Arriva la festa di San Nicola, sagra provinciale all'insegna di ''spari'' e salsiccia
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lunedì 8 aprile 2013
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di Marco Montrone
Un’occasione unica per Bari, per poter dare spazio alla propria creatività, alla propria cultura, mostrando a tutti le proprie peculiarità, la propria vitalità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E invece la festa di San Nicola, anche quest’anno, come tutti gli altri anni, non ci riserverà alcuna sorpresa. La “sagra” punterà sui soliti punti fermi: la processione, i fuochi d’artificio, i lupini e le olive in calce. Come qualsiasi altro paesotto della provincia italiana.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tre giorni sprecati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Che bello sarebbe in quelle 72 ore dare spazio ai propri artisti, organizzando concerti, rappresentazioni teatrali, mostre di pittura. Che bello sarebbe se si aprissero palazzi e chiese normalmente chiusi al pubblico. Che bello sarebbe se la festa patronale fosse l’occasione per mostrare a tutti un lato “diverso” di Bari, magari con festival, conferenze e incontri.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non sarebbe tanto difficile, mica stiamo parlando di far venire a suonare Bruce Springsteen in piazza del Ferrarese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E invece, anche nel 2013 assisteremo alla solita processione del 7 maggio (e va bene, le tradizioni religiose devono essere rispettate) per poi fare avanti e indietro sul lungomare, l’8 e il 9 maggio, trangugiando “sgagliozze” e panini con la salsiccia tra le bancarelle. Il tutto aspettando il clou della festa: la gara degli “spari”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Fantastico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Tutto questo in una città (o forse sarebbe meglio dire un “grosso paese”) che vuole candidarsi a diventare Capitale europea della cultura nel 2019. Bari come Firenze, Parigi, Dublino, Madrid e Lisbona.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Leggiamo su Wikipedia: «La Capitale europea della cultura è una città designata dall'Unione Europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale, e facendo ciò, la loro visibilità internazionale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Bene, la festa di San Nicola non potrebbe essere allora un ottimo viatico per cominciare a cercare di ottenere questa agognata “visibilità internazionale”? Per convincere (e convincerci) che sì, Bari nel 2019 può mettere sé stessa al centro dell’Europa. E che non siamo solo la città di escort e calcioscommesse.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Almeno ci si può provare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci pensassero gli amministratori locali mentre l’8 maggio passeggeranno sul lungomare bevendo birra peroni. “Alla canna” naturalmente. Perché “noi siamo di Bari”.
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