A Mola il campionato italiano di traina d'altura. La preda: il tonno alalunga
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giovedì 18 settembre 2014
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di Daniela Caiati
La gara di traina d’altura consiste in una sfida di pesca svolta oltre le 12 e fino alle 24 miglia dalla costa, dove il mare raggiunge profondità che vanno dai 400 ai 1200 metri. In due giorni, il 19 e il 20 settembre, per sette ore al giorno (dalle 8.30 alle 15.30), 23 barche in continuo movimento e a bassa velocità si sfideranno per catturare più tonno possibile.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A vincere sarà la squadra che raggiungerà il pescato con peso maggiore. La prima classificata, campione d’Italia, riceverà la maglia azzurra, accedendo al Campionato internazionale. Lo scorso anno, ad Imperia, a vincere fu il Barricata Fishing Club di Rovigo. Quest’anno sono 23 gli equipaggi che partecipano (tutti vincitori di selezioni regionali), tra cui tre squadre di Mola, Otranto e Vieste. Tra gli esperti pescatori pugliesi: Gaetano Mariano, Massimo Rotondaro e Antonio Quarta.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Occhio però: si possono pescare solo alalunga. Se all’amo dovessero abboccare altri pesci come tonni rossi, pesci spada, aguglie imperiali o marlin (o alalunga inferiori ai 6 kg di peso), questi dovranno essere rilasciati in mare. Quella del rilascio non è solo una ferrea regola da rispettare ma una vera e propria filosofia condivisa dai pescatori: il “no-kill” o anche “catch and release” (cattura e rilascia).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Per noi i rilasci contano tantissimo - afferma Gaetano Mariano, presidente della Lega navale italiana di Mola e responsabile del comitato organizzatore del Campionato -. Stiamo infatti lavorando sulla cultura marinara dei pescatori. Per questo a chi “rilascia” viene garantito un punteggio bonus».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Su ogni barca (di proprietà della squadra o messa a disposizione della Lega Navale) si trova un capo equipaggio, tre pescatori, uno skipper e un ispettore di bordo che controlla che il regolamento venga rispettato. Ogni equipaggio ha i propri colori e i propri sponsor ufficiali. I pescatori devono “combattere” con canne in fibra di carbonio e mulinelli in alluminio o acciaio, ben tarati e con fili estremamente sottili. In loro aiuto c’è l’ecoscandaglio, apparato elettronico che riesce a “leggere” il fondale marino segnalando la presenza di pesce.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ma gli strumenti servono fino a un certo punto – afferma Mariano -. Quando sei con la canna in mano e il pesce dall’altra parte sta tirando, l’emozione è fortissima: si tratta di un vero e proprio combattimento. Ed è qui che si vede il grande pescatore: colui che riesce a dosare forza e “batticuore”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel video una fase del campionato 2010, tenutosi sempre a Mola (vedi anche foto galleria):
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- ninni mRiano - Complimenti il pezzo evidenzia anche le emozioni