Vito Lopriore: «Scrivo gialli, ma i miei punti di riferimento sono i grandi autori classici»
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giovedì 12 settembre 2024
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di Silvia Strisciuglio
Come ti sei avvicinato al mondo della scrittura?
Sono sempre stato un avido lettore ed è proprio dall’amore per la letteratura che è nato quello per la scrittura. Da ragazzo ho anche collaborato con vari giornali locali ma non ho mai abbandonato la scrittura creativa, cimentandomi in racconti e poesie. E durante la pandemia di Covid, nel 2020, ho avuto l’ispirazione (e finalmente anche il tempo) per la scrittura del mio primo romanzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Parliamo del tuo amore per la letteratura. Qual è il tuo genere preferito e quali sono gli autori che hai preso come riferimento per la scrittura del tuo libro?
Ora leggo prevalentemente autori classici: Dostoevskij, Tolstoj, André Gide, Gabriel García Márquez, James Joyce, Virginia Woolf. Penso debbano essere i mostri sacri della letteratura il punto di partenza per ogni scrittore. Nella mia formazione letteraria hanno però ricoperto un ruolo importante anche i gialli: ricordo che, tra i 14 e i 15 anni, divoravo quelli scritti da Montalbán.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E il tuo libro è di fatto un giallo. Come hai strutturato la trama particolarmente intricata e ricca di personaggi?
Scrivere un giallo è decisamente molto complicato, io ci ho impiegato quattro anni. La prima cosa che ho fatto per costruire l’impalcatura è stata realizzare uno schema della trama e dei personaggi. Dopo aver iniziato a buttare giù la prosa, ho letto moltissimi libri di scrittura creativa per affinare il mio stile. Fondamentale nello snellimento della storia è stato poi il lavoro di editing svolto dai professionisti della casa editrice Delos Digital, senza il quale il romanzo non sarebbe quello che è oggi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In sintesi qual è la trama?
La protagonista è la sedicenne Rachele Rinaldi, la cui vita viene sconvolta per sempre quando, con la famiglia, si trasferisce nello Stato del Vaticano. È qui che la ragazza si trasformerà, suo malgrado, da spensierata adolescente a pedina di un gioco più grande di lei che comprometterà inevitabilmente la sua sorte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
“Il cielo nascosto”: a che cosa è dovuta la scelta di questo titolo?
I personaggi principali della storia, Rachele, Aquila Nera e D’Artagnan, hanno una cosa in comune: all’improvviso, la loro vita tranquilla viene oscurata da avvenimenti gravi e pericolosi, proprio come l’azzurro di un cielo sereno può essere nascosto da dense nubi nere prima di un temporale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La storia è ambientata negli anni ’80 ed è popolata da cardinali, boss mafiosi, agenti della CIA, terroristi russi. Come hai fatto a ricostruire in modo dettagliato quell’epoca e a caratterizzare personaggi appartenenti a mondi molto diversi dal tuo?
Sono da sempre appassionato di storia politica e militare del 900 e leggo moltissimi saggi a riguardo. Questo sicuramente mi ha avvantaggiato nel delineare l’ambientazione della storia in modo preciso. Non c’è un solo nome, dettaglio o riferimento storico, infatti, che sia stato lasciato al caso. Per caratterizzare i protagonisti mi sono ispirato a personaggi realmente esistiti, come l’arcivescovo Marcinkus e il criminale Enrico De Pedis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Qual è il messaggio che vorresti i lettori traessero dalla lettura del romanzo?
Che la corruzione umana finisce per generare la morte di innocenti. Questo è esattamente quello che accade alla mia protagonista che si ritrova a pagare le conseguenze per errori che non ha commesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Guardiamo al futuro: hai in mente un nuovo libro?
Sì, sto lavorando a un nuovo giallo che sarà ambientato nella mia regione: la Puglia. Non vedo l’ora di far emergere tramite la scrittura le sensazioni, i sapori, gli odori e i colori che avvolgono la terra in cui sono cresciuto.
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