La ''locanda di Donna Maria'': sul palco un Carlo Goldoni in salsa barese
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mercoledì 14 febbraio 2018
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di Federica Calabrese
Prendere la celebre commedia settecentesca di Carlo Goldoni “La locandiera” per poi “arricchirla” con frasi baresi e giochi di parole dialettali. E’ questa la scommessa dello spettacolo la "Locanda di donna Maria" portata in scena dal Gruppo Teatrale San Francesco.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La commedia goldoniana del 1753 racconta le vicende di Mirandolina, attraente e astuta giovane donna proprietaria di una locanda a Firenze e continuamente corteggiata da clienti altolocati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pur mantenendo la stessa trama, la commedia pugliese trasforma l'ambientazione toscana in barese, cambiando chiaramente anche i nomi dei personaggi. Così il cameriere Fabrizio si trasforma in Totuccio Manzari e Mirandolina diventa Maria Rapetta, giovane che gestisce la taverna offrendo “tielle” di patate riso e cozze.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A suscitare ilarità è soprattutto la gestualità e l’espressività degli attori. Il pubblico viene conquistato dalle situazioni paradossali, dagli equivoci e dalle battute di spirito. Molto riuscite sono le scene di sottomissione dei mariti alle rispettive consorti, donne “di paese” che lasciano trasparire la loro origine “rurale” sia dal loro modo di vestire che da ordinazioni di lupini come aperitivo.
Anche la scenografia è ben curata nei dettagli e la locanda di Mirandolina si trasforma così in una bettola dove piatti, coppe e bicchieri in terracotta sono marchiati immancabilmente dall’immagine del galletto barese.
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