di Gaia Agnelli - foto Francesco De Leo

Bari Vecchia, i negozi di souvenir: «Prima venivano solo i pellegrini, ora vendiamo a migliaia di turisti»
BARI – Si trovano lì da decenni e se prima offrivano la loro merce ai pellegrini in visita per omaggiare San Nicola, oggi sono indaffarati con migliaia di turisti che ogni giorno, armati di zainetto e macchina fotografica, si mettono alla ricerca di un ricordo del capoluogo pugliese da portare a casa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Sono i colorati negozietti di souvenir di strada delle Crociate, stretta e pittoresca viuzza del centro storico di Bari che collega la Basilica alla Cattedrale. È proprio qui, in sequenza uno dietro l’altro, che si trovano questi piccoli esercizi commerciali dove è possibile acquistare cartoline, calamite, cappellini, varie immagini del Patrono, ma anche oggetti di uso comune nella città vecchia quali cesti di vimini o teglie in terracotta. (Vedi foto galleria)

Per incontrarli basta varcare l’Arco Angioino che separa piazza San Nicola da piazzetta 62 Marinai, dominata dal cinquecentesco Palazzo Nitti Valentini. Sulla sinistra si dispiega strada delle Crociate, vicolo che pullula di tendoni bianchi, balconcini floreali e bandiere dell’Italia e del Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

A esporre quest’ultime è soprattutto la prima bottega, che riporta il nome di “Rosa Gentile” accompagnato dalla scritta “souvenir”. Il posto si fa notare per le decine di panieri in vimini sistemati per terra o appesi al tendone, offerti in quel momento da uno dei fratelli Romito, proprietari che hanno ereditato il locale dalla mamma Rosa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Siamo qui da un secolo – afferma l’uomo –. Fu mia nonna Giacoma a inaugurare questo posto in cui si vendevano carbone e bombole del gas –. Mia madre trasformò poi l’attività in una merceria e noi figli, negli anni 70, ne facemmo un negozio di artigianato locale».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra gli scaffali notiamo alcuni modellini di velieri realizzati a mano, vasi in terracotta pugliese, piatti da esposizione su cui sono dipinti il Lungomare e la Basilica, “palle di neve” e alcune statuette del santo protettore dei baresi. Sbirciando poi all’interno, un piccolo corridoio ricco di ciotole e tazzine sulle quali è raffigurato il gallo simbolo della terra barese, conduce a un ambiente dove spicca la statua di San Nicola sistemata su un comodino centrale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Un tempo facevamo affidamento sui religiosi che soprattutto nei mesi di maggio e dicembre affollavano le vie della città vecchia per far visita al Santo – spiega il signore –. Oggi invece sono i crocieristi la nostra fortuna. Mi piace definirli “i nuovi pellegrini”: escono dal Porto e si affacciano nella bottega alla ricerca soprattutto di calamite e piattini. E anche le cartoline per loro non passano mai di moda».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra i clienti non ci sono però solo turisti ma anche donne di Bari Vecchia, che comprano da loro le teglie in terracotta necessarie per sfornare piatti tipici quali “patate, riso e cozze” e quei cesti che permettono, attraverso una cordicella, di portare oggetti su e giù dai balconi di vecchie case senza ascensore, evitando così un faticoso trasporto per le scale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un piccolo bar separa l’attività dei Romito da un altro negozio molto simile: manca di una vera insegna ed è presente sulla strada dagli anni 50. Anche qui spiccano le gerle appese al tendone, a cui fanno compagnia borse nere che riportano la dicitura “Puglia”, oltre a cappellini di tutti i colori con la scritta “Bari”, tovagliette e grembiuli da cucina su cui sono ricamati alcuni simboli del capoluogo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Accanto all’onnipresente busto di San Nicola, si fanno poi notare le calamite a tema religioso e marinaresco (dai delfini ai velieri). Mentre all’interno risaltano i piatti in ceramica dipinti con cigni, limoni e galli, che si fanno spazio tra le numerose immagini del Patrono e gli immancabili cesti posti tra cappelli, ventagli e grembiuli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

