di Elektra Del Basso

Spacciare erba a Bari Vecchia: «Basta un nome di donna, quello giusto»
BARI - «A Bari Vecchia non solo le sgagliozze e le orecchiette sono più buone, ma anche l'erba». A esprimere questo giudizio “stupefacente” è un 27enne barese (che preferisce rimanere anonimo), che da circa due anni la marijuana la compra proprio nel borgo antico di Bari. Nulla di nuovo certo, ogni quartiere della città ha i suoi pusher e i suoi consumatori, ma pare che nel centro storico si siano inventati tutto un modo per spacciare droga, un sistema che permette di non essere mai colti sul fatto.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Il centro storico, con i suoi vicoli strettissimi, nasconde tanti segreti. «Per questo è necessario conoscere bene il quartiere, per essere sicuro di poter raggiungere un determinato posto in poco tempo – sottolinea il giovane -. A me ha insegnato tutto un mio amico alle medie, lo stesso con il quale ho iniziato a farmi le prime canne. Nonostante io abiti in centro mi so muovere molto bene e conosco i nomi di tutte le viuzze più strane. Ci sono voluti anni, ma grazie a tutta questa esperienza sul posto, sono riuscito a scoprire tutti i meccanismi dello spaccio di droga a Bari Vecchia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Che appare, come detto, abbastanza insolito. Vediamo come avviene la compravendita.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Ci si mette d’accordo con un intermediario – spiega il ragazzo -. Il tutto avviene attraverso sms “in codice”: ci si scrive di pranzi, cene o tornei di carte. E attraverso questi messaggi si riesce a capire il posto dove andare a ritirare l’erba. Ce ne sono una dozzina, sparsi per tutto il centro storico, sono tutti poco illuminati e ben nascosti. Parliamo di scantinati con finestrelle che danno sulla strada, appartamentini al piano terra o piccole stanze con i balconcini comunque sempre ad altezza d'uomo. E ogni volta il posto adibito per lo spaccio cambia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Ma tramite gli sms l’intermediario indica anche un’altra cosa al potenziale acquirente: il nome di donna che bisogna pronunciare una volta arrivati nel luogo indicato. «Sì – chiarisce il 27enne – una volta che si è sul posto bisogna chiamare un nome, da gridare con cadenza dialettale accentuata per riuscire a “mimetizzarsi” tra le voci degli altri residenti. Dopo che l’hai chiamata la signora “di turno” controlla la situazione dalla serranda o dallo spioncino della porta e poi, sondato il territorio e riconosciuto il volto che le è stato descritto dall'organizzatore, mette una mano appena fuori dagli infissi e consegna la quantità già prestabilita in cambio del denaro. Il tutto avviene in silenzio e in maniera molto veloce. Non ci si saluta, ma al contrario si cambia subito strada cercando di non dare nell'occhio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

E a volte l’acquisto avviene anche senza intermediario. «Può capitare di avere necessità di farsi una canna all’improvviso e in quei casi non è possibile concordare l’appuntamento – chiarisce il giovane barese -. Così in maniera discreta si passa dai posti che si conoscono a orari tranquilli, tipo il pomeriggio. Poi si chiama uno dei nomi più ricorrenti, sperando che la persona sia in casa. L'unica cosa che cambia in questi casi è che bisogna sussurrare la quantità di erba che si desidera».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma la gente che abita nelle vicinanze non si pone alcuna domanda? «Macchè – sottolinea il ragazzo – anzi a volte è capitato addirittura che i vicini mi aiutassero a cercare chi mi serviva». E se la droga non c’è’ cosa si fa, si ritorna indietro? «E’ impossibile che non sia disponibile, non capita mai – conclude il 27enne - . Penso che alcuni la coltivino direttamente in casa. Forse per questo motivo la qualità è molto alta, di certo è l’erba migliore di Bari e provincia».


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