di Antonio Bizzarro

Duo barese trionfa ad Arezzo Wave come "miglior gruppo": č il Walter Celi Project
BARI  Un duo barese trionfa all’Arezzo Wave, il più importante concorso italiano dedicato a musicisti emergenti. Si tratta del Walter Celi Project (nella foto), composto dal 30enne batterista e polistrumentista Walter Celi e dal 26enne trombettista Donni Balice, che il 10 gennaio sono riusciti ad aggiudicarsi il premio come “miglior gruppo”. Abbiamo intervistato l’ideatore e fondatore della band.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Walter qual è stato il percorso che vi ha portati a vincere l’Arezzo Wave?

Avevamo inviato i singoli “Kill the name” e “Surprise” alla giuria: siamo così stati chiamati nel giugno del 2018 per la selezione regionale a Torre dell'Orso, sulla costa salentina. Non pensavamo di essere scelti, tanto che una volta suonato siamo andati a tuffarci a mare, ritornando tutti sporchi di sabbia nel locale in cui si tenevano le audizioni. E a un certo punto con nostra grande sorpresa lo speaker ha esclamato il nostro nome. Così siamo riusciti ad avere accesso alla selezione finale: il 9 novembre ci siamo esibiti ad Arezzo per circa 20 minuti, con tre brani. E il 10 gennaio scorso ci è stata comunicata la notizia: avevamo vinto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che tipo di strumenti utilizzate?

Io sono un batterista classico (mi sono specializzato al Conservatorio di Bari), ma tempo fa ho scoperto il fantastico “octapad”, una sorta di batteria elettronica che se percossa riesce a produrre svariati suoni. Ho utilizzato questo strumento ad Arezzo, accompagnato da una loop station che mi permetteva di ottenere un effetto polifonico. Il tutto mentre Domi aveva libertà di esprimersi con la sua tromba e io con la mia voce e i miei testi in inglese. 

Come definiresti il vostro genere musicale?

Un pop elettronico con influenze soul. La black music rimane infatti la mia prediletta: del resto i miei punti di riferimento sono Stevie Wonder, James Brown e Michael Jackson.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sei autore sia della musica che delle parole: che argomenti affrontano i tuoi pezzi?

Non condivido i testi della musica contemporanea basati su sesso, droga e ricchezza. Il mio messaggio è sicuramente d'amore e di riflessioni sull'uomo e la sua esistenza. Nell'unico mio album pubblicato (“Lost in the womb of the night”) c'è un brano che si chiama “Never ending love”, ed è semplicemente dedicato alla mia ragazza Melissa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E’ vero che hai un passato come artista di strada?

Sì, quando sono andato a studiare a Londra con il maestro Giuseppe Grondona, mi dilettavo a Portobello Road con una batteria “artigianale” assemblata con barattoli di latta, scatole di biscotti e un secchiello come grancassa. Era divertente, gratificante e in più riuscivo anche a vendere qualche mio cd. L'ho fatto anche a Parigi con un amico e poi a Dubrovnik.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Mentre quest’estate ti sei esibito nei locali della Germania…

Si accompagnavo la band tedesca dei Wishing Well. D’altronde ho sempre suonato come turnista: posso vantare anche una collaborazione con Roy Paci. Anche se ora ho deciso di smettere con la cara classica batteria, per dedicarmi totalmente al progetto con Domi. Arezzo Wave è solo l’inizio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nel video il Walter Celi Project in concerto a Noicattaro nel novembre del 2017:



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