La proprietaria (che preferisce non rivelare il suo nome), a differenza dei precedenti titolari è però meno entusiasta del flusso dei turisti che accompagna le giornate baresi. «È un via vai che non sempre paga – sottolinea –. Prima lavoravamo di più: i pellegrini si fermavano almeno due o tre giorni e avevano tutto il tempo per visitare la città vecchia ed entrare nei negozi. I crocieristi al contrario rimangono solo per qualche ora e poi salgono sulla nave: si accontentano di un giro veloce. È vero che i visitatori sono aumentati, ma spesso sono “tutto fumo e niente arrosto”: entrano in massa nel negozio per poi uscire a mani vuote. Il motivo? Sono attratti maggiormente da coloro che vendono pasta fatta in casa: preferiscono spendere i propri soldi in orecchiette piuttosto che in souvenir».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Inoltre chi decide di comprare, sceglie sempre gli articoli più piccoli (e meno costosi). «Ormai si viaggia con pochi bagagli leggeri: non ci si carica con ricordi ingombranti - afferma la signora -. Alla fine quindi chi acquista si limita spesso ai magneti da un euro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Proseguiamo sulla stradina e, prima di andare a incontrare l’ultimo negozio di souvenir, ci fermiamo davanti ad “Allegrezza”, locale gestito da Vincenzo, figlio del “mitico” garzone Nanine du mmiire. Qui sul tavolo sono esposti vari tipi di taralli e di pasta, oltre a bottiglie di alcolici e di olio, barattoli di legumi e sacchetti con mandorle e noci. «Ho fondato l’attività quattro anni fa – spiega il titolare –: abitando a pochi passi ho “studiato” i viaggiatori e mi sono reso conto che più che oggetti carini cercavano i prodotti culinari pugliesi. Ho colto quindi la palla al balzo e oggi lavoro grazie ai turisti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In effetti è proprio la pasta fresca che cercavo tra i vicoli di Bari Vecchia - conferma il 30enne Daniel, in visita dal Brasile -. Sono stato attirato in questa stradina dai panni stesi che mi fanno respirare aria di tradizione e poi lungo il cammino mi sono ritrovato dinnanzi ai pacchi di orecchiette che tanto desideravo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Prima che la via cambi nome in Strada del Carmine ci imbattiamo infine in “De Dream Store”, esercizio dal nome marcatamente inglese, cambiato probabilmente negli ultimi anni proprio per attirare passanti stranieri. Il titolare (in realtà non molto loquace) ci dice infatti di aver fondato il locale nel 1986, in un’epoca in cui il turismo a Bari era molto limitato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Oggi invece qui davanti sostano persone provenienti da tutto il mondo, incuriositi dalle magliette colorate con la scritta “Bari”, dai grembiuli decorati con pasta e monumenti del capoluogo pugliese, oltre che da campanelle, pomi, gufetti, miniature del faro, portachiavi e braccialetti colorati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra di loro c’è la 25enne polacca Agata impegnata con una sua amica nella scelta di un souvenir. «Quando viaggio preferisco comprare soprattutto le calamite – afferma –: si portano facilmente in borsa e ce ne sono per tutti i gusti: posso così regalarne una diversa a ogni parente. Naturalmente quella con su disegnato San Nicola non mancherà di certo alla mia collezione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

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Per incontrare i negozietti basta varcare l’Arco Angioino che separa piazza San Nicola da piazzetta 62 Marinai (foto di Antonio Caradonna)
Sulla sinistra si dispiega strada delle Crociate, vicolo che pullula di tendoni bianchi, balconcini floreali e bandiere dell’Italia e del Bari
A esporre quest’ultime è soprattutto la prima bottega, che riporta il nome di “Rosa Gentile” accompagnato dalla scritta “souvenir”. Il posto si fa notare per le decine di panieri in vimini sistemati per terra o appesi al tendone
Tra gli scaffali notiamo infatti alcuni modellini di velieri realizzati a mano..
...vasi in terracotta pugliese...
...“palle di neve”...
...piatti da esposizione su cui sono dipinti il Lungomare e la Basilica e alcune statuette del santo protettore dei baresi
Sbirciando poi all’interno, un piccolo corridoio ricco di ciotole e tazzine sulle quali è raffigurato il gallo simbolo della terra barese conduce a un ambiente dove spicca la statua di San Nicola sistemata su un comodino centrale
Un piccolo bar separa l’attività dei Romito da un altro negozio molto simile: manca di una vera insegna ed è presente sulla strada dagli anni 50
Anche qui spiccano le gerle appese al tendone, a cui fanno compagnia borse nere che riportano la dicitura “Puglia”...
...oltre a cappellini di tutti i colori con la scritta “Bari”, tovagliette e grembiuli da cucina su cui sono ricamati alcuni simboli del capoluogo
Accanto all’onnipresente busto di San Nicola, si fanno poi notare le calamite a tema religioso e marinaresco (dai delfini ai velieri)
Mentre all’interno risaltano i piatti in ceramica dipinti con cigni, limoni e galli, che si fanno spazio tra le numerose immagini del Patrono e gli immancabili cesti posti tra cappelli, ventagli e grembiuli
Proseguiamo sulla stradina e, prima di andare a incontrare l’ultimo negozio di souvenir, ci fermiamo davanti ad “Allegrezza”, locale gestito da Vincenzo, figlio del “mitico” garzone Nanine du mmiire. Qui sul tavolo sono esposti vari tipi di taralli e di pasta, oltre a bottiglie di alcolici e di olio, barattoli di legumi e sacchetti con mandorle e noci
Prima che la via cambi nome in Strada del Carmine ci imbattiamo infine in “De Dream Store”, esercizio dal nome marcatamente inglese, cambiato probabilmente negli ultimi anni proprio per attirare passanti stranieri
Oggi invece qui davanti sostano persone provenienti da tutto il mondo...
...incuriositi dalle magliette colorate con la scritta “Bari”, dai grembiuli decorati con pasta e monumenti del capoluogo pugliese...
...oltre che da campanelle, pomi, gufetti, miniature del faro, portachiavi e braccialetti colorati
Tra di loro c’è la 25enne polacca Agata impegnata con una sua amica nella scelta di un souvenir



Gaia Agnelli
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