Mia sorella è logorroica, parla in continuazione, ti blocca per ore con l'obiettivo di raccontarti tutta la sua vita. A volte la evito di proposito, ma mi dispiace. Cosa posso fare per aiutarla e aiutarmi?
Con il termine logorrea si indica un'eccessiva loquacità, una tendenza a parlare senza sosta e in modo irrefrenabile. In ambito medico questa manifestazione, che per certi versi può essere considerata un problema del linguaggio, è segno patologico degli stati di eccitamento maniacale, caratterizzati da umore esuberante e iperattività, tipici del
disturbo bipolare.
Ma al di là di valutazioni prettamente psichiatriche, esistono soggetti che pur non soffrendo di nulla risultano imprigionati in un
turbinio di parole senza fine che prendono in ostaggio l'interlocutore. Persone orientate su stesse, sui propri vissuti e sulle proprie emozioni: cosa che li porta a non ascoltare gli altri,
impostando al contrario un monologo in cui il resto del mondo si ritrova spettatore suo malgrado.
Sebbene i logorroici possano apparire molto sicuri di sè, alla base di questo atteggiamento c'è di solito una
forma d'ansia legata alla paura di non essere accettati e apprezzati. L'essere così estroversi è
una maschera per camuffare la grande insicurezza che si porta dentro, per combattere la paura di rimanere in silenzio, cosa che imbarazza e spaventa terribilmente. Le parole infatti servono per riempire tutto lo spazio: loro non sopportano le pause che sembrano vivere come un vuoto.
Si tratta di persone che in passato si sono sentite schiacciate da altre e contemporaneamente poco ascoltate, per cui parlando in continuazione cercano ora attenzione e approvazione.
Aiutarli non è semplice.
Evitarli non è di certo la mossa più azzeccata, perché quando capiterà di incontrarli saranno ancora più logorroici per l'ansia sviluppata a causa dell'esclusione subita. E
cercare di interromperli più o meno bruscamente o intervenire nel discorso non porta a risultati: tenderanno sempre a dominare la conversazione finché il loro soliloquio non l'avrà vinta.
Questo perché
oltre a essere soggetti insicuri sono certamente anche egocentrici, non disposti ad ascoltare i problemi degli altri ma a parlare solo dei propri senza freni.
Ma questo non deve scoraggiarci. C’è un modo per tirarsi fuori dalla ragnatela nella quale i logorroici ci intrappolano e, allo stesso modo, per aiutarli a relazionarsi in modo corretto:
utilizzare una comunicazione assertiva. L’essere cioè chiari e sinceri, sottolineando con calma il fatto che stanno parlando solo loro, magari puntualizzando che se lo si fa notare è anche per il loro bene.
Attenzione però a non cadere in inutili sensi di colpa che potrebbero portare a formulare una qualsiasi domanda per riaprire il discorso che avete interrotto: il logorroico non sprecherà la possibilità che gli state dando e vi travolgerà nuovamente come un fiume in piena.