Fu una delle più famose “Madama Butterfly” della storia della lirica e la sua soave voce riuscì a conquistare il direttore d’orchestra Arturo Toscanini che la lanciò all’inizio del 900 sui palcoscenici di mezzo mondo. Questa è la storia del soprano Rosetta Pampanini, milanese di nascita ma barese di adozione, visto che mosse i primi passi nel mondo musicale proprio nel capoluogo pugliese, città in cui conobbe e sposò anche suo marito Giuseppe Diomede. A raccontarci le sue vicende è il 44enne barese Mariano Argentieri, pronipote della donna, che nel 2019 dopo aver raccolto documenti, fotografie e dischi (in parte ritrovati in casa dei suoi genitori) ha scritto un libro su di lei intitolato “Rosetta Pampanini: la voce che fece innamorare Toscanini”. Un volume pubblicato nella speranza che, in qualche modo, possa essere riportata alla luce la figura della cantante, di fatto completamente dimenticata dalla città che l’ha adottata