Laboratori, ospiti e mostre: c'è un Museo della Fotografia a Bari
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venerdì 27 giugno 2014
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di Katia Moro
Inizialmente la finalità era solo quella di fornire agli studenti del Politecnico la possibilità di approfondire il loro interesse per la fotografia, tramite laboratori e workshop con esperti, vista l’assenza di una disciplina specifica all’Università. Ma poi piano piano il Museo si è aperto anche all’esterno, dando a tutti la possibilità di partecipare ai laboratori e soprattutto offrendo (almeno in teoria) uno spazio ai giovani per esporre i propri scatti al pubblico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Da qualche mese abbiamo finalmente un nostro spazio - racconta soddisfatto Vito Palmisani, membro dello staff del Museo, costituito da sette persone -. Si tratta di una piccola sala affianco all’aula delle sedute di laurea del Politecnico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
È stata inaugurata il 4 novembre 2013 con la mostra intitolata “Costa Rica. Il paese più felice del mondo” alla presenza dell’ambasciatore costaricano. Ha poi ospitato il paesaggista italiano Giovanni Chiaramonte ma anche giovani fotografi alle prime esperienze espositive come Anna Simi con “Capisc a me? Do you understand?”, una ricerca sul significato della gestualità e dei modi di dire popolari baresi introdotta da Gianni Ciardo. Purtroppo possiamo solo limitarci ad esposizioni temporanee a causa dello spazio ristretto a nostra disposizione».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il museo si autofinanzia tramite qualche sporadico sponsor e con i proventi derivanti dai corsi e laboratori di fotografia organizzati dal Museo. I laboratori, con circa 150 alunni l'uno hanno la durata di un anno accademico e si suddividono in corsi base, corsi avanzati e corsi di post-produzione. I corsi sono tenuti dalla giovanissima fotografa Francesca De Santis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A partire dall’anno scorso alcuni membri del Museo hanno dato anche vita a un’associazione di fotografi dilettanti ed amatoriali dal nome “Fotografi di strada”, che a marzo di quest’anno nella Galleria del Catapano di Bari, ha allestito l'esposizione collettiva “Strade 2”, con scatti la cui tematica principale era la città di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Numerose a quanto pare le richieste di giovani aspiranti fotografi desiderosi di mettersi in gioco e cimentarsi in un’esposizione personale, ma numerosi anche i rifiuti causati dalla mancanza di fondi sufficienti. Realizzare un’esposizione significa infatti dar vita anche ad un progetto nonché ad una pubblicazione che ne lasci traccia, ma per tutto questo servono risorse economiche adeguate e magari una sede adeguata.
«Il mio grande sogno - ci confida il direttore artistico Pio Meledandri - è l’ottenimento come nuova sede dell’antica Villa Giustiniani, situata nei pressi del Campus barese e ora inutilizzata. Ciò non solo rappresenterebbe la possibilità di usufruire di uno spazio più consono ma anche la possibilità di gestire orari di apertura e chiusura più flessibili e non condizionati da quelli di un campus universitario cinto da mura e cancelli. La vicinanza alla sede del Politecnico consentirebbe comunque lo stretto legame con l’Università, ma l’essere collocato in città determinerebbe una maggiore apertura al territorio e una maggiore visibilità e raggiungibilità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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Katia Moro
Katia Moro
I commenti
- Vito Palmisani - Buon articolo sul Museo della fotografia del Politecnico di Bari, l'Associazione "Fotografi di Strada" non è una emanazione del Museo, è completamente autonoma con finalità e progetti diversi. L'invito ai lettori è "partecipare" per approfondire la conoscenza dei "segreti" della fotografia.
