di Eva Signorile

Capsula mundi, il cimitero green: alberi e uova al posto di lapidi e bare
Trasformare il cimitero in un bosco o in un parco grazie a delle bare biodegradabili a forma di uovo. Tutto ciò è "Capsula mundi", il singolare progetto dei designers Anna Citelli e Raoul Bretzel che hanno elaborato un'idea di sepoltura completamente diversa da quella a cui siamo abituati. Un'iniziativa che parla anche un po’ pugliese: la studiosa è nata in Sud America, ma ha vissuto per qualche anno a Bari, dove si è diplomata all'Accademia delle Belle Arti, prima di trasferirsi a Milano, dove vive attualmente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

All'origine del progetto c'è il desiderio di realizzare dei "boschi sacri", «dove l'uomo – dice  - la Citelli - rientra in un ciclo perpetuo, secondo natura, perchè la vita non finisce quando noi finiamo». Insomma, "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", secondo quanto amava ripetere il biologo francese Lavoisier. «Al posto delle bare normali – afferma la designer - noi proponiamo delle uova biodegradabili, che si decompongono restituendo alla terra tutto ciò che è al suo interno. Il cadavere quindi entra nel normale ciclo della vita, cosa che invece non avviene con le bare, che facendo decomporre il corpo più lentamente lasciano fuori dal ciclo tanti organismi che vivono nella terra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per questo motivo i due professionisti hanno scelto di disegnare le "bare" a forma di un uovo (vedi foto galleria). «L'uovo è da sempre, in tutte le culture, il simbolo della rinascita - spiega l'esperta - pensiamo al suo significato a Pasqua, ad esempio. Ha una forma arcaica, primitiva, praticamente perfetta».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Al suo interno il corpo del defunto andrebbe adagiato in posizione fetale, a sottolineare, secondo i progettisti, l'idea di una rinascita futura e di una ciclicità che la morte non può fermare. Sul luogo in cui l'uovo viene interrato come fosse un seme va poi piantato un albero, scelto dal defunto prima della morte.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«La nostra idea - racconta la Citelli - nasce dalla riflessione che il design si occupa generalmente di arredamento: siamo oberati da oggetti bellissimi, dedicati allo spazio in cui l'uomo vive, mentre regna il vuoto per i luoghi di sepoltura, sempre più desolati perché identificati semplicemente col dolore del trapasso. Noi invece vorremmo realizzare dei cimiteri verdi, realizzati solo da alberi, senza mausolei e loculi fatti di cemento».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


La proposta è anche ecosostenibile. «Pensiamo all'impatto ambientale che producono le bare tradizionali - prosegue l'ideatrice - alberi rari e preziosi, come l'ulivo ad esempio, vengono abbattuti per produrre un oggetto che resterà esposto solamente per poche ore. E poi i materiali usati per trattare il legno sono spesso inquinanti. I gusci, invece, sono prodotti in plastica di amido, totalmente biodegradabile».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

I vantaggi sarebbero anche economici. Una bara tradizionale costa mediamente 2500 euro, optional esclusi, mentre per i gusci biodegradabili si spenderebbero meno di 300 euro. Attualmente, però, la realizzazione di questi luoghi di sepoltura "green" è tutt'altro che semplice.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«In Italia la normativa sui sistemi cimiteriali è sostanzialmente ancora quella di impianto napoleonico - sottolinea la studiosa - e ovviamente non contempla un'idea recente come la nostra che peraltro colpirebbe il famoso business del caro estinto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un giro d'affari al quale gli addetti ai lavori difficilmente vorrebbero rinunciare, tant'è che Bretzel e la Citelli hanno persino ricevuto pressioni e minacce a causa del loro progetto. All'estero, invece, questi tipi di cimiteri sono già una realtà in forte espansione, soprattutto in Inghilterra, dove è possibile realizzarli già dal 1998.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ma noi non ci fermiamo - afferma la designer - e continuiamo a crederci perché crediamo in un'idea diversa della morte, dove l'uomo è parte integrante della natura e del suo ciclo biologico, visto che non appartiene solo alla razza umana, ma alla vita del pianeta, in tutta la sua complessità».


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Il progetto di Anna Citelli e Raoul Bretzel per una diversa concezione dei luoghi di sepoltura
Le bare a uovo progettate da Anna Citelli e Raoul Bretzel per il Salone del mobile di Milano del 2003
Dalton Woodland Burial Ground: un esempio di cimitero verde in Inghilterra



Eva Signorile
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  • Seminatore Francesca - Idea di grande educazione civica...bella e bravi!


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