Sannicandro, torri umane si sfidano in gare di velocità: è il "Pizz'chèllò''
Letto: 14250 volte
lunedì 14 settembre 2015
Letto: 14250 volte
di Alessia Schiavone
Il 15 luglio di ogni anno, nella cittadina in provincia di Bari, il giorno della vigilia della Madonna del Carmine, tradizione vuole che i ragazzi del paese si sfidino a chi riesce a percorrere nel minor tempo possibile un tratto di strada lungo 35 metri restando in equilibrio su una torre umana a tre piani. Se infatti in Spagna si punta sull'altezza, le piramidi sannicandresi si caratterizzano per la velocità.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quattro giovani uno accanto all'altro si dispongono in cerchio e si abbracciano con forza. A questo punto altri quattro salgono in piedi sulle spalle dei loro compagni con l'aiuto delle ginocchia e poi si lasciano scavalcare da altri due fino a quando non prende forma una piramide. E’ questo il “Pizz'chèllò". (Vedi foto galleria)
A competere sono i quattro “cantoni” (contrade) del paese: Assunta, Torre, Carmine e Castello. Ogni squadra, contraddistinta da un proprio colore (rispettivamente rosa e azzurro, verde e nero, beige e bianco, rosso e bianco), è composta da dieci ragazzi tra i 15 e i 35 anni. La sfida prevede due semifinali e poi una finalissima tra chi ha passato il turno. Il tutto si svolge in via Armando Diaz e a vincere è il cantone che per primo taglia il traguardo segnato con una linea bianca sull'asfalto, in corrispondenza del Monumento ai caduti. (Vedi video)
Quel giorno le case di Sannicandro si svuotano e i 10mila abitanti si riversano in centro per poter assistere alla gara e tifare per la propria contrada. A coronare la festa, alla fine della competizione viene distribuita al popolo sannicandrese una gigantesca focaccia dal diametro di circa due metri e mezzo, preparata dai devoti alla Madonna.
La gara dei quattro cantoni risale agli anni 90 circa, mentre non si sa con certezza quando e come sia nato il Pizz'chèllò. D'altronde non c'è nulla di scritto a proposito, ma solo i racconti degli anziani che vengono ormai tramandati di generazione in generazione. C'è chi lo fa risalire addirittura al 1500 e chi invece lo ricollega alle rivolte contadine del 1799, come segno di protesta nei confronti dei governanti. Molti invece narrano che anni orsono gli uomini sannicandresi per celebrare il giorno della Madonna del Monte del Carmelo si recavano a Irsina in provincia di Matera per la raccolta del grano. Al ritorno, i contadini erano soliti festeggiare innalzando delle torri umane e portando con sé la farina nuova. Ecco spiegato anche l'uso di preparare la focaccia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proprio per preservare una tradizione antica, a Sannicandro è nata da tre anni l’associazione “Rise up”, che come spiega il 33enne Vincenzo: «Ha come obiettivo quello di continuare a far vivere una tradizione popolare che rischiava di scomparire». Sono in quaranta, si incontrano una volta a settimana e dedicano una mezz'ora all'allenamento fisico e altri trenta minuti alla realizzazione di una piramide stabile. Sono loro ad occuparsi dell’organizzazione della gara e a “reclutare” atleti per il Pizz'chèllò.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il punto forte del gruppo è la torre a quattro piani (sperimentata in altre manifestazioni, come quelle di Melfi e Irsina): quattro giovani al primo e secondo livello, due per il terzo e un ultimo che sovrasta in cima. Ma suggestiva è anche la coreografia a ventaglio: viene disegnato un ampio cerchio a due piani in cui ogni ragazzo porta sulle spalle il proprio compagno. E così per un attimo, c’è chi riesce a toccare il cielo con un dito
(Vedi galleria fotografica)
Nel video (dell'associazione Rise Up) la tradizionale gara del “Pizz'chèllò" che si svolge ogni anno a Sannicandro il 15 luglio. Qui siamo nel 2013:
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Scritto da
Alessia Schiavone
Alessia Schiavone