Da Modugno a Latilla, da Rossano alla Oxa: gli 8 baresi che hanno cantato a Sanremo
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lunedì 13 febbraio 2017
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di Adriana Trisolini
Gino Latilla – “Lassù, in un ripostiglio polveroso, fra mille cose, che non servon più, ho visto, un poco logoro e deluso, un caro amico della gioventù”. Così iniziava “Vecchio scarpone”, uno dei brani più famosi di Gennaro detto Gino Latilla, cantante nato a Bari nel 1924. Portò questo brano all’edizione numero tre del Festival classificandosi al terzo posto, alle spalle della vincitrice Carla Boni, artista con la quale duetterà qualche anno più tardi sulle note di “Casetta in Canadà” e che diventerà sua moglie nel 1958. Latilla partecipò di nuovo alla kermesse nel 1954 con “Tutte le mamme” vincendo la gara al suon di “son tutte belle le mamme del mondo”. Abbandonata la musica negli anni 60 nel 1986 decise di ritornare sulla scena musicale unendosi ai colleghi Nilla Pizzi, Giorgio Consolini e Carla Boni per costituire il gruppo nostalgico “Quelli di Sanremo”. E’ morto nel 2011 a Firenze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Domenico Modugno – Il “pugliese di nascita, siciliano d'amore e napoletano d'adozione” nato a Polignano a Mare nel 1928, è stato uno dei massimi esponenti della musica leggera italiana. Ha legato il suo nome a “Nel blu dipinto di blu”, la mitica “volare” che gli permise non solo di vincere il Festival nel 1958 ma di farsi conoscere un po’ in tutto il mondo. Tra gli anni 50 e 70 partecipò 12 volte a Sanremo, vincendo nel 1959 con “Piove” e i suoi “violini suonati dal vento”, nel 1962 con “Addio…Addio” e nel 1966 con l’elegante “Dio, come ti amo”. Anche se nel 1968 la celebre “Meraviglioso” venne eliminata dal festival: la bellezza della canzone non fu all’epoca compresa dalla giuria selezionatrice di cui faceva parte anche Renzo Arbore. La mattina del 6 agosto 1994, dopo aver personalmente aiutato alcuni attivisti del Wwf a rimettere in mare una tartaruga, venne colpito da un arresto cardiaco nel giardino della sua casa di Lampedusa, dove morì.
Franca Raimondi – Ricordate l’inciso “Aprite le finestre a nuovo sole, è primavera?”: è la canzone più famosa di Franca Raimondi, nata a Monopoli nel 1932 e nota per aver vinto il Festival nel 1956 proprio con il brano “Aprite le finestre”. Approdò a Sanremo dopo aver partecipato, prevalendo su 6445 partecipanti, a un concorso radiofonico per voci nuove organizzato dalla Rai. E’ morta nel 1988 per un male incurabile a Monopoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Rossano - Nato a Bari nel 1946, rinunciò al cognome Attolico per intraprendere la carriera artistica. Esponente della popular music dell’epoca, nel 1969 vinse il girone B del Cantagiro con “Ti voglio tanto bene” canzone che riascoltata oggi lascia trasparire tutta la baresità di Rossano vista la dizione non proprio impeccabile di quel “sole d’oro” promunciato con la o chiusa. È invece del 1970 la partecipazione al Festival con “Occhi a mandorla” in coppia con Dori Ghezzi che non arrivò però tra le finaliste. In quegli anni Rossano si trasferisce in America per promuovere la musica italiana e il 3 dicembre 1976, mentre si trova a New York, viene trovato impiccato in una stanza d’albergo. Aveva solo 30 anni e quel suicidio appare ancora oggi molto “misterioso”. I funerali si tennero nel rione Carrassi il successivo 13 dicembre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Anna Oxa – Nata nel 1961 a Bari nel rione San Pasquale, Anna Oxa è una delle cantanti più famose a cui il capoluogo pugliese ha dato i natali. Il suo vero cognome, Hoxha, rivela le origine albanesi del padre. Ha partecipato al Festival per ben 14 volte vincendo nel 1989 con “Ti lascerò”, in duetto con Fausto Leali e nel 1999 da solista con “Senza pietà”, sfiorando in precedenza la vittoria con “Un’emozione da poco” nel 1978. Nel 1997 cantò “la nostalgia di chi ha commesso lo stesso errore” e si accostò nuovamente alla vittoria con “Storie”, posizionandosi alle spalle degli “indimenticabili” Jalisse. Artista camaleontica sia nel look che nel genere musicale (più trasgressivo e rock quello iniziale, elegante e pop quello della maturità), Anna ha collaborato con diversi grandi artisti tra cui Ivano Fossati, Giorgio Gaber, Lucio Dalla e Rino Gaetano.
Marco Armani – “Ore passate in bicicletta a pedalare in fretta”. Così recitava la canzone “È la vita” con cui Marco Armenise, in arte Armani, arrivò decimo al suo debutto al Festival di Sanremo nel 1983. Nato nel quartiere San Pasquale nel 1961, Marco partecipò per quattro volte consecutive a Sanremo. La prima appunto nel 1983 in una gara che prevedeva una sola competizione tra big e nuove proposte. Poi nel 1984 (tra le nuove proposte) con “Solo con l'anima mia”, l’anno dopo con “Tu dimmi un cuore ce l’hai” (il suo massimo successo in carriera) e infine 1986 con “Uno sull’altro”. Dal 2015 interpreta la sigla di coda del programma Rai “Techetechetè” utilizzando una sola parola, per l’appunto quella che dà il titolo al programma, al posto dei testi di famose canzoni italiane.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Mario Rosini – Nato a Gioia del Colle nel 1963, Mario Rosini è un musicista poliedrico che spazia dal pop, al funk, al jazz, alla new age per arrivare fino alla musica sacra. Nel 1980 partecipò al suo primo Cantagiro in coppia con il fratello Gianni e negli anni Ottanta e Novanta partecipò ai tour musicali di Anna Oxa, Grazia Di Michele, Mia Martini, Rossana Casale e Tosca. Nel 2004 ha debuttato a Sanremo con il brano “Sei la vita mia” (una canzone d’amore ricca di crescendo), piazzandosi alle spalle del vincitore Marco Masini. Attualmente insegna canto jazz al Conservatorio di Monopoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Rossella Marcone – Nata nel 1976 a Corato, salì per la prima volta sul palco di Sanremo Giovani nel 1994 con la canzone “Cinque giorni” di Michele Zarrillo e l’anno successivo con “Un posto al sole”. Nel 1996 partecipò nuovamente alla kermesse sanremese ma questa volta nella categoria big, con la canzone “Una vita migliore” con cui arrivò al quattordicesimo posto. Alla fine degli anni 90, dopo qualche anno di silenzio, Rossella diede una decisa svolta rock al suo stile. Acquisì il nome d’arte “Ross” e utilizzò il suo buon timbro vocale per un singolo dal ritmo più movimentato: “Voglio rompere”, con cui si conquistò l’apertura di un concerto dei Deep Purple a Bergamo, cantando davanti a 45mila persone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video Rossano e la sua “Ti voglio tanto bene”:
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Scritto da
Adriana Trisolini
Adriana Trisolini
I commenti
- Marco - Avete dimenticato Tony blescia