Non hanno insegna, numero di telefono né pagine social e vengono chiamati dai clienti semplicemente con i nomi dei loro proprietari: “da Rosa”, “da Pinuccio”, “dal figlio di Michele”. Si tratta dei negozi “anonimi” di Bari: attività che non avendo bisogno di pubblicità rinunciano (risparmiando anche sulle tasse) persino alla classica targa posta sulla vetrina. E questo perché sono frequentati esclusivamente da chi abita nelle loro vicinanze. Un quartiere in particolare ne è pieno: il Libertà, “città nella città” di 35mila abitanti che “vive di vita propria”. In questa zona da sempre un po’ difficile e in disparte non ci sono infatti turisti o baresi di altri rioni a popolare strade e piazze, ma solo i residenti, che si servono da piccoli e numerosi esercizi commerciali aperti da gestori nati e cresciuti qui. Fruttivendoli, barbieri, pescivendoli e meccanici dall’aspetto spoglio ed essenziale, che abbiamo incontrato perdendoci tra le vie del Libertà (foto di Gaia Agnelli)