La maggioranza delle azioni sono state cedute a un socio strategico, la produzione è stata decentrata in varie sedi, la fabbrica storica è stata chiusa, ma il suo nome continua a essere associato alla città di Bari, della quale rappresenta una delle industrie più antiche. Parliamo della Saicaf (Società Anonima Industria Caffè), la torrefazione fondata nel 1932 che per decenni ha sparso l’inconfondibile aroma di caffè per le vie del capoluogo pugliese.
Un’azienda che negli ultimi tempi ha rivisto complemente il suo assetto. La sede di via Amendola è stata infatti dismessa nel 2020 (oggi al suo posto sorge una concessionaria d’auto) e la maggioranza del suo pacchetto azionario è stato ceduto nel 2021 all'imprenditore Massimo Zanetti.
Di contro però a dirigere la società c’è sempre l’83enne Antonio Lorusso, nipote di Beniamino Cipparoli, colui che la fondò oltre novant’anni fa. In più lo scorso agosto è stato riaperto dopo cinque anni di abbandono il glorioso Caffè Saicaf (oggi “Casa Saicaf”), punto di riferimento cittadino situato dal 1958 in corso Cavour.
Insomma se da una parte l’azienda si è quindi “allontanata” da Bari, dall’altra ha cercato di mantenere salde le radici sul “suo” territorio. A conti fatti la Saicaf rimane quindi un’impresa “made in Puglia”, riteniamo così doveroso raccontarne la gloriosa storia.