Manduria, la scuola steineriana: «Pratica e lentezza contro i metodi classici»
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venerdì 11 dicembre 2015
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di Alessia Schiavone
Oggi ci occupiamo di un altro tipo di insegnamento “diverso”, quello della scuola Steineriana. Alla base di tale metodo c'è l'antroposofia, concezione pedagogica elaborata dallo scienziato e filosofo austriaco Rudolf Steiner. Questo modo di concepire la scuola nasce nel 1919, quando il proprietario della fabbrica di sigarette Waldorf-Astoria diede a Steiner il compito di istruire i figli dei suoi operai. Non a caso è anche conosciuta come scuola Waldorf.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Secondo il filosofo, l'insegnamento deve rispettare le varie fasi di sviluppo di ogni singolo studente e la sua evoluzione sia fisica che interiore. Il bambino è un essere in divenire, di cui bisogna curare le tre facoltà principali: la volontà, il sentimento e il pensiero. Più che puntare allo sviluppo intellettivo che secondo i sostenitori di questa teoria nasce da sé, Steiner suggerisce di affinare i sensi del bambino per permettergli di comprendere il mondo esterno, accendendo in lui fantasia e creatività, con attenzione al movimento fisico.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In questo tipo di classi, non sono ammesse le nuove tecnologie, i libri sono costruiti dagli studenti, l’apprendimento è lento e graduale e la teoria è sempre accompagnata dalla pratica: si impara facendo. Pittura, musica e scultura sono poi considerate fondamentali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In Italia ci sono 61 scuole di impronta steineriana, di cui una in Puglia, a Manduria, in provincia di Taranto. Qui da 22 anni opera la scuola privata "La Fonte", che comprende asilo di infanzia e classi elementari e medie (nella foto). Abbiamo parlato con Anna Milizia, una delle insegnanti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ci spieghi come è strutturata la scuola Steiner-Waldorf...
Innanzitutto il corso d'insegnamento si divide in tre settenni: 0-7 anni, 7-14 e infine 14-21, momento in cui inizia l'autoeducazione (anche se a Manduria abbiamo solo i primi due tipi di classe). Nel primo settennio, i bambini, anche molto piccoli, sperimentano tutti quei processi manuali che concorrono anche allo sviluppo del proprio fisico. Si cimentano per esempio nel fare la pasta, tagliare le verdure, preparare la marmellata e cuocere il minestrone. Giocano ma producono qualcosa. Nel secondo settennio invece ha inizio il vero e proprio insegnamento e la possibilità per il bambino di apprendere, grazie alle forze maturate.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sembra che l'interazione e l'aspetto pratico abbiano un ruolo fondamentale nella vostra didattica.
Sì, nei primi anni di scuola elementare curiamo soprattutto l'aspetto della volontà del bambino con le attività artistiche, il racconto, ma soprattutto attraverso i lavori manuali (attività di giardinaggio, falegnameria, cucito). Gli studenti imparano a destreggiarsi tra mille abilità diverse che saranno fondamentali per la loro formazione. Tutte le lezioni sono sempre condite da esperimenti e attività pratiche. Per esempio, s'imparano le tabelline seguendo il ritmo, saltando e battendo le mani o si apprende l'uso delle vocali attraverso i suoni. Le materie teoriche vere e proprie vengono introdotte generalmente solo a partire dal terzo e quarto anno, quando subentrano la storia e le scienze, per poi introdurre negli anni successivi materie come la mineralogia, la chimica, la botanica e l'astronomia. Comunque anche dai 14 a 21 anni, nei licei e nelle scuole superiori di stampo steineriano presenti in Italia, accanto allo studio metodico e più rigoroso, è sempre fondamentale l'esperienza diretta. I ragazzi vengono avvicinati al mondo del lavoro, con attività pratiche e concrete: attività di volontariato in Africa, coltivazione dei campi, allevamento del bestiame, solo per fare qualche esempio.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché un genitore dovrebbe scegliere di far frequentare al proprio figlio una scuola steineriana anziché una tradizionale?
