Bari: la sconosciuta chiesa della Stazione, fu costruita in vista degli attesi Mondiali 90
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giovedì 17 novembre 2016
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di Salvatore Schirone
La cappella è dedicata a San Cristoforo, protettore dei viandanti e dei ferrovieri. La si può trovare sul binario 1 della stazione, percorrendo il marciapiede per una cinquantina di metri sulla sinistra. Un cartello blu con la sagoma stilizzata di una chiesa segnala la sua presenza, immediatamente prima dei bagni pubblici. Due vetrate sempre chiuse recano un cartello che ricorda come il luogo sacro venga aperto al pubblico solo nei giorni festivi alle ore 17. (Vedi foto galleria)
Dai vetri si possono scorgere gli interni, perfettamente illuminati da una soffusa luce a led: una sala quadrata, quattro banchi per i fedeli ai quali sono state aggiunte alcune sedie pieghevoli, un semplice altare, una croce, alcune icone di santi. A frequentarla la domenica pomeriggio sono circa una ventina di ferrovieri con le rispettive famiglie. «Sì, mio padre andava a messa sempre lì - ricorda Fabio, ferroviere figlio di ferroviere - amava la sobrietà di una messa semplice per poche persone»
A volerne fortemente la realizzazione fu don Alberto D'Urso, già cappellano delle Ferrovie di Stato dal 1983. Risale al 1988 la prima risposta positiva delle Ferrovie in merito alla richiesta di provvedere alla costruzione di un luogo idoneo ai bisogni spirituali «non solo dei numerosi viaggiatori che, in intervalli di orario potrebbero adeguatamente assolvere i loro doveri religiosi, ma anche agli stessi ferrovieri che troverebbero la presenza del cappellano e altre forme di assistenza religiosa e morale», come leggiamo in una lettera dell'arcivescovo Mariano Magrassi inviata al direttore compartimentale delle Ferrovie, Luca Barbera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E la chiesetta venne realizzata e inaugurata il 16 maggio 1990. Una data importante, come ci confessa don Alberto mostrandoci le foto dell’epoca: forti infatti erano le attese di veder giungere con i treni in città migliaia di persone per i Mondiali di calcio. Speranze poi per buona parte andate deluse: lo stadio San Nicola (anch’esso costruito per l’occasione), durante le partite rimase praticamente vuoto, visto che a giocare sul campo di Bari furono Camerun, Romania e Unione Sovietica, paesi poveri o che si trovavano nel bel mezzo di grandi stravolgimenti economici, politici e civili.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Non ci fu dunque quell'ondata di turismo che si attendeva, né un aumento significativo di viaggiatori, tuttavia le iniziative intorno alla cappella proseguirono. Nel 1991 don Alberto chiese e ottenne alcune nuove suppellettili: un armadio credenza per la sacrestia, un lezionario, una pianola, sedie per i fedeli e un quadro di San Cristoforo che fu realizzato dall'artigianato della parrocchia di San Cristoforo di Vercelli, per la cifra di 1.250.000 lire, a firma di Mario Guilla. La bella icona fu benedetta e posta nella cappella il 25 luglio dello stesso anno. Una foto del 1993 la mostra affissa sul lato destro della chiesetta, al cui posto oggi ci sono dei quadretti della via Crucis.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Da allora come detto la cappella ha continuato a esistere, frequentata solo da pochissimi ferrovieri. Lo scorso 23 settembre il vescovo ha predisposto l'avvicendamento della cappellania: don Cosimo Memoli ha preso il posto di D'Urso dopo 36 anni. E il prossimo 29 novembre è prevista la cerimonia di benvenuto e il cambio di guardia. Si spera che almeno per questa occasione la partecipazione dei fedeli sia un po’ più cospicua, non certamente una massa da “mondiali”, ma almeno un po’ più delle solite venti anime.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Salvatore Schirone
Salvatore Schirone
I commenti
- Gigi De Santis - Complimenti al giornalista Salvatore Schirone, un pezzo inedito. Sono veramente pochi i baresi che non sanno la presenza di questa piccola chiesa dei ferrovieri. Grazie Barinedita, per la costante informazione di far conoscere ai baresi, angoli sconosciuti di questa bella, ma bistrattata Bari, capoluogo, ogni tanto ricordiamocelo, di una Regione stupenda.
- BARINEDITA - Grazie a lei signor De Santis. Facciamo del nostro meglio. Un saluto