Ci siamo più volte occupati del “delittuoso” abbattimento del Palazzo della Gazzetta: il maestoso edificio in stile liberty che fu distrutto nella notte di ferragosto del 1982, dopo aver dominato per 55 anni la piazza della Stazione di Bari.
Vi abbiamo anche raccontato come a salvarsi dalla demolizione furono solo quattro telamoni: possenti statue un tempo inglobate nei vani delle finestre a pianterreno, che dopo essere state abbandonate in un magazzino trovarono il loro posto all’interno dell’androne della sede del Comune.
In realtà però quel giorno un altro splendido decoro architettonico venne “sottratto alla morte”: un’elegante scultura in bronzo raffigurante la vittoria alata.
Alta quasi due metri e di autore ignoto, si trovava affissa sul prospetto angolare del palazzo, all’altezza del primo piano. Nel 1982 fu quindi recuperata e posta nelle Officine Romanazzi di via Omodeo, dove rimase nascosta per più di trent’anni, sino a quando si decise il suo trasferimento nella Pinacoteca Corrado Giaquinto