Assicurazioni, contributi e rimborsi: tutte le tasse della scuola
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mercoledì 3 ottobre 2012
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di Eva Signorile
Chiariamolo subito: per l’iscrizione e la frequenza della scuola dell’obbligo, che copre la fascia di età che va fino ai 16 anni, non vanno pagate tasse di alcun tipo. Di conseguenza, sono esentati dalle tasse tutti gli studenti che frequentino fino al terzo anno della scuola superiore e che abbiano meno di 16 anni. Le tasse obbligatorie si pagano quindi il quarto e il quinto anno delle superiori e si riconoscono perché il bollettino di versamento è intestato all’Ufficio delle Entrate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà in tutti gli istituti si versa normalmente la quota per l’assicurazione (in genere tra i 5 e i 10 euro), il cui contratto è stipulato dalla scuola, ma pagato dai genitori. Non versare il contributo esporrebbe le famiglie o le scuole al rischio di dover pagare molto di più in caso di di danni causati dagli alunni o di infortunio degli stessi. La scuola ha poi la facoltà di richiedere dei “rimborsi” per le spese sostenute per le famiglie stesse: fanno parte di questa categoria, oltre all’assicurazione, anche i libretti delle assenze, i registri e persino le pagelle.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Infine la controversa novità di questi ultimi anni: il cosiddetto “contributo volontario”. La richiesta fatta da alcune scuole ai genitori di versare delle somme di denaro, sembra infatti un trend destinato a consolidarsi. L’ammontare delle somme richieste è variabile e trasversale: coinvolge cioè tutti gli ordini di scuola, dalle materne alle superiori. Si tratta di oneri facoltativi da parte delle famiglie, ma in passato ci sono state segnalazioni di abusi da parte di alcuni istituti che minacciavano ritorsioni pesanti (fino a paventare la bocciatura) nei confronti di quegli alunni i cui genitori rifiutavano di pagare. Di conseguenza, il MIUR ha inviato alle scuole la nota 312 del 20/03/2012, con la quale ribadisce che: “I versamenti in questione sono assolutamente volontari”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Pochi sanno però che, come tutte le donazioni volontarie, anche i contributi scolastici sono detraibili ai fini fiscali: sui bollettini però si dovrà specificare la dicitura “ampliamento dell’offerta formativa”, oppure “innovazione tecnologica” o ancora “edilizia scolastica”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E se tutti i genitori, in massa, rifiutassero di versare i contributi volontari?
«Per le scuole sarebbero cavoli amari», risponde una segretaria di una scuola di Bari, che ha comprensibilmente chiesto di rimanere anonima.
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