di Bianca Cataldi

«Noi alleati? Manco da morti»: Canneto e Montrone, rivali ad Adelfia
ADELFIA - Alla domanda "di che città sei?", il barese risponde "di Bari", il valenzanese risponde "di Valenzano", ma l'adelfiese no, lui afferma con orgoglio: "di Canneto" o "di Montrone". Un po' guelfi e un po' ghibellini, cannetani e montronesi si contendono il primato di "rione migliore di Adelfia" a suon di feste patronali, fuochi d'artificio e processioni. Il concetto non è neppure tanto sbagliato, se consideriamo che Adelfia è realmente sorta dall'unione di due paesi diversi che nel tempo non sono proprio riusciti a lasciar cadere la loro storica rivalità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Uniti in un matrimonio infelice il 29 settembre 1927 da un Regio decreto firmato da Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III, Canneto e Montrone furono ribattezzati con il nome congiunto di "Adelfia", sostantivo di origine greca dal significato "unione fraterna". Tra fratelli però non sempre scorre buon sangue. «Mussolini non aveva proprio niente da fare, quel giorno. Non poteva andare a farsi una pizza?», è l'ironico commento della signora Maria, 87enne di Canneto. Il punto è che questo nuovo paese nasceva da due realtà completamente diverse che avevano una storia differente caratterizzata da dialetto, tradizioni e santi patroni propri. 

«I cannetani e i montronesi non vogliono stare "azziccati" nemmeno da morti», afferma il 76enne signor Luigi. In effetti Adelfia è l'unico paese dell'hinterland barese ad avere non uno ma due cimiteri atti a separare i "fratelli" anche dopo il trapasso. «Non sia mai che ci incontriamo in paradiso» , conclude Luigi con una risata.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Double-face come un cappotto, Adelfia possiede tutto a coppie: due cimiteri, due chiese matrici, due santi patroni, due uffici postali, due scuole di ogni grado fino alle medie, due associazioni combattentistiche, due sedi partitiche. Se alla fine degli anni 20 il paese iniziava una vita amministrativa a senso unico, di fatto partiva da strutture già esistenti che non era certo facile smuovere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ed eccolo lì, il confine tra i due “paesi”: una stele sormontata da una croce posta a pochi metri dal municipio. Ma Adelfia non si smentisce e la regola dei doppi torna anche qui: se la stele è il confine ufficiale, c'è poi il ponte a dividere ufficiosamente in due il paese (vedi foto galleria). «Quand'ero giovane mia madre mi diceva: "Se superi il ponte ti taglio le gambe"» racconta la signora Maria che per tutta la durata della sua adolescenza è rimasta a Canneto e non ha mai osato "valicare il confine". Una sorta di Rubicone, insomma.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Il ponte è anche il limite delle feste patronali: le luminarie di san Trifone, il patrono di Montrone, non possono superarlo così come non possono farlo i festeggiamenti di san Vittoriano, patrono di Canneto. E la Festa dell'uva, la più famosa festa profana di Adelfia? La si festeggia un anno a Canneto e un anno a Montrone. Il mercato? Un martedì a Canneto e un martedì a Montrone. Il presepe? Uno a Canneto e uno a Montrone. C'è da diventar strabici o almeno da cader vittime di una crisi d'identità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Vi racconto un aneddoto - esordisce il signor Luigi -. Adesso esiste la squadra unica di calcio Real Adelfia, ma molto tempo fa c'erano la squadra di Canneto e quella di Montrone. Una volta, durante un campionato, Montrone era sicura di vincere e fece preparare una banda per festeggiare la vittoria annunciata. Peccato che poi perse e Canneto pagò la stessa banda per intonare una marcia funebre per le vie di Montrone». 

«Canneto e Montrone sono “gemelli diversi” e per quanto li si voglia chiamare fratelli sarà sempre così. La differenza più grande è nella mentalità», spiega Angela, 47enne di Montrone. Questo è attestato storicamente: a Canneto si preferì la repubblica e a Montrone la monarchia. Stessa cosa per il referendum sul divorzio: Canneto pro, Montrone contro. Arrivano i Francesi nel 1799? Montrone fedele al regime borbonico, Canneto pronta ad accogliere Napoleone.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Una rivalità, quella tra Canneto e Montrone, che dunque affonda le radici nel passato e che non è dettata da una semplice antipatia, ma da profonde ragioni storiche e culturali. Però se non altro, in quasi novanta anni di unificazione si è riusciti quanto meno a metter su una squadra di calcio comune. Che lo sport possa finalmente unire Adelfia?


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Una cartolina storica di Canneto degli anni 40 (foto di Cartamaxima.it)
Una cartolina storica di Montrone degli anni 40 (foto di Cartamaxima.it)
L'arco centrale di Canneto in piazza Roma e alle spalle la chiesa dell'Immacolata
Il castello marchesale appartenuto ai marchesi di Montrone
La stele in corso Vittorio Veneto, confine ufficiale che separa i due quartieri
Il ponte che separa fisicamente Canneto da Montrone, confine ufficioso tra i due rioni
La chiesa di San Nicola, chiesa matrice di Montrone. Da questo portone esce la statua di San Trifone durante la processione a lui dedicata
La nicchia che contiene l'immagine di San Vittoriano, patrono di Canneto



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  • vito - vergognoso
  • exadelfiese - delirante


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