Corato, quella casa fatta di conchiglie, sassi, vetri e statuine: è la fiabesca "Villa Fantasy"
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giovedì 10 ottobre 2019
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di Luciana Albanese - foto Antonio Caradonna
La struttura, dopo essere stata oggetto di attenzioni e visite da parte di curiosi, è però caduta da tempo nel dimenticatoio. «In realtà questo oblìo è stato voluto – ci spiega Luigi -. La casa nel corso degli anni ha subìto innumerevoli “attenzioni” da parte di vandali e così pian piano ho fatto in modo che “scomparisse”. Anch’io ci sono tornato solo quest’estate, dopo diversi anni. E ora ci siamo affidati a un vigilante per la sua sorveglianza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Con il permesso di Mazzilli (e promettendo di non rivelare la sua esatta ubicazione), siamo dunque andati a visitare la misteriosa e preziosa villa. (Vedi foto galleria)
Per raggiungerla è necessario attraversare un vialetto privato delimitato da una sbarra. Percorso qualche metro ci si ritrova davanti a un cancello rosso sul quale è affisso un cartello sbiadito che recita: "Le opere sono un bene per i posteri dipende da noi". Volgiamo poi lo sguardo verso il basso accorgendoci di aver posato i piedi su un mosaico di piastrelle che formano la scritta “Benvenuti a Villa Fantasy”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Siamo dunque davanti all’ingresso e già qui è possibile notare le prime “eccentricità” che caratterizzano il fabbricato, come un medaglione recante le iniziali del proprietario da cui pendono piccole conchiglie e graziose campanelle. Il cancello è poi inserito tra due colonne ricoperte di ciottoli e gusci bianchi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ho raccolto personalmente tutte le conchiglie che abbelliscono la casa – afferma con orgoglio Luigi -: arrivano dal litorale di Barletta, lì dove ho sempre passato l’estate con la mia famiglia. L’idea me la diede un amico artigiano che lavorava sul lungomare di Trani: decorava gli oggetti con gusci provenienti dal mare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma è arrivato ora il momento di entrare. Un vialetto ci conduce nel rigoglioso giardino, dove spiccano statue raffiguranti leoni e dinosauri e soprattutto una fontana composta da cinque diverse vasche sovrapposte una sull’altra a formare una strana scultura “orientaleggiante”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E all’improvviso ecco davanti a noi stagliarsi la facciata della mitica casa, il cui ingresso è introdotto da un baldacchino sul quale svetta una scultura a forma di pigna. L’edificio, pur sviluppandosi su un solo livello, presenta una serie di decorazioni che gli permettono di slanciarsi verso l’alto, quasi fosse una piccola reggia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma non ci sono parole per descriverla: si tratta di un trionfo del “riuso”. Ogni pezzettino è rivestito e adornato degli oggetti più strani e dai colori più svariati. A partire dal timpano centrale, dove fanno bella mostra di sé un lampadario di cristallo e una nicchia in cui ci sorride una statuina raffigurante un putto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La struttura è poi “fortificata” da quattro torrette presenti ad ogni angolo del perimetro e sulle quali svettano imperiose sculture di leoni. Torri su cui predomina un delicato rivestimento di sassolini azzurri, che rendono l’aspetto della villa ancora più fiabesco.
Ci si perde comunque tra i mille particolari che adornano l’abitazione: pezzi di ceramica, sassolini colorati, conchiglie pendenti, sculture di donne, mosaici, specchi, fondi di bottiglia, piccoli dipinti, lampade, nani e dinosauri.
«Ci ho messo trent’anni per realizzare tutto questo – ci racconta Mazzilli -. Lavoravo come muratore e durante il tempo libero mi dedicavo ad arricchire la mia casa. Ho raccolto il materiale un po’ ovunque, adattandolo al mio “capolavoro”. Sono infatti sempre stato attratto dal mondo delle sculture e delle decorazioni: “Villa Fantasy rappresenta il mio amore per l’arte e per il mare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E prima di lasciarci Luigi ci rivela: «Vorrei aggiungere altri particolari all’edificio, vedremo cosa riuscirò a fare». Ma troverà mai lo spazio?
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Luciana Albanese
Luciana Albanese
Foto di
Antonio Caradonna
Antonio Caradonna
I commenti
- Fiorella - È un'opera.d'arte unica da valorizzare. In tempi di riuso e riciclaggio rappresenta una frase di De André: dai diamanti non nasce niente, dalla melma nascono fiori.Aggiungo che all'estero' forse, ne avrebbero fatto un'attrazione remunerativa. Siete bravissimi ricercatori di tesori nascosti. Tutti i vostri articoli rispecchiano la testata e leggervi è davvero un piacere. Grazie
- Salvatore - Un opera bellissima che merita di essere portata a conoscenza e farne un attrazione turistica.