di Mariangela Dicillo

Cellamare, il paese senza semafori: «Così i cittadini si responsabilizzano»
CELLAMARE - Quasi vent'anni fa, a Drachten, in Olanda, fu approvata la normativa per la rimozione dei semafori. La decisione delle autorità del luogo lasciò incredula gran parte della popolazione europea che si chiese come fosse possibile eliminare i semafori all'interno di un centro urbano. E lo stupore fu ancora maggiore nel momento in cui si scoprì che in tal modo si erano ridotti gli incidenti stradali. Ebbene, anche la provincia di Bari ha la sua Drachten: è Cellamare, piccolo paese a sud-est del capoluogo, che ospita circa 5mila abitanti. Qui non ci sono semafori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Non abbiamo mai pensato di metterli, non ce ne sarebbe bisogno» , ci confessa il vicesindaco di Cellamare, Michele De Santis. Che spiega: «Grazie alla mancanza di semafori i cittadini sono più attenti mentre guidano, si responsabilizzano. L’incrocio più pericoloso, quello che collega il paese ai paesi vicini, è comunque regolato da una rotatoria, che serve a far rallentare gli automobilisti e quindi a evitare incidenti. Per gli altri incroci bastano gli stop».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

In tutto il paese ci sono soltanto due vigili, che si occupano di far rispettare il codice della strada. Anche se in realtà non hanno molto lavoro da fare. «È veramente il basso il numero di incidenti che si verificano a Cellamare – ci dice uno dei due -  e quando capita si tratta di semplici tamponamenti. Non si ha notizia di un incidente serio da molti anni».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Un posto tranquillo quindi Cellamare, lontano anni luce dal caos e dal traffico di Bari (distante solo 10 km). Qui c’è un bar, quello storico di “Peppino”, un minimarket, un panificio, una cartoleria, un tabaccaio, un negozio di detersivi, un supermercato, una polleria, una farmacia, un centro estetico, un fotografo, una pescheria, un bar-rosticceria e due pizzerie (e in “periferia” un mercato coperto e la Posta). E basta. Nessun negozio di abbigliamento e nessun commerciante (tranne per le pizzerie) che faccia concorrenza all’altro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questa è Cellamare (vedi foto galleria), il cui centro storico appare anche grazioso, con il suo castello medioevale e il campanile della piccola e unica parrocchia, quella in onore del santo patrono Sant’Amatore ad ergersi, malgrado la modesta altezza, nel centro del paese.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
La rotatoria all'ingresso di Cellamare che lo collega con Capurso, Bari e Casamassima
Uno degli incroci del paesino, regolato da ben due cartelli di 'Stop', ma da nessun semaforo
Un altro incrocio di Cellamare senza semaforo
Un incrocio su via Noicattaro, non regolato da semaforo, ovviamente
L'incrocio al centro del paese e, in lontananza, il campanile
Il municipio del paesino
Il campanile di Cellamare
Il bar Peppino
Il castello che padroneggia nel centro storico
L'antro del castello
Un vico del centro srorico e, in lontananza, il campanile
Il panificio



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