La storia di Maria Immacolata: da anni fa fiorire le aiuole sparse per le strade di Bari
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venerdì 19 aprile 2019
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di Eloisa Diomede
La incontriamo all'incrocio tra via Gandhi e viale De Laurentis, vicino a un grande distributore di benzina. Armata di zappa, sta sistemando un piccolo pezzo di terreno in cui spicca una yucca, circondata da un mare di margherite bianche e viola. Indossa un vistoso maglione a pois e ci sorride dietro i suoi occhialoni rossi, nonostante il traffico incessante alle sue spalle. (Vedi foto galleria)
«Tutto è nato nel 2000, quando ero ancora in servizio - racconta la signora -. All'epoca cominciai ad apprezzare le proprietà curative dell'aloe, una pianta che consiglio per il trattamento di moltissime malattie: dal glaucoma alle emorroidi, dalle osteoporosi al morbo di Crohn. Decisi così di interrare questo prezioso vegetale prima in un giardino antistante la mia abitazione, nella piazzetta dei Papi e poi lungo i viali del nosocomio, in modo che anche i miei colleghi potessero servirsene».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nel 2006 però Maria Immacolata va in pensione e le sue “creature” del Policlinico vengono sostituite con arbusti di altro tipo. «Fu un bel dispiacere - evidenzia la donna - ma non mi arresi. Passando per caso dinanzi a un supermercato di via Serra, tra San Pasquale e Mungivacca, notai delle grosse fioriere circolari: pensai così di chiedere al gestore del negozio se potessi ripiantarci l'aloe».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La "pollice verde" ebbe così il via libera, ma non si limitò al suo vegetale preferito. Ben presto inumò una gran varietà di piante grasse e rampicanti, creando composizioni sempre più fantasiose. «Soprattutto mi accordai col titolare del market - sottolinea l'ex caposala - affinchè i suoi dipendenti annaffiassero periodicamente quegli enormi vasi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E da allora si sono susseguiti una serie di "patti" simili. Prima con un negozio di elettrodomestici in via Saverio Lioce: nella "strada degli equivoci", in un fondo all'epoca incolto, la Argentiero ha sistemato un'imponente yucca, l'immancabile aloe e succulenti fichi d’india, talvolta ordinate in alcune fioriere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poi fu la volta di un autolavaggio posto proprio all'incrocio tra via Saverio Lioce e viale Papa Giovanni XXIII: un'area diventata nel tempo un tripudio di colori. Al centro, spicca un'ampia aiuola colma di ogni tipo di piante grasse, mentre l'intero perimetro è impreziosito da una montagna di margherite, slanciati esemplari di yucca, piante grasse pelose, infiorescenze rosse, gialle e arancioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Contattai il proprietario ed ebbi la risposta che cercavo - continua la donna -: "se ti prendi cura e adorni il mio terreno ti metto a disposizione l’idrante per bagnarlo”, mi disse. E a contribuire a tanta bellezza ci sono anche gli abitanti dei palazzi vicini, che donano le loro piante affinchè quell'area diventi sempre più verde».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una dinamica identica a quella avvenuta con i dipendenti di una banca di via Amendola, nei pressi del Campus, dove a distanza di anni fanno bella mostra di sé alcuni massicci vasi di piante molto resistenti al clima caldo barese. Anche qui, saltuariamente, Maria Immacolata fa un salto col suo innaffiatoio: si muove di solito con i bus, chiacchierando con i passeggeri di turno sulle virtù dell'amata aloe.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Intanto, nel bel mezzo della nostra discussione, la donna ha impugnato un tubo per l'irrigazione per terminare il suo lavoro nell'aiuola di via Gandhi. Proprio in quel momento avvistiamo il signor Peppino, gestore del bar con cui la donna ha preso accordi per curare quello spazio così prezioso. «Aiutarla è un vero piacere», riferisce l'uomo, che poi chiede alla collaboratrice se sia il caso di inumare dei girasoli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Musica per le orecchie della signora, che nel frattempo fa notare un papavero sorto spontaneamente da un giorno all'altro, "forte" della primavera in corso. E ci confida il suo sogno: riprendere in futuro la sua più grande passione, quella della pittura. Ma tant'è, con il suo hobby fa il pieno di colori ogni giorno.
(Vedi galleria fotografica di Alessandro Palermo)
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