Flacco, Socrate, Scacchi, Fermi, Salvemini, Cirillo: la storia degli antichi licei di Bari
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martedì 20 giugno 2023
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di Armando Ruggiero - foto Fabio Voglioso
Oggi a Bari, tra le scuole statali, sono presenti tre licei scientifici "storici" (Scacchi, Fermi, Salvemini) e due classici (Flacco e Socrate). A questi va aggiunto il Convitto Cirillo (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo), oggi statale ma fino a vent’anni fa privato, che ospita entrambi gli indirizzi liceali. E da qualche anno si è poi aggiunto al panorama barese anche il liceo scientifico Margherita Hack, "coinquilino" dell'istituto Marconi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tra aneddoti e storia abbiamo ripercorso la vita delle più antiche istituzioni scolastiche del capolugo pugliese. (Vedi foto galleria)
Liceo classico “Quinto Orazio Flacco” – Il liceo fu fondato con il nome del grande poeta romano nel 1933, quando si distaccò dal Convitto Cirillo trovando sede in corso Vittorio Veneto. La scuola però affonda le sue origini nel 1774, anno in cui fu inaugurato dai padri Bobbisti il “Regio liceo delle Puglie” in strada Palazzo di Città.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’imponente edificio che ospita ancora oggi il liceo fu progettato dall’architetto Concezio Petrucci ed è caratterizzato da differenze cromatiche date dalla pietra bianca di Bisceglie e il tufo mazzaro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il Flacco venne dunque istituito durante il regime di Mussolini, tuttavia si è sempre contraddistinto per il suo spirito antifascista. Tra l’altro molti tra professori e alunni del liceo furono tra le vittime della strage di via Niccolò dell’Arca, quando il 28 luglio 1943 alcuni militari fascisti spararono su un gruppo di manifestanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1966 poi, i suoi allievi furono tra i primi a creare un organismo studentesco a Bari. L’ “Osof” si riuniva nelle aule dell’istituto e riuscì a organizzare, sempre nel 1966, una delle prime manifestazioni contro la guerra in Vietnam, che venne però interrotta a causa dell’aggressione da parte di alcuni giovani di estrema destra.
Nel 2014 nel Flacco ha aperto la “Teca della Memoria”: un museo che conserva oggetti accumulati nel corso della lunga vita della scuola come strumenti di Fisica, erbari dell’800, apparecchi radiofonici e animali imbalsamati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Liceo classico “Socrate” – Sorto nel 1971 in via Giustino Fortunato e poi spostatosi nel 1979 in via Fanelli, il liceo dedicato al filosofo greco nacque come distaccamento del Flacco, tanto da meritarsi sin dalle origini il soprannome di “Flacchetto”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Mi iscrissi al Socrate di via Fanelli nel 1980 ritrovandomi in un istituto che ancora doveva dotarsi di tutte le attrezzature necessarie – ricorda l’ex studentessa Stefania Violante -. Tra l’altro il ginnasio si trovava in succursale e il liceo in centrale. Io e i miei compagni fummo quindi tra i pionieri di una scuola senza storia nè tradizione, tutto il contrario del Flacco. Il corpo docenti era giovane, ma per quanto alle prime armi questi insegnanti riuscirono a illuminare le nostre menti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A cavallo tra la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000 la sede fu trasferita in via D’Aquino, nel quartiere Poggiofranco, con una succursale in viale Papa Giovanni XXIII. Il vecchio Socrate di via Fanelli fu quindi occupato da persone senza fissa dimora e colorato con variopinti graffiti, anche se ora l’edificio dovrebbe essere demolito per fare posto a un “Centro per l’integrazione socioculturale e ospitalità in condizioni di emergenza”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una curiosità. Se dovesse divenire operativa la riforma del dimensionamento scolastico dell’attuale governo, Flacco e Socrate potrebbero essere accorpati in un unico istituto. Ciascuna delle due scuole