Il birdgardening: giardini, terrazzi e balconi diventano nidi per uccelli
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mercoledì 13 maggio 2015
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di Alessia Schiavone
C’è chi quindi sta tentando di creare un “corridoio ecologico” che unisca la campagna alla città, per aiutare gli uccelli ad adattarsi alla frenetica vita urbana in modo da rifugiarsi, riposare, riprodursi e procurarsi del cibo. E’ quello che tecnicamente si chiama “birdgardening” (ovvero “giardino degli uccelli”), una pratica nata in Gran Bretagna verso la fine dell'Ottocento, che trasforma i giardini di casa, terrazzi o balconi in ambienti così naturalizzati da attirare e ospitare animali selvatici e in particolare volatili. (Vedi foto galleria)
Per realizzare questi “paradisi artificiali” si ricorre innanzitutto all'utilizzo di alberi da frutto, piante selvatiche o ornamentali (preferibilmente autoctone) e arbusti di vario genere. Preziose sono anche le piante con fiori, come la lavanda, molto frequentata da farfalle e altri insetti, in modo da garantire anche la nutrizione degli uccelli. Si può poi costruire qualche nido, solitamente in legno e installare in inverno mangiatoie fornite di cibo ben variegato (frutta secca, grasso animale, semi, burro). Fondamentale inoltre è la presenza di una fonte d'acqua: un piccolo stagno, per chi ne ha la possibilità o un semplice abbeveratoio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il birdgardening nasce dall'amore per la natura e dalla necessità di stabilire un contatto diretto con essa», spiega Giuseppe Nuovo, fondatore degli Argonauti, che si occupano di tutela dell’ambiente e che sul loro sito ospitano anche un forum dedicato al “giardino degli uccelli”. «Chi coltiva questa passione – sottolinea Nuovo - impara a conoscere ogni singolo esemplare e a capire il loro comportamento: vede il pettirosso che arriva in autunno e va via in primavera. O ancora, accoglie la rondine in estate per dirle addio in autunno».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«A Modugno, nel mio giardino ho un nido artificiale costruito dai bambini - afferma l’appassionata Teresa Carito - . Quest'anno per la prima volta la cinciallegra ha nidificato in quel nido e si sono schiuse delle uova». «Avevo pochissime conoscenze in quest'ambito, ma grazie all'aiuto degli argonauti ho scoperto un mondo parallelo, fino ad allora invisibile ai miei occhi – dice invece l’amante della natura Rita Marra, di Galatina - . L'aspetto più affascinante è seguire gli animali nella loro metamorfosi. Il mio giardino ospita anche una colonia di pipistrelli, smeraldini e rospi, oltre ad essere ormai la casa di una miriade di uccellini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Se questi piccoli polmoni verdi si ingrandissero, la natura avrebbe modo di espandersi anche all’interno delle città. «In poche parole, per chi ha un pezzetto di terra basterebbe anche solo piantare siepi e alberi per offrire cibo e riparo agli uccelli - sottolinea l'ornitologo e naturalista Gianpasquale Chiatante-. Fare Birdgardening significa non soltanto mettere mangiatoie e nidi artificiali ma in generale ricreare, anche se in miniatura, un ecosistema che permetta agli animali di sopravvivere, e magari vivere, nel proprio giardino».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Nel video il ritratto di un mondo in cui animali e uomini convivono perfettamente. Il caos della città si mette in pausa per qualche secondo per porgere una mano agli amici pennuti:
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Scritto da
Alessia Schiavone
Alessia Schiavone