di Gabriella Quercia

La musica che toglie stress e cefalee: quella di gong e campane tibetane
TRENTO - Se vi sentite particolarmente stressati e angosciati, potete cercare di porre rimedio ascoltando i suoni del gong, delle campane tibetane e di cristallo. Per beneficiare di queste particolari onde sonore occorre stendersi su un tappetino, a piedi nudi e occhi chiusi e lasciarsi trasportare dalla loro melodia. Almeno questo è ciò che affermano i musicoterapeuti più all’”avanguardia”: secondo loro la particolare armonia di questi strumenti tocca nel profondo le energie fisiche e psichiche di cui siamo dotati.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Questi insoliti strumenti musicali a percussione, molto utilizzati nei paesi orientali, vengono considerati dei veri toccasana in condizioni di tensione e nervosismo psicologico o di malesseri fisici, quali cefalea, disturbi della circolazione sanguigna o digestivi. A prima vista il gong può sembrare un comune cerchio di metallo, così come le campane sono più simili a dei grandi recipienti, quelle tibetane sono di varie leghe metalliche mentre quelle di cristallo sono in quarzo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Abbiamo approfondito l’argomento con Enzo de Ruvo, musicoterapeuta 52enne di origini pugliesi, di Terlizzi per la precisione che vive e lavora ora a Trento e che da quasi vent’anni gira l’Italia in compagnia delle sue campane. (Vedi foto galleria)

Com’è nato il suo interesse per la campane tibetane?

C’è da dire che prima di diventare musicoterapeuta mi sono diplomato al Conservatorio e, successivamente, ho deciso di frequentare una scuola di musicoterapia, poiché ho sempre avuto il desiderio di coniugare la mia passione per la musica con il desiderio di cercare il benessere degli altri. La scuola che ho frequentato mi ha fornito una buona base teorica e anche pratica sull’utilizzo degli strumenti musicali, ma durante i miei viaggi in India e Tailandia ho imparato la vera tecnica del suono delle campane.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è la particolarità di questi strumenti?

Il loro spettro sonoro è diverso rispetto a quello degli altri strumenti. Nella musicoterapia è possibile usare strumenti quali la chitarra o il pianoforte, ma io credo che le campane abbiano una spinta in più nel raggiungimento degli obiettivi benefici. Sono più ricche di hertz bassi e di overtone, ovvero suoni acuti che agiscono sulla corteccia cerebrale, stimolandola. Se io suonassi un do con la chitarra avremmo solo la fascia media di frequenze, tralasciando i suoni acuti e quelli bassi. Invece le campane hanno uno spettro sonoro decisamente più ampio e completo rispetto agli strumenti più comuni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che proprietà avrebbero?

Vengono usate per eliminare stati di nervosismo, di angoscia e di stress emotivo. Ma non solo questo. Per esempio si dimostrano molto utili per malattie di tipo cronico, quali cefalea, problemi digestivi o cardiovascolari. Per esempio c’è una procedura, quella del massaggio sonoro, che viene effettuata ponendo le campane sul corpo del soggetto in corrispondenza dei “chackra”  punti nevralgici del nostro corpo in cui si crede sia racchiusa l'energia cosmica. Le vibrazioni delle campane entrano nei tessuti e stimolano i liquidi, la circolazione sanguigna e il sistema endocrino. È come se il corpo riacquistasse un nuova fluidità data dalle vibrazioni che, come ho già detto, sono molto potenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che succede quando si sente il suono di una campana? Può capitare di cadere in uno stato di trance?

Si, capita molto spesso, ma non a tutti. Diciamo che la reazione dipende dal soggetto e dai pensieri che in quel momento ha. Oltre alle campane utilizzo molto il gong, tipico dei templi buddhisti. Quando si ascoltano i suoni provenienti da questi strumenti è naturale lasciarsi trasportare dall’armonia e sintonizzarsi con essa. Di conseguenza ci sono tre reazioni: c’è chi si rilassa totalmente, rimanendo tuttavia cosciente, chi invece si addormenta del tutto e chi invece scivola nella fase “pre-sonno” che è quella ideale. Qui si possono avere anche dei ricordi del passato ormai dimenticati, sentirsi come se si stesse viaggiando nel cosmo, leggeri e fluttuanti e, quindi, agisce fortemente anche sullo stato emotivo e sensoriale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Come si svolge una seduta?

