di Eva Signorile

''Donne, è' arrivato...'': Sandro, uno dei 4 arrotini superstiti di Bari
BARI - "Donne, è arrivato l'arrotino". L'urlo che ci ha perforato i timpani durante la nostra infanzia, spesso lanciato da megafoni installati su auto improbabili e sgangherate, sembra ormai che sia stato inghiottito da una società “usa e getta”. Ma non è così. Basta spostarsi in alcuni quartieri più periferici del capoluogo o in alcuni paesi dell’hinterland barese, per scoprire che la figura dell'affilatore di coltelli gode ancora di una certa vitalità. Noi a Santo Spirito abbiamo conosciuto Sandro. (vedi foto galleria)

La sua Panda di un curioso verde militare piuttosto sbiadito la conoscono tutti. «Una parte della mia clientela è stabile», ci racconta Sandro, vent’anni nascosti a fatica sotto una barba curata, una t-shirt scolorita e un paio di bermuda. In effetti per incontrarlo abbiamo dovuto aspettarlo diversi minuti davanti al bagagliaio della sua auto spalancato sulla "mola abrasiva", cioè sullo strumento imprescindibile che fa di un uomo un arrotino. E’ questa ruota che girando vorticosamente affila le lame più consumate e pigre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sandro si è fatto attendere perché impegnato con uno dei suoi clienti più affezionati: un macellaio del quartiere. «Vado da lui ogni quindici giorni, ma a volte mi affaccio a cadenza settimanale», afferma. E gli arrotini non si limitano alle sole macellerie. «Chiunque può venire da me», ci dice Sandro. E i prezzi sono modici: basta un euro e forbici e coltelli tornano funzionali come in gioventù. Ma Sandro è un arrotino di “ultima generazione”: non se ne va in giro strillando col megafono. Come fanno allora le donne a sapere che "è arrivato l'arrotino"? «Il lunedì sono qui, lo sanno tutti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Lui è molto giovane e fa questo lavoro da due anni, subito dopo essersi diplomato. In realtà, lavora in totale autonomia da circa un anno: il suo apprendistato infatti lo ha fatto con suo padre, anch'egli arrotino, proprio come suo nonno: come tutti i mestieri antichi che si rispettino quello dell'arrotino si tramanda di padre in figlio, secondo tradizione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ogni giorno Sandro cambia quartiere o comune, sempre in giro dalle 8 alle 13 di tutti i giorni. «In tutto l’hinterland barese siamo rimasti appena in quattro e ognuno di noi rispetta le zone di competenza dei colleghi – afferma il giovane  -. Vedete quell'altra macelleria? Quella è cliente fissa di un altro mio collega e me ne tengo alla larga, tra di noi non ci portiamo via i clienti».  Non sarebbe prudente, maligniamo noi, con tutti i coltelli che si maneggiano.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 


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L'arrotino Sandro al lavoro
Il portabagli della Panda dell'arrotino Sandro: in primo piano è ben visibile la mola abrasiva, lo strumento utilizzato per affilare le lame



Eva Signorile
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