Santa Teresa dei Maschi, il Museo dei pigmenti colorati
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C’è il “giallo orpimento”, utilizzato dai Romani per rappresentare l’oro, il “bleu oltremare” ottenuto dal prezioso lapislazzuli, ma anche il “rosso carminio”, il “verde cobalto”, il “sandalo” e la “ardesia ventilata”. Sono questi alcuni dei nomidegli antichi e pregiati colori custoditi da due anni nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, a Bari Vecchia.
Sì perché nel tempio barocco divenuto sede della biennale d’arte BibArt, si trova il “Museo dei pigmenti colorati”: una collezione di 40 rarissimi colori ricavati dagli ossidi di origine naturale. Polveri che un tempo venivano utilizzati per tinteggiare stoffe, dipingere affreschi e quadri, arricchire pareti e soffitti di antiche case. Prima della scoperta e dell’utilizzo su larga scala delle sostanze chimiche industriali (foto di Rafael La Perna)