Solitamente si sta distesi su un tappetino, a piedi nudi, con le braccia lungo il corpo. Quando tutti si sono posizionati, inizio suonando le campane con il tipico batacchio, una specie di bastone cilindrico corto con cui tocco e sfioro le campane, producendo diverse note. Questi incontri, chiamati “meditazione in suono”, sono accessibili a tutti. La sessione dura un’oretta abbondante in cui suono le campane, disposte a semi cerchio attorno a me. Usualmente utilizzo 20 o 30 campane per un pubblico di circa 100 persone. Al termine della sessione, se si è gradito l’ascolto, si può lasciare un contributo economico libero.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


È una “terapia” adatta solo agli adulti?

No, in realtà va bene sia per gli adulti che per i bambini e, addirittura, per gli animali. Per quanto riguarda i più piccoli i casi più diffusi sono quelli di iperattività o di agitazione. Anche a loro il suono delle campane aiuta a rilassarsi e calmarsi, per non parlare dei bambini neonati invece che, subito dopo i primi rintocchi, scivolano in un sonno beato. Stessa cosa per i nostri amici a quattro zampe. Se avete un gatto o un cane particolarmente vivace, bastano pochi minuti per tranquillizzarlo. Oltretutto l’udito degli animali è molto più sviluppato rispetto al nostro, quindi percepiscono ogni singola vibrazione e onda.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qual è la differenza tra la campana di cristallo e quella tibetana?

Servono alla cura di due sfere diverse della persona. Partiamo dall’assunto che entrambe le tipologie mirano al raggiungimento di uno stato di calma e relax assoluta. Detto questo, le campane tibetane servono per curare malesseri fisici, tipo patologie del sistema endocrino o della circolazione sanguigna. Diversamente le campane di cristallo agiscono più a livello emotivo, perché intervengono sui “campi sottili” sulle sedi delle emozioni. Ogni campana di cristallo ha la sua nota, esattamente come ogni persona porta in sé una nota musicale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ovvero?

Come le campane anche le persone hanno la “tonica personale” ovvero una nota musicale contenuta nella voce del soggetto. Per riconoscere la tonica  si esegue un test in cui si parla al microfono, si fanno dei giochi e dei versi con la voce, si ascolta il silenzio. Tutto questo viene analizzato con il computer che ci dice che nota ha quella persona. Una volta identificata la nota si procede con la campana: per esempio con un soggetto con nota re è meglio usare una campana con note re, la e fa diesis che si armonizzano tra di loro ed entrano in contatto più velocemente con il soggetto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ci sono luoghi più idonei rispetto ad altri in cui far risuonare le campane?

Non proprio, quasi tutti i luoghi sono idonei. Certamente è preferibile evitare spazi in cui ci sono specchi o piastrelle che creano accavallamento del suono. Però sostanzialmente va bene qualsiasi spazio, anche perché non è come fare un concerto con strumentazione elettrica. Per esempio mi è capitato di fare delle sessioni in riva al mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Con quali materiali vengono costruite?

Dunque quelle tibetane sono un cocktail di varie leghe metalliche, tra cui il rame, il piombo e il mercurio. Onestamente una campana per essere di alta qualità non deve contenere questi due metalli che sono tossici per l’uomo e che non garantiscono un’alta qualità del prodotto. Personalmente quelle tibetane le acquisto in Germania e sono le migliori. Non so dirvi di che metalli siano fatte perché l’azienda da cui le acquisto non rivela la “ricetta” con cui sono costruite per evitare che aziende concorrenti la copino. Tuttavia si limita a garantire l’assenza dei metalli nocivi sopra citati. Mentre per quelle di cristallo le migliori sono targate Stati Uniti, sono fatte in quarzo di cilicio purissimo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quanto è diffuso l’impiego delle campane nella musicoterapia?

Sono molto pochi quelli in grado di farlo e tantissimi quelli che improvvisano senza averne le reali conoscenze. È molto importante saperle suonare bene perché se si sbaglia si può destabilizzare la salute del paziente. Per esempio se suonata male una campana può generare anche un semplice mal di testa. Per carità, nulla di grave, ma non è sicuramente questo lo scopo che si vuol raggiungere suonandole. Tuttavia in uno dei miei viaggi in India un mistico mi ha predetto che dopo il 2020 ci sarà l’esplosione della “terapia del suono” e finalmente tutti potranno godere degli effetti benefici di questi celestiali strumenti. 

Nel video Enzo de Ruvo suona le campane tibetane:


 


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Enzo de Ruvo si prepara per accogliere gli ospiti
Enzo de Ruvo intento a suonare le campane durante una sessione di gruppo
L'introduzione della sessione musicale
Le campane di cristallo
Alcune campane tibetane di varie dimensioni con dei batacchi utilizzati per suonarle
Un esemplare di gong sospeso con il batacchio con cui viene percosso
Un esempio di massaggio sonoro



Gabriella Quercia
Scritto da

Lascia un commento
  • elsa cortes - Mii piace il relax.quando prossima volta???


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)