di Ilaria Palumbo

"Freak beach": tra nudisti e capannine l'angolo di costa più alternativo del barese
POLIGNANO A MARE – La chiamano tutti “Freak beach”, la spiaggia dei “fricchettoni”, diciamo degli “alternativi”. E in effetti la bellissima Costa Ripagnola che va da Cozze fino a Pietra Egea, caratterizzata da trulli, grotte e mare celeste, è popolata proprio da nudisti, donne che amano mettersi in topless, ragazzi che vogliono vivere il mare in estrema libertà. E’ tutto ciò è possibile perché questo tratto di costa non è affatto semplice da raggiungere, né è visibile dalla strada. Di fatto è quindi nascosto e poco frequentato. (Vedi foto galleria)

Arrivando da Bari per raggungere Freak Beach è necessario prendere la complanare della statale 16: uscire a Cozze e poi proseguire in direzione sud. Superato un campeggio sulla sinistra si apre un grande spettacolo: campi coltivati costellati da tanti piccoli trulli sul cui sfondo compare l’azzurro del mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il modo più facile per raggiungere il mare è quello di parcheggiare l’auto in uno spiazzo indicato dal cartello “Spiaggia libera: Ripagnola”. Proseguiamo a piedi per qualche metro ed ecco la costa. Siamo all’inizio dei due chilometri di “spiaggia alternativa” . La prima caletta che ci troviamo davanti si presenta come una piccola insenatura dominata da tanti piccoli ciottoli bianchi che lasciano spazio alla sabbia non appena si entra in acqua, che qui appare di un colore azzurro cristallino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Nonostante sia un caldissimo pomeriggio di luglio ci sono pochi bagnanti: alcuni ragazzi e bambini, qualche coppia e un paio di ragazze giovanissime in topless. Questa zona è conosciuta come “capannina” per la caratteristica capanna fatta di tronchi d’albero e palme secche che si trova sugli scogli. Quando arriviamo è occupata da una comitiva di baresi, tutti sulla trentina d’anni, che con asciugamani, borse frigo e addirittura un’amaca sono venuti qui a passare la giornata. C’è anche un cartello che recita: “Questo spazio è stato restituito alla natura il giorno 17/10/15. Scatta una foto, fai un bagno, facci l’amore, ma non lasciare nessuna traccia dietro”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La capanna esiste da almeno 30 anni ed è sempre stata un piccolo fortino che delimitava una zona “fuori dal mondo”, perché poco conosciuta – ci dicono -. Chiunque può venire e trovare riparo dal sole cocente, l’importante è sapersi autogestire e lasciare tutto pulito. Purtroppo però negli ultimi tempi la zona è frequentata da persone poco civili: è stata quasi distrutta e aggiustata per tre volte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Lasciamo la comitiva e proseguiamo attraverso un sentiero delimitato da un boschetto molto folto e di un verde intenso, che i giovani ci dicono essere un rifugio per le coppiette. Ci troviamo davanti a una seconda insenatura simile alla prima ma molto più sporca: bottiglie, contenitori e immondizia di ogni genere formano una piccola discarica che rovina e impoverisce questo meraviglioso angolo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Anche qui notiamo una capannina, più piccola della prima ma comunque accogliente: oltre ai tronchi e alle palme una serie di voluminose pietre formano, poste in semicerchio, una sorta di panchina che ci permette qualche minuto di riposo prima di continuare la nostra camminata. Superata un’altra “costruzione ornamentale” fatta di tronchi e pietre troviamo un altro gruppo di bagnanti,  anch’essi riparati sotto una capanna improvvisata. Siamo in una zona chiamata  “Cala dei ladroni” caratterizzata da uno scivolo naturale che porta al mare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Qui troviamo Dino, 66enne barese che da 8 anni vive a Mola di Bari. È un uomo dalla piccola statura, asciutto e abbronzatissimo, con barba e capelli grigi. Ed è completamente nudo.  «Sono un naturista e frequento questa zona da 20 anni – ci dice - ma se fino a qualche anno fa lo consideravo un paradiso, ora purtroppo comincio ad avere qualche dubbio. Ci sono sempre più disturbatori alla ricerca di sesso facile che vengono a spiare sperando di vedere chissà cosa. Si è creata la nomea per cui questo posto sarebbe il ritrovo per scambi di coppia, sesso occasionale e altro. Ma noi siamo solo persone a cui piace il contatto diretto con la natura, rispettiamo tutti e la nudità è solo una conseguenza del nostro modo di vivere».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Più avanti la scogliera diventa più alta e si affaccia su un mare che tende al verde. Qui sono presenti anche alcune grotte, tra cui spicca quella di “Torre Ripagnola”. È questa la zona più frequentata dai nudisti (tutti maschi), che prendono il sole in totale libertà lontano da occhi indiscreti. Un uomo sulla quarantina nuota tranquillamente senza costume e viene a sedersi proprio vicino a noi per asciugarsi. Più avanti sono presenti altri gruppi di naturisti che evitiamo di disturbare.  

