amacuorebari.it
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