Mercato di Santa Scolastica, un anno dopo: troppe spese, pochi clienti e c'è chi chiude
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martedì 4 dicembre 2012
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di Salvatore Schirone
Alfredo Ricci è stato per tre generazioni dietro al banco degli ortaggi. La sua permanenza nel nuovo mercato è durata solo sette mesi: in estate Alfredo ha liquidato la sua attività e ha ceduto la licenza. Non rientrava più nei costi, tra fitto del box, (349 euro al mese) e spese per luce e acqua. Il sabato, quando c'era un po' di lavoro in più, sua figlia Carmela veniva ad aiutarlo. Avrebbe voluto che fosse lei a continuare la sua attività, ma le prospettive non erano buone e ha preferito anticipare la pensione. Accanto al suo, un box che non ha mai aperto. Altri sono stati chiusi in questi mesi (vedi foto galleria). Malgrado il sindaco abbia promesso agevolazioni ed estensioni nel rilasciare nuove licenze, molti serrande restano ancora abbassate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A pesare sugli esercenti non ci sono solo le spese ordinarie. Al momento della consegna dei box, rivenditori di latticini e pescherie hanno dovuto affrontare investimenti importanti per adeguare impianti elettrici e idraulici alla loro specifica attività. Spese non previste, ancora da ammortizzare. Enrico, è un idraulico e afferma: «Sono stato chiamato da un pescivendolo per mettere a posto un rubinetto. Nella riparazione mi sono accorto che il sistema di scarico era montato male senza le giuste pendenze per questo l'acqua del lavandino non rifluiva regolarmente. Abbiamo dovuto rifarlo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I commercianti però si lamentano anche della scarsa affluenza dei clienti. L'esercente del bar, Lorenzo, ha un po' il polso del mercato. «Non va come speravamo - dice - la gente c'è, ma non è sufficiente. Lavoriamo solo mezza giornata e solitamente il lunedì il mercato è vuoto. Molti preferiscono andare a fare la spesa nei supermercati. Lì trovano posto alla macchina».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pare che i due lati del quadrilatero più vicini alla zona Carassi siano più frequentati rispetto agli altri due della zona Poggiofranco, dove ci sono i parcheggi. Chi può raggiunge il mercato a piedi e si ferma nei primi due corridoi. Chi prende la macchina invece spesso non trova posto e ci rinuncia. Non sono in pochi quelli che pensano che forse sarebbe stato meglio sacrificare qualche spazio dell'ampio giardino interno attrezzato, ma poco frequentato, per un parcheggio più grande.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Un rivenditore di latticini accusa direttamente l'infelice localizzazione della nuova struttura. «Il mercato è nato male, è dispersivo - sottolinea -. In via Montegrappa i clienti che ad esempio dovevano comprare il pesce erano costretti ad attraversare tutto il mercato e quindi durante il tragitto si fermavano anche alle bancarelle di passaggio. Ora invece trovano tutto nel primo tratto più vicino e non girano».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma non per tutti le cose vanno male. Nicola, esercente di frutta e verdura ha pensato bene di aprire anche un negozio nei pressi del vecchio mercato di via Montegrappa, su Corso Benedetto Croce. Ha mantenuto inalterata la sua clientela assicurando gli stessi prezzi del mercato e il servizio a domicilio. Ed è aperto anche di pomeriggio. A distanza di due isolati da Nicola, è sorto un altro negozio di frutta ed è rinata una storica pescheria del corso. Se da un lato il mercato rionale langue, la vita commerciale del quartiere Carrassi pare rinascere.
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Scritto da
Salvatore Schirone
Salvatore Schirone