Andria, le donne che praticano "U' scand": «Liberiamo dal male con preghiere segrete»
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giovedì 24 marzo 2016
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di Graziana Abbasciano
Anche ad Andria le anziane della città praticano una “cura” del genere, solo che qui la chiamano "U’ scand" (“lo spavento”) e a differenza di quella barese può essere eseguita anche sugli adulti. Si tratta di una prassi fatta di precise azioni e invocazioni religiose tramandate peraltro in modo curioso. A metterla ancora in atto sono rimasti in pochi, tra cui Maria, una signora di 87 anni che vive a pochi passi dalla grande villa comunale: siamo andati a trovarla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Appena entriamo nell'abitazione l'anziana donna ci accoglie con un largo sorriso e assieme alla figlia ci dà il benvenuto, scusandosi per il suo italiano imperfetto. Varchiamo la porta della cucina, dove ci accorgiamo subito di quanto la vecchietta sia devota: la stanza pullula di immagini sacre e la televisione è sintonizzata su un canale che trasmette ininterrottamente il Rosario.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ho iniziato a praticare "U’ scand" all'età di 30 anni - racconta Maria -. È un antico rituale che può essere trasmesso solo da una donna a un'altra, non necessariamente un parente, ma esclusivamente in punto di morte. Le istruzioni misteriose vengono confidate con una lettera: nel mio caso a consegnarmela fu una zia che prima di lasciarci mi svelò tutte le istruzioni, tra le quali rientra una preghiera segreta. Potrò rivelarne il significato soltanto alla mia "erede", usando lo stesso procedimento».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo punto la signora accetta di mostrarci come avviene la pratica. Prima di mettersi all'opera chiede però a sua figlia di uscire dalla cucina, perchè a suo dire nessun altro oltre ai diretti interessati può prendere parte all'evento e ci invita a non scattare fotografie, «altrimenti può intervenire il demonio».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Comincio facendomi il segno della croce per tre volte di seguito - spiega la donna - in modo da invogliare Padre, Figlio e Spirito Santo ad accogliere la richiesta d'aiuto di una persona sofferente. Recito poi la preghiera del Credo, seguita da questa formula: "Santissimo Salvatore togli la lacrima dagli occhi e il dolore dal cuore". Quindi segno tre croci alla volta sullo stomaco, sulle tempie, sui palmi della mani e sulle gambe. Infine declamo la preghiera segreta, quella che potrò spiegare ad un'altra donna solamente poco prima di spegnermi».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il rito poi continua con una "terapia" da fare a casa: bere cioè per due o tre giorni della camomilla nella quale vanno immerse sette foglie di alloro, tante quante sono le sofferenze della Madonna nominate durante il Rosario.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Maria è convinta che questa tecnica funzioni per davvero e ci racconta alcuni episodi. «Nel 1989 – ricorda - un 20enne perse la mamma e per il dispiacere si ammalò gravemente: aveva la febbre altissima e i medici non sapevano come salvarlo. Così il ragazzo si rivolse a me. Insomma dopo il rito la febbre si abbassò e il giovane riuscì a guarire. Pochi anni fa invece ebbi a che fare con una signora di 50 anni che aveva perso il lavoro e non riusciva più a dormire. Non credeva in queste formule, ma in preda alla disperazione decise di fare una prova e alla fine della lunga sequenza di preghiere scoppiò a piangere. In quel momento capii di averla curata: ero riuscita a tirare fuori il dolore che aveva dentro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Proviamo così a farci spiegare il perchè di queste ipotetiche guarigioni. «Non so di preciso cosa accade, ma di certo non si tratta di “magia” – afferma Maria -. Da credente sono sicura che grazie alle mie preghiere il Signore intervenga e liberi da ogni male. Peccato che oggi siano pochi quelli che continuano ad affidarsi a questa pratica: ad Andria siamo rimaste in tre a portarla avanti. E pensare che un tempo alcune donne si facevano addirittura pagare. Io però non ho mai accettato soldi: il denaro è del demonio, io curo solo per amore degli altri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
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Graziana Abbasciano
Graziana Abbasciano
I commenti
- mariarosaria.antolini - Brava!!! Coinvolgente e essenziale, chiaro ....continua così.
- Rosa di stefano - Complimenti bellissimo articolo!
- Elisa Lorusso - Complimenti davvero! Lineare e soprattutto interessante!!! In bocca al lupo per i tuoi prossimi articoli.
- Mauro - Ottimo articolo e dettagliato.Una domanda sei stata sottoposta al rito del tagliare i vermi fatto dalla signora? Se è si hai riscontrato benefici
- Barbara - Meraviglioso....peccato che queste cose vengano perse...anche io so una preghiera detta in dialetto insegnata da mia nonna...recitata prima di dormire x chiedere in sogno durante la notte di vedere la "verita'"
- Mauro Solimini - So che si facevano ai bambini .Vorrei vedere tale rito e magari beneficiare di questo rimedio popolare.Potete contattarmi da facebook
- Simonetta - Ciao bellissimo articolo. anche io conosco questi riti mi sono stati tramandati da una mia parente..
- Maria - Ciao bell’articolo vorrei sapere dove trovare la signora e se pratica ancora questo rituale ne avrei bisogno per mia figlia
- Maristella - Lo fa anche mia nonna di 85 anni (Brigida) e non è detto che si tramanda tramite una lettera e in punto di morte... Mio zio da piccolo si è ammalato di meningite e mia nonna andava tutti i giorni dalla donna che abitava difronte a casa sua (altomare) a fare lo spavento a zio perché era l'unica cosa che lo aiutava la signora altomare un giorno ha chiamato mia nonna e le ha insegnato a fare lo spavento e le ha detto adesso tocca a te aiutare tuo figlio purtroppo questa signora è morta qualche anno fa ma sua figlia abita nella sua vecchia casa e può raccontarvi lei la storia della sua mamma... Mia nonna oggi ha 85 anni e nonostante il morbo di parchinson continua ad aiutare la gente... Se volete potete contattarci alla mail che ho lasciato posso raccontarvi meglio... Grazie