Siamo alla fine di Freak beach, poco prima di arrivare alla più normale e familiare “Cala Fetente”. Volgiamo lo sguardo indietro: c’è silenzio, il mare è calmo e la voglia di toglierci i vestiti è tanta…

(Vedi galleria fotografica)


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Venendo da Bari per raggungere Freak Beach è necessario prendere la complanare della statale 16, uscire a Cozze e poi proseguire in direzione sud. Superato un campeggio sulla sinistra si apre un grande spettacolo: campi coltivati costellati da tanti piccoli trulli sul cui sfondo compare l’azzurro del mare
Il modo più facile per raggiungere il mare è quello di parcheggiare l’auto in uno spiazzo indicato dal cartello “Spiaggia libera: Ripagnola”
Proseguiamo a piedi per qualche metro ed ecco la costa. Siamo all’inizio dei due chilometri di “spiaggia alternativa”
La prima caletta che ci troviamo davanti si presenta come una piccola insenatura dominata da tanti piccoli ciottoli bianchi che lasciano spazio alla sabbia non appena si entra in acqua, che qui appare di un colore azzurro cristallino
Nonostante sia un caldissimo pomeriggio di luglio qui ci sono pochi bagnanti: alcuni ragazzi e bambini, qualche coppia e un paio di ragazze giovanissime in topless
Questa zona è conosciuta come “Capannina” per la caratteristica capanna fatta di tronchi d’albero e palme secche che si trova sugli scogli
Quando arriviamo la capannina è occupata da una comitiva di baresi, tutti sulla trentina d’anni, che con asciugamani, borse frigo e addirittura un’amaca sono venuti qui a passare la giornata
Un cartello recita: “Questo spazio è stato restituito alla natura il giorno 17/10/15. Scatta una foto, fai un bagno, facci l’amore, ma non lasciare nessuna traccia dietro”
Proseguiamo attraverso un sentiero delimitato da un boschetto molto folto e di un verde intenso, che i giovani ci dicono essere un rifugio per le coppiette
Ci troviamo davanti a una seconda insenatura simile alla prima ma molto più sporca
Bottiglie, contenitori e immondizia di ogni genere formano una piccola discarica che rovina e impoverisce questo meraviglioso angolo
Anche qui notiamo una capannina, più piccola della prima ma comunque accogliente: oltre ai tronchi e alle palme una serie di voluminose pietre formano, poste in semicerchio, una sorta di panchina che ci permette qualche minuto di riposo prima di continuare la nostra camminata
Un’altra “costruzione ornamentale” fatta di tronchi e pietre
Troviamo un altro gruppo di bagnanti, anch’essi riparati sotto una capanna improvvisata. Siamo in una zona chiamata  “Cala dei ladroni” caratterizzata da uno scivolo naturale che porta al mare
Qui troviamo Dino, 66enne barese che da 8 anni vive a Mola di Bari. È un uomo dalla piccola statura, asciutto e abbronzatissimo, con barba e capelli grigi. Ed è completamente nudo
Più avanti la scogliera diventa più alta e si affaccia su un mare che tende al verde
Sono presenti anche grotte, tra cui spicca quella di “Torre Ripagnola”
È questa la zona più frequentata dai nudisti (tutti maschi), che possono prendere il sole in totale libertà lontano da occhi indiscreti. Un uomo sulla quarantina nuota tranquillamente senza costume e viene a sedersi proprio vicino a noi per asciugarsi
Più avanti sono presenti altri gruppi di naturisti che evitiamo di disturbare
Siamo alla fine di Freak beach, poco prima di arrivare alla più normale e familiare “Cala Fetente”. Volgiamo lo sguardo indietro: c’è silenzio, il mare è calmo e la voglia di toglierci i vestiti è tanta…



