Ama il mare e i bagni al tramonto: è Henry, la bianca mascotte del rione San Girolamo
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venerdì 12 luglio 2019
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di Marianna Colasanto - foto Antonio Caradonna
È proprio qui che lo incontriamo, sullo stesso “waterfront” che negli ultimi anni è stato oggetto di riqualificazione. Quando arriviamo sta giocando con un ragazzino e con degli altri cagnolini. Il suo pelo bianco è arruffato, sporco di sabbia e salsedine: sembra quasi una pecora, del peso di settanta chili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sull’arenile facciamo la conoscenza della 56enne Tatiana, intenta ad accarezzare e a dare un biscottino al cagnolone. «Sono stata la prima a conoscerlo – ci racconta la donna -: è stato sei anni fa, quando aveva appena tre mesi. Gironzolava per le strade del Villaggio Trieste, lì dove risiedo, e appena l’ho visto ho deciso di occuparmene. Lui viveva in un maneggio situato nelle vicinanze, un posto dal quale a un certo punto ha deciso di scappare. Seppi in seguito che era stato maltrattato e che davanti a lui era stato letteralmente sgozzato un volpino a cui era molto legato».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tatiana per un anno cura Henry e gli porta da mangiare, fin quando durante le sue lunghe passeggiate il cane arriva nel quartiere San Girolamo, quando viene notato dalla 46enne Katia, che abita proprio in una delle palazzine situate di fronte al mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Conoscevo Henry, grazie alla mia amicizia con Tatiana - riferisce la donna – e quando l’ho visto bazzicare la mia zona, gli ho dato da mangiare. Lui in tutta risposta ha cominciato a venirmi a trovare sempre più spesso, fino a decidere di rimanere per sempre su questa spiaggia, un luogo che non ha lasciato più».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E così per il maremmano è iniziata una nuova vita a San Girolamo, circondato dal profondo affetto dei residenti che considera quasi come il suo “gregge”. «I bambini vengono di mattina appositamente qui perché c’è lui, per fargli le coccole», afferma il 61enne Vito. «Lo chiamiamo il “cane della zona”, è buono e si lascia accarezzare volentieri: è ben voluto da tutti», ci dice il 72enne Biagio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Protegge me e il mio territorio - sottolinea la 56enne Luisa, proprietaria del bar di fronte al lungomare –. Mi accompagna a casa quando finisco di lavorare e una volta ha seguito anche mia figlia che era andata da un’amica a Fesca: ha aspettato due ore per poi riaccompagnarla da me».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma come mai nessuno ha mai pensato di adottarlo? «In tanti hanno cercato di portarselo a casa, anch’io – ci risponde Katia – ma lui, da vero spirito libero, ha sempre preferito ritornare sulla sua adorata sabbia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Constatata l’impossibilità di farlo accoglierlo da qualche famiglia, la giovane ha quindi deciso di fare richiesta all’Asl per trasformarlo in un “cane di quartiere”. «Ho raccolto le firme necessarie tra i residenti e mi sono proposta come sua “referente” – ci dice la 46enne -, non prima però di aver provveduto alla sua castrazione, così come prevede la legge. L’operazione e tutte le analisi, avvenute il 16 agosto 2018, hanno avuto un costo complessivo di 950 euro. Una somma che sono riuscita a racimolare in una sola settimana, grazie al sostegno degli iscritti a un gruppo facebook che avevo aperto nel 2017».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da allora la "dog sitter", che ha ricevuto anche un microchip e un libretto sanitario, ha il dovere di prendersi costantemente cura di Henry: un qualcosa che chiaramente fa con piacere, condividendo con lui anche l’amore per il mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ogni giorno, puntale alle 6 del mattino, vedo il cane che si tuffa in acqua per farsi il suo primo bagno», afferma il 40enne barese Antonio, proprietario della storica pescheria “Spirito di patate” che si trova proprio accanto alla spiaggia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Invece al tramonto – racconta Katia – Henry fa una passeggiata sulla riva e, dopo l’ultima abluzione della giornata, si rotola nella sabbia, scava una buca e si stende lì dentro per stare più al fresco». Un rito quotidiano a cui assistiamo con i nostri occhi, proprio nel momento in cui il sole sta calando su San Girolamo, il quartiere divenuto “casa” per questo splendido gigante buono.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Marianna Colasanto
Marianna Colasanto
Foto di
Antonio Caradonna
Antonio Caradonna