Il bombardamento al porto di Bari del 2 dicembre 1943 viene considerato come il più grande disastro chimico della Seconda Guerra Mondiale: una data drammatica che portò alla morte di migliaia di persone. Ma non tutti sanno che quel giorno rappresentò una svolta per la scienza medica. Grazie infatti agli studi eseguiti su coloro che vennero a contatto con l’iprite (il gas esploso durante l’attacco), fu possibile scoprire e sviluppare la chemioterapia, il trattamento sanitario ancora oggi applicato sui pazienti malati di tumore