Ilaria Palumbo
Scritto da

Lascia un commento
  • Lu - Non si meritano neanche uno spazio pulito...balordi ed incivili
  • Mari - Innanzitutto commenti del genere mi sembrano parte degli antenati poi da una ragazza che dovrebbe essere mia coetanea mi sembra assurdo ! La spiaggia definita freak beach in questo caso molto dispregiativo perché io che la frequento non mi ritengo né una tossica nè tanto meno una freak è frequentata da famiglie con bambini. teniamo pulito e l'ambiente e lo rispettiamo Venendo qui a passare il poco tempo che ci rimane delle lunghe giornate di lavoro . Io penso che si dovrebbe vergognare, che pur di fare audience, scrive delle cose del genere e addirittura usa foto di persone e pertanto viola la privacy delle stesse. sarò ben felice di avvisare le persone che sono presenti nelle sue foto e di dire appunto la violazione avvenuta con questo suo tentativo di Scoop. La cosa che mi fa più rabbia è che lei è venuta, si sia insidiata nella capannina di fritto Arriva arriva quello che vi farà impazzire letteralmente È che lei sia venuta a freak beach, si sia insidiata nella capannina per fare le foto e per commentare delle oscenità del genere , per poi anche segnalare a tutto il pubblico che vi segue, addirittura le coordinate quasi su Google map! Ma non deve farlo assolutamente, ci sono le ragazze in topless o mio Dio !!! Comunque saremo lieti di aspettarla qui per un prossimo incontro le offriremo tanto fricchettona aggio e tanto amore perché noi siamo così! E le consiglio se lei crede che il suo lavoro le piace ed è ciò che vuole fare nella sua vita, di nn scrivere nulla quando non sa come riempire gli spazi del suo giornale, fa più bella figura ! Cordiali saluti
  • BARINEDITA - Vabbè, diciamo che i nostri lettori che sono abituati a ciò che scriviamo hanno capito l'articolo. Per gli altri il problema è sempre quello, chi non ci conosce non capisce il PERCHE' scriviamo certi pezzi, anche perchè noi evitiamo di dare GIUDIZI, ma ci limitiamo a raccontare e descrivere (cosa rara e bella). E che succede...alcuni non ci capiscono. Quindi se parliamo degli atei ci sarà sempre qualcuno che dirà "ecco voi siete atei" e se parliamo degli esorcisti al contrario commenteranno che siamo ultra cattolici; se parliamo dei vegani ci "accuseranno" di essere vegani, se poi parliamo di quelli che sono contro i vegani diventiamo "i cattivi che se la prendono con gli animali". Il fatto è che noi siamo BARINEDITA e quindi parliamo di tutto ciò che va fuori dall'ordinario, perchè è la nostra linea editoriale e perchè questo piace a noi e ai nostri lettori. Prendere o lasciare. E QUINDI, se parliamo di una spiaggia di nudisti, semplicemente descrivendo, senza dare giudizi, non siamo NE' DEI "PORCI CHE DANNO risalto a questo genere di cose" (perchè noi non vogliamo esaltare il nudismo), nè al contrario dei "BIGOTTI che danno luce a queste cose solo per buttare fango su di esse" (perchè noi tutto siamo, ma meno che bigotti e contrari al naturismo). Semplicemente descriviamo ciò che ci circonda. Senza filtri, senza moralismi, senza pregiudizi e senza ALTRI FINI. Solo per la gioia di raccontare. Saluti.
  • Wanda - Purtroppo tutta l'area ch3 va dal Coco beach al Freak beach è costellata di plastica, polistirolo e altra immondizia, versando in uno stato di degrado ambientale. Un vero peccato perchè il mare è bello.
  • Marco - Che cos'è un paio di canne al mare, due zinne al vento e qualche pistolino che guarda il cielo ti sconvolgono così tanto?! Avresti potuto evitare lo sputtanamento selvaggio, per il resto non ti fermare alla prima storia che ti raccontano che ce ne saranno tante e tutte diverse ma forse è più importante che i nudisti siano "tutti maschi"
