Massaggiatrice, mestiere delicato: «Il contatto rischia sempre di essere frainteso»
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giovedì 24 settembre 2015
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di Cassandra Capriati
Proprio per questo motivo le massaggiatrici parlano di alcuni “accorgimenti” da mettere in atto per evitare che nella testa degli uomini possa scattare qualcosa che ha a che fare con l’eccitamento. Abbiamo detto del “metodo” di Anna Rita, ma anche la 28enne massaggiatrice barese Valeria, svela: «A seconda della tipologia di massaggio che devo effettuare spiego sempre prima ai miei clienti quali parti del corpo andrò a toccare, in modo che non ci sia nessuna “sorpresa” nel momento in cui andrò a lavorare su determinati punti».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il problema – spiega però la 26enne Teresa – è che nei confronti del cliente si deve sì mantenere la distanza, ma è necessario allo stesso tempo riuscire a essere gentili. Non si può apparire totalmente fredde, un certo contatto va creato: solo in questo modo si può aiutare l’uomo a rilassarsi, altrimenti il rischio è quello di non vederlo più tornare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E quindi il fattore “equivoco” permane e c’è chi continua a scambiare le massaggiatrici per operatrici di centri benessere di altro tipo. «Purtroppo a volte avvengono spiacevoli episodi – ci confida Anna Rita -. Un giorno è venuto da me un anziano signore che credevo fosse un cliente come tutti gli altri. Invece ancor prima di iniziare il massaggio mi ha afferrata, attirata a sé e baciata. Ha iniziato a dirmi che voleva che gli toccassi i genitali perché voleva eccitarsi. Non mi sono mai sentita così mortificata in vita mia».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Malauguratamente i maniaci ogni tanto capitano in questo mestiere – conferma la 40enne barese Maria –.Una volta stavo eseguendo un normale massaggio rilassante su un uomo, quando all’improvviso questi mi ha preso la mano e l’ha rapidamente portata verso le sue parti intime, invitandomi a massaggiarle. Inutile dire che ho terminato il massaggio seduta stante».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Questo genere di eventi non è così sporadico, visto che persino durante il corso per massaggiatori le insegnanti avvertono le alunne dei pericoli a cui possono andare incontro. «A scuola – riferisce Teresa – ci hanno insegnato che se vediamo un uomo mostrar segni di voler qualcosa in più, dobbiamo immediatamente lasciare la stanza e avvertire il nostro datore di lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Probabilmente alcuni uomini pensano che la massaggiatrice possa provare piacere a toccare il corpo altrui, cosa che viene smentita categoricamente dalle nostre intervistate che all’unisono (forse in maniera anche un po’ forzata) esclamano: «Non ci è mai capitato di dover massaggiare qualcuno che ci piacesse fisicamente».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sarà, ma comunque anche se i “fraintendimenti erotici” riescono a essere superati grazie alla professionalità delle massaggiatrici, ci sono poi degli inconvenienti per i quali non c’è soluzione che tenga: quelli legati alla mancanza di igiene. «C’è un mio cliente che emana un fetore terribile non appena si spoglia – ci confida Maria –. Sfortunatamente non posso rifiutarmi di fargli un massaggio e dire la verità sarebbe troppo imbarazzante, quindi non mi resta che andare avanti senza poter far niente, a parte areare al massimo la stanza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La puzza, che può provenire dai piedi o da altre parti del corpo, a volte può essere insopportabile, mi è capitato di dover lavorare trattenendo completamente il respiro - rivela la 37enne Caterina -. Non so se dipenda dalla sudorazione particolarmente acida o se, molto più semplicemente, le persone faticano a lavarsi. Il problema però è sempre lo stesso: i clienti pagano e pensano di fare di noi quello che vogliono, come se fossimo una merce. Mentre noi massaggiatrici andremmo rispettate per il nostro delicato lavoro: siamo dei normali esseri umani».
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Scritto da
Cassandra Capriati
Cassandra Capriati