Randagi: in Puglia situazione al limite, ma a Giovinazzo c'è un'isola felice
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martedì 12 febbraio 2013
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di Eva Signorile
Eppure, in questo panorama desolante, capita di incontrare luoghi in cui cani maltrattati o abbandonati da padroni senza scrupoli, trovano finalmente un po’ di serenità: è il caso, ad esempio, del rifugio gestito dalla Lega per la protezione del cane di Giovinazzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Daniela, Marilena, Marinella e Silvia (nella foto) sono alcune delle volontarie impegnate nella cura e nell’assistenza degli ospiti del rifugio, collocato nelle campagne del comune a nord di Bari. Gli angeli custodi di questi sfortunati animali sono in tutto una decina, quasi tutte ragazze. Il ricovero esiste dal 2008, da quando Daniela Volpicella è entrata a far parte della Lega nazionale per la difesa del cane.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il posto è pulito e gli animali sembrano sereni (vedi foto galleria). «I nostri cani sono tutti sotto controllo – afferma con fierezza Daniela -. Noi li curiamo, li vacciniamo e, dove è possibile, li reinseriamo sul territorio, come prescrive la normativa regionale. Ma non per tutti è possibile. I cani che si trovano in giro, sono animali abbandonati e di solito li si lascia per strada proprio perché hanno dei problemi di salute o perché sono troppo vecchi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per Daniela, il buon funzionamento della struttura che gestisce deriva dal numero abbastanza contenuto degli animali ospitati (appena 25), ma è anche dovuto all’assenza di interessi economici. Tutto qui è su base volontaria: non ci sono rimborsi prestabiliti, come la legge prescrive per i canili (due euro per ogni cane).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Grazie agli accordi con il Comune, alla Lega del cane di Giovinazzo viene comunque destinato un budget di circa 1500 euro a bimestre. «È un ottimo aiuto – sottolinea Daniela - ma non è sufficiente a coprire tutte le necessità che i cani hanno. Ti basta una minima emergenza e hai già superato la somma a tua disposizione. Ci è capitato a volte di operare cani investiti e di pagare 1000/1500 euro per l’intervento chirurgico. E poi i farmaci: c’è un medicinale, ad esempio, che costa 140euro a flacone e solitamente uno solo non basta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Così, nel bilancio dello scorso anno, si scopre che le uscite sono state di circa 15mila euro. Questo gruppo di volontari si aiuta allora con campagne di promozione, adozioni a distanza, contributi volontari e gadget.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma i problemi non sono solo economici. Daniela ci confida che la sua speranza è sempre quella che i cani trovino un padrone attraverso l’istituto dell’adozione. Ma qui il quadro si fa desolante. «Purtroppo –ci dice – nella maggior parte dei casi i cani dati in adozione alle famiglie vengono restituiti, spesso con le scuse più stupide e malgrado i nostri controlli siano rigorosissimi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non resta che augurarsi che la “cultura del cane” si evolva, soprattutto qui al Sud. Confidiamo però nell’effetto positivo dell’ultima moda dei nostri politici: farsi fotografare con un cane. Chissà che le prossime elezioni non portino un po’ di fortuna agli animali pugliesi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Per informazioni sul rifugio per cani di Giovinazzo: /www.facebook.com/lega.canegiovinazzo?ref=ts&fref=ts
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