Tavoli senza tovaglia, assenza di menu cartacei e di qr code, coperto gratis, piatti e ingredienti tipici e soprattutto nessuna scritta in inglese o francese. È l’identikit di quei pochi locali di Bari Vecchia rimasti fedeli a sé stessi, non piegatisi ancora all’ondata di turisti che da qualche anno ha invaso le vie del centro storico.
Sì perché con l’avvento dei visitatori la stragrande maggioranza dei ristoranti e pizzerie del capoluogo pugliese ha completamente cambiato il proprio modus operandi, assecondando le esigenze dei forestieri con eleganti mise en place, offerte culinarie che incontrano gusti globali, menu tradotti in lingua straniera.
Bari Vecchia è quindi diventata (giustamente) più accogliente, perdendo però parte del proprio tratto “verace” che da sempre l’ha contraddistinta: una nuova “filosofia” che sta vedendo ad esempio tanti antichi sottani convertirsi in b&b.
Nel frattempo però, come detto, c’è qualcuno che ancora “resiste”, preservando la propria autenticità “barivecchiana” tra una gestione immancabilmente famigliare, ricette tramandate di generazione in generazione, santini di San Nicola e l’onnipresente birra Peroni.
Siamo così andati a farci un giro tra quei locali del centro storico che ancora è possibile definire “autentici” (foto di Rafael La Perna)