Scuola, viaggio nell'unica classe ''montessoriana'' in tutta Bari
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lunedì 13 gennaio 2014
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di Eva Signorile
Abbiamo intervistato Maria Dentamaro e Giovanna Pagano, rispettivamente dirigente scolastico e docente di scuola dell'infanzia presso l’Istituto comprensivo Mazzini-Modugno di Bari che ci spiegano perché, attualmente, la scuola sita in via Suppa, è l'unica in tutta la provincia ad ospitare (dal 2009) una sezione montessoriana di scuola dell'Infanzia (vedi foto galleria).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che cosa distingue una classe montessoriana da una tradizionale?
Con il metodo Montessoriil bambino è molto libero nel suo processo formativo e nella scelta del tipo di attività da svolgere e dei materiali da utilizzare. L'insegnante è solo una guida e l'approccio dell'alunno al sapere è molto "pratico". L'insegnante c'è sempre e ha il compito di spiegare l'utilizzo corretto di ogni "gioco" didattico e di presentare le attività in modo chiaro e progressivo, ma il bambino rimane libero di scegliere a quale attività dedicarsi, secondo le proprie inclinazioni. Nella scuola montessoriana è dato ampio spazio anche al disegno e alla musica. In più l'insegnante siede tra i bambini e l'ambiente è modellato a misura delle loro esigenze, con un angolo della lettura, uno spazio per il suono e uno per la merenda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quanti alunni seguono questo tipo di insegnamento nella scuola?
Ci sono 25 alunni, tra i quali un diversamente disabile e alcuni bambini di origine straniera. Hanno un'età fra i tre e i cinque anni. La diversa età degli alunni è uno dei principi di base del metodo: il bambino apprende dal più grande, ma impara anche a comprendere le difficoltà dei più piccoli, un po' come avviene tra fratelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come mai ci sono scope e strumenti per le pulizie in formato "mignon"?
Il bambino impara anche a prendersi cura dell'ambiente in cui vive: quando per esempio finiscono la merenda, i bambini che ne hanno l'incarico riordinano l'ambiente. C'è anche una boccia con il pesciolino rosso: prendersi cura dell'animaletto è un modo per imparare a prendersi cura anche degli altri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il materiale didattico che utilizzate è diverso da quello delle sezioni normali?
Sì, certamente: si tratta di materiale studiato e realizzato appositamente da Maria Montessori e da esperti montessoriani. Si privilegiano i materiali naturali come il legno e la plastica è bandita. Dal punto di vista didattico, si tratta di oggetti che hanno in sé il "controllo dell'errore": il bambino cioè arriva da solo a capire di aver sbagliato, senza l'intervento di un adulto e da solo deve trovare la soluzione al problema. Si tratta di materiale molto costoso (anche diverse centinaia di euro) prodotto da un'unica ditta in Italia: ce lo procuriamo tramite ordini online. Anche se a volte, per risparmiare, fabbrichiamo da soli questi oggetti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
I genitori scelgono di iscrivere i propri figli a una classe montessoriana?
Sì, nel periodo in cui ci sono le iscrizioni scolastiche, ai genitori viene dato un modulo in cui possono esprimere la loro preferenza. Fino ad ora siamo riusciti a soddisfare tutte le richieste per la sezione montessoriana, non abbiamo cioè avuto domande in eccesso rispetto alle possibilità di ospitarli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E poi alle elementari qual è il destino di questi bambini?
Purtroppo non abbiamo una classe della scuola primaria con insegnamento montessoriano, però facciamo sempre in modo di inserirli tutti nella stessa classe prima.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come fa una scuola ad aprire sezioni o classi montessoriane?
Questo può avvenire solo se ci sono insegnanti opportunamente preparati e se ci sono richieste da parte dei genitori. Una volta individuate le risorse docenti, è necessaria una delibera del Collegio Docenti, cui segue la comunicazione al Provveditorato della volontà di aprire la sezione o la classe montessoriana. Successivamente si provvederà a verificare che ci siano tutti i requisiti e a quel punto il progetto potrà decollare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E’ difficile trovare personale con una formazione specifica?
Sì, perché i costi dei corsi, tenuti dalle varie associazioni montessoriane, sono molto elevati e l'impegno è davvero notevole: si va dai corsi dell'Infanzia che sono di 500 ore, a quelli della Primaria, per esempio, che sono di 900 ore. Il costo del corso per l'Infanzia è di circa 1,500 euro, cui si devono aggiungere, per noi di Bari, le spese di trasferta e di permanenza nella sede del corso, perché le lezioni si tengono ogni sabato e domenica, a Lecce o Foggia. Dal 2011 comunque abbiamo costituito la Società montessoriana del Levante qui a Bari, con la quale ci proponiamo di instaurare rapporti proficui anche con alcuni docenti dell'Università di Bari. L'intento è quello di creare un nucleo montessoriano che crei formazione specifica qui nel capoluogo e non solo ai docenti, ma a chiunque vi fosse interessato. A Foggia e a Lecce esistono già diverse realtà scolastiche pubbliche in cui si applica il metodo Montessori e sono davvero interessanti.
Ci troviamo nel paradosso di considerare "novità" qualcosa che esiste dal 1907. Come mai, proprio in Italia, patria della Montessori, la sua metodologia di insegnamento fatica tanto ad affermarsi?
Nessuno è profeta in patria, si legge nel Vangelo, no? Nel Nord Italia, comunque, la realtà è certamente più diffusa. Tuttavia è all'estero che per il metodo Montessori si nutre una vera e propria ammirazione. Ci è capitato spesso di viaggiare e abbiamo visitato diverse scuole montessoriane. In Lituania, ad esempio, abbiamo visitato una splendida realtà, che ospitava bambini e ragazzi dai 3 ai 12 anni. Qui, quando hanno saputo che c'era una delegazione dall'Italia, sono stati entusiasti, proprio perché proveniamo dal Paese di Maria Montessori, ma noi avvertivamo un senso di disagio, pensando alla scarsa considerazione che del suo metodo abbiamo in Italia e soprattutto qui a Bari. Lì vedevo ragazzi magari con i maglioni o i pantaloni bucati, ma tutti con il violino. E tutti con una preparazione scolastica sbalorditiva. Pensare che, con poco, anche in Italia potremmo raggiungere questi bellissimi risultati. Basta crederci.
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