  • Mirko - Non sono amico della giornalista ma non mi pare ne abbia fatto un ritratto denigratori del Freak Beach. Per il resto è il suo mestiere raccontare percui non è neanche tanto strano che abbia scritto la posizione della spiaggia.
  • Michele - Ciao a tutti. Sinceramente nn avevo mai avuto modo di leggere questo articolo su una delle spiagge più belle e incontaminate del sud barese. Mi sono incuriosito in quanto, da qualche tempo, freack beach (o Saba beach per i conversanesi e per i più "anziani") nn è più accessibile. La strada di accesso alla "spiaggia libera", come era riportato sul cartello che lo stesso comune di Polignano aveva installato, nn è più percorribile; è ormai sbarrata da una pesantissima struttura in cls armato in prossimità dell'ingresso e, purtroppo, tutti i frequentatori di questo piccolo angolo di paradiso, a partire da marzo 2018, sono praticamente fregati e costretti ad emigrare verso altri lidi. Ecco che, purtroppo, tutte le fesserie che sono state dette su nudisti, fricchettoni e canne, hanno portato a questo è certamente non hannoimpedito ai proprietari dei terreni, per la maggior parte incolti, di vietare l'ingresso ad una delle pochissime spiagge libere del sud barese. Allora mi chiedo, invece di scannarci su articoli forse mal strutturati (è possibile che sta cristiana abbia incontrato solo naturisti, nudisti o fumatori di canne? Io ho sempre visto famiglie, bambini, pescatori subacquei, raccoglitori di capperi ed erbe aromatiche selvatiche, ecc.) nn ci si può impegnare per fare qualcosa perché la legge sia rispettata? E perché i proprietari dei terreni si decidano a cedere al demanio una servitù di passaggio per noi bagnanti innamorati di questo posto? O perché lo stesso comune di Polignano trovi una soluzione a questo annoso problema? O lo stesso comune, come ha fatto negli anni passati, sta aspettando che la gente cominci a parcheggiare sulla complanare per dare avvio alla fase "multe incontrollate"? Cari amici queste sono le questioni e le problematiche da affrontare...la giornalista che scrive esaltando quanto insolito, nn è certamente un problema. Ma le consiglieri di puntare l'attenzione sui fatti sostanziali e non sulle tette al sole o sulle canne in tranquillità...
  • Margherita - Un descrizione poco veritiera io vado da anni con mio marito e figli ci vanno tantissime famiglie con bambini, ci sono anche dei nudisti ma la spiaggia è così lunga che non si vedono neanche. Poi sono persone discrete se passa qualcuno si coprono. Quello che dovreste dichiarare è che gli accessi al mare non ci sono e quest'anno sono sparito anche il cartello della capitaneria e del comune con zona bagnanti e spiaggia demaniale. Venivano anche gli addetti del comune a mettere sacchetti nei bidoni rifiuti e a rimuoverli.
  • CLAN - Non si è "liberi di", si è "liberi per". Questo ci ha confermato Dino, che davvero è l'emblema di questo concetto. Si può essere un tutt'uno con il mare; si può andare oltre; si può avere cura dei luoghi ma soltanto se con essi ci si identifica, altrimenti l'utilizzo diventa scempio.


Powered by Netboom
BARIREPORT s.a.s., Partita IVA 07355350724
Copyright BARIREPORT s.a.s. All rights reserved - Tutte le fotografie recanti il logo di Barinedita sono state commissionate da BARIREPORT s.a.s. che ne detiene i Diritti d'Autore e sono state prodotte nell'anno 2012 e seguenti (tranne che non vi sia uno specifico anno di scatto riportato)