A differenza dell'approccio tradizionale e dello stesso metodo montessoriano, l’apprendimento della lettura e della scrittura viene proposto al bambino solo dopo i sette anni. Prima di questa età, il bambino non essendo ancora pronto potrebbe andare incontro a molteplici difficoltà. L'intero percorso di insegnamento segue infatti tempi lenti e graduali. Saltare le tappe o velocizzare le modalità di insegnamento porta a un irrigidimento delle capacità dell'alunno, a un accumulo di "sale nel cervello", a un appesantimento degli organi e a un rinsecchimento delle forze vitali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Quindi, i metodi classici di insegnamento potrebbero addirittura danneggiare il bambino e la sua crescita?
Avete presente il colorito pallido che spesso caratterizza i volti dei bambini nelle scuole statali? Ecco, questo è il risultato del venir meno di queste forze vitali. Nei primissimi anni di scuola bisogna cercare di prestare attenzione non tanto all'intelletto, quanto all'elemento del calore e della vitalità che sono essenziali per poter garantire al bambino l'energia necessaria per affrontare le superiori e l'università. O ancora, quei disturbi conosciuti come dislessia, disgrafia, discalcolia non sono delle vere e proprio malattie ma si verificano soprattutto quando l'approccio all'insegnamento intellettivo è troppo prematuro. La capacità di giudizio e di logica nasce spontaneamente verso i 12 anni, non c’è bisogno di forzarlo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E per quanto riguarda i libri, sono gli stessi generalmente adottati nelle scuole tradizionali?
No. Non adottiamo i classici manuali che si trovano in commercio. I bambini, sotto dettatura dell'insegnante, "creano" i propri libri oppure sono gli insegnanti stessi a fornire i testi da cui studiare, preparati appositamente e con specifici argomenti. D'altronde nella nostra scuola non c'è nulla di "preconfezionato". A partire dagli stessi giocattoli: sono costruiti manualmente dai bambini con stoffe o argilla. Tra le tante creazioni ci sono i cappelli o animaletti in lana, il portaflauto o le calze a cinque ferri. L'anno scorso, la quinta elementare della mia classe ha partecipato alle olimpiadi delle scuole steineriane italiane e ha cucito un pantalone e una tunica interamente a mano. Persino l'arredamento delle classi è tutto artigianale. Gli stessi banchi per esempio vengono costruiti in legno, su indicazione dell'insegnante e con l'aiuto di parenti e genitori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma quali sono i costi che una famiglia dovrebbe sostenere per avvalersi di questo tipo di educazione?
La retta annuale è di 2600 euro per scuola materna ed elementare e di 3000 per la scuola media. Bisogna considerare però che non riceviamo nessun tipo di sovvenzionamento e le nostre classi non sono molto numerose: possiamo contare circa 30 bambini per la scuola materna e una sessantina per elementare e media. Siamo noi a fornire tutto il materiale di cui hanno bisogno per le attività precedentemente elencate: gli accessori per scrivere (dal matitone a cera alla penna stilografica), il materiale per la costruzione dei giocattoli rudimentali e così via. Viviamo di donazioni e contiamo molto sul sostegno delle famiglie. Proprio quest'anno abbiamo dovuto abbandonare la vecchia sede, una residenza che ci era stata concessa da un imprenditore locale per tanti anni e ci siamo trasferiti in una villa signorile con ampio giardino in una posizione facilmente raggiungibile ma in uno stato di totale abbandono e degrado (vedi foto galleria). Tutti quanti hanno messo a disposizione le proprie competenze per renderla operativa.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ultima domanda: oggi la tecnologia è il principale compagno di giochi di bambini e ragazzi. Voi la rifiutate però…
Noi siamo assolutamente contrari all’uso della televisione, del computer e di altri strumenti tecnologici perché sono dannosissimi per la salute fisica e per lo stesso apprendimento. Anche i cartoni animati sono banditi. Abbiamo una strategia diversa. Per mezzo di racconti di animali, fiabe e storie di grandi eroi cerchiamo piuttosto noi di far sviluppare nelle menti del bambino una "televisione" antroposofica. In ottava invece, che corrisponde alla terza media, per preparare i ragazzi al mondo esterno ormai succube della tecnologia, prendiamo un computer e lo smontiamo. In questo modo, prima di utilizzarlo, mostriamo loro com'è fatto e le varie componenti. Questo a dimostrazione del fatto che bisogna essere padroni dello strumento che si ha tra le mani e non schiavi.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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Scritto da
Alessia Schiavone
Alessia Schiavone