non raggiunge infatti i 900 iscritti, numero necessario per mantenersi “in vita”. C’è quindi il rischio che Bari dal 2024 possa ritrovarsi con un unico liceo classico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Liceo scientifico “Arcangelo Scacchi” - Nato nel 1924, il liceo scientifico più antico di Bari ebbe sede inizialmente in uno stabile dell’extramurale Capruzzi, per poi essere spostato nel 1930 all’interno di una palazzina antistante l’ubicazione odierna. Trovò infine la sua sede definitiva nel 1932 all’interno del Palazzo Chartroux di corso Cavour 241, vecchia dimora ottocentesca dell’imprenditore Prosper Chartroux posta accanto all’istituto per geometri "Pitagora".Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
L’intitolazione allo scienziato gravinese Arcangelo Scacchi, avvenuta nel 1925, fu il frutto di un referendum interno tra alunni e insegnanti che volevano dare alla scuola il nome di un pugliese illustre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da sempre popolato da studenti molto “vivaci”, nel 2001 il liceo si rese protagonista della creazione di “Skakki nostri”, una community online in cui si potevano creare profili personali e postare pensieri e foto, anni prima dell’invenzione di Facebook, Twitter e Instagram. La piattaforma arrivò a contare 80mila iscritti, estendendosi ben oltre le mura del liceo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Altra particolarità dello Scacchi era il singolare “rito di iniziazione” un tempo riservato alle matricole. «Ne fui vittima all’inizio degli anni Duemila – ricorda l’ex studente Francesco Cirielli -. Era il mio primo giorno e insieme agli altri nuovi arrivati mi stavo accingendo a entrare nell’istituto, quando vidi spuntare alcuni ragazzi di quarto e quinto liceo con in mano delle uova. Ne seguirono lanci a ripetizione. Un bel modo per essere accolti nella nuova scuola».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Liceo scientifico “Enrico Fermi” - A distanza di quarant’anni dal primo liceo scientifico, nacque a Bari il “Fermi”, dal nome del celebre fisico. L’inaugurazione si ebbe nel 1965 nell'edificio via Celso Ulpiani che oggi ospita il "De Lilla", al quale si aggiunse negli anni successivi Villa Roth, edificio in stile liberty posto tra la stessa via Celso Ulpiani e via Annibale di Francia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Vista la vicinanza con la prima sede del Socrate (entrambi i licei si trovavano nel quartiere San Pasquale, non lontani dal Campus universitario), le due scuole da subito posero in essere una sorta di “gemellaggio”. «Ad esempio tutte le manifestazioni e i cortei li organizzavamo insieme - conferma Rosanna De Palma, studentessa negli anni 80 -. Ricordo ancora gli striscioni: “Socrate e Fermi uniti nella lotta”. Fu una tradizione che andò avanti per parecchio tempo e che legò particolarmente le due scuole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1998 la sede centrale del Fermi e le sue numerose succursali furono unite in un unico istituto posto in via Bovio, all’inizio del quartiere Mungivacca. Villa Roth dal canto suo fu abbandonata per essere poi occupata da senza fissa dimora italiani e stranieri nel 2011.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Vissi il mio primo anno di liceo nel 1998, all’interno della nuova sede e ricordo un’atmosfera viva, ricca di fervore – rivela l’ex studente Mauro Dell’Anna -. I professori erano sollevati: dopo tanti anni di spostamenti tra una succursale e l’altra finalmente potevano insegnare in un unico luogo, magari un po’ decentrato, ma dotato di bar, palestre e biblioteca».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Liceo scientifico “Gaetano Salvemini” – Il più recente tra i licei scientifici baresi nacque nel 1970 inizialmente senza un vero nome: veniva infatti chiamato “III Liceo Scientifico” poiché successivo allo Scacchi e al Fermi. In seguito fu poi dedicato allo storico meridionalista Gaetano Salvemini.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Originariamente venne ospitato in via Re David, in un palazzo di fianco al Provveditorato e con una succursale sempre sulla stessa strada nell’edificio dove attualmente si trova l’Accademia di Belle Arti. «Cominciai a frequentare il liceo alla fine degli anni 70 – ci dice il vecchio allievo Angelo Pagano -, ricordo però che studiavamo in un luogo che non assomigliava per niente a un edificio scolastico. In particolare la palestra si trovava in quello che possiamo definire lo scantinato di un condominio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 1980 il Salvemini venne così spostato nel neonato Polivalente del rione Japigia: un complesso all’avanguardia dove trovarono posto anche gli istituti Euclide, Elena di Savoia e Lenoci e che dal 1999 accoglie pure il nautico Caracciolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Dotato di verde, grandi palestre, piste di atletica e arene all’aperto (strutture che nel tempo sono state però un po’ trascurate), il nuovo “campus” movimentò una parte di Bari molto periferica e dominata dalla presenza della famigerata “Zona 45”, che negli anni 80 divenne il più grande spaccio di eroina del Sud Italia sotto il comando del boss Savinuccio Parisi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel corso degli anni il Salvemini è stato fautore di diverse iniziative, come la creazione di una compagnia teatrale formata da studenti che continua a portare in scena temi delicati come la lotta alla mafia e la violenza di genere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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I commenti
- Marilu Bigica - Ottimo articolo. Grande talento
- Alberto Apicella - Buongiorno, sono Alberto Apicella, vostro assiduo lettore. Mi preme smentire la vostra affermazione sul Liceo Orazio Flacco affermante: Nel 1966 poi, i suoi allievi furono i primi a creare un organismo studentesco a Bari. L’ “Osof” Il sottoscritto, assieme ad altri studenti dell'Istituto "Giulio Cesare", già nel 1963 fondarono "OSB" ossia Organismo Studentesco Barese, fondazione riportata dalla "Gazzetta del Mezzogiorno". La cerimonia fondativa si svolse nella sala Consiliare del Comune di Bari aventi come padrini l'assessore alla gioventù dell'epoca prof. Donato Accettura e il compianto nostro prof. Contento. Dagli annali dell'epoca è facile riscontrare le tante manifestazioni da noi organizzate, in primis la relazione svolta nella nostra scuola dell'Arcivescovo di Bari, Monsignor Enrico Nicodemo sull'Enciclica del Papa Giovanni XXIII "Pacem in Terris". Molta rilevanza ebbe anche la mostra d'arte tenutasi presso il Castello Svevo di Bari dei quadri dipinti dagli studenti baresi. Diverse furono le gite di istruzione nei siti archeologici pugliesi ( Egnazia, Canosa, Salento ..........). Grande successo fu anche il veglione di carnevale tenutosi nell'hotel Oriente con la premiazione di una Lambretta offerta dalla sezione di Bari "Innocenti". Fu pubblicato un giornale periodico distribuito gratuitamente a tutti gli studenti e ............; Mi fermo qua per non tediarvi ulteriormente, cmq sono sempre possibili i relativi riscontri. Ora vi saluto cordialmente. Alberto Apicella
- LORENZO DI FONZO - Per la precisione, la sezione distaccata del Flacco nacque con l'apertura dell'anno scolastico 1971-72. Io c'ero, in prima liceo. I nostri professori erano Gennaro Caruso, che ai nostri occhi appariva più anziano di quanto in realtà fosse, un quarantenne Rocco Labellarte, grande grecista, ed una giovane insegnante di filosofia, Emilia Casarano.
- Emme - Una precisazione: prima del passaggio dalla sede centrale di via Fanelli alle succursali di via Giovanni XVIII e di Poggiofranco, ci fu un'ulteriore sede del Socrate, ovvero in via Giustino Fortunato 8, nel basso edificio (dirimpetto alla Coop) che oggi ospita l' Istituto Paritario Alessandro Volta. Fu usata per pochissimo tempo a inizio anni '90, poi rimase inutilizzata per molti anni, credo per problemi di agibilità. Due parole anche sulla sede centrale di via Fanelli: a inizio anni '90 la palestra era per buona parte inagibile e puntellata con dei tubi, tornai nei 2008 e c'erano ancora i tubi a reggere la struttura...oggi non so.