Professione maggiordomo: «Soddisfiamo tutte le richieste, siamo nati per servire»
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mercoledì 28 settembre 2016
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di Ilaria Palumbo
Di fatto questo tipo di professionista si mette a disposizione dell’ospite cercando di venire incontro a tutte le sue più disparate richieste. Per capire qualcosa in più su questo lavoro molto speciale, abbiamo parlato con il 60enne Lorenzo Fioto, di Torre del Greco in provincia di Napoli: lui è “head butler” (capo maggiordomo) sulle navi da crociera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In che cosa consiste il suo lavoro di capo maggiordomo?
Sono a capo di una squadra formata da 14 professionisti (fra uomini e donne) e 14 “junior butler”, cioè allievi che fanno pratica. Siamo tutti direttamente assunti dalla compagnia di crociera. Io organizzo i loro orari, coordino il servizio dei vari camerieri e in alcuni casi mi occupo direttamente di soddisfare le richieste del cliente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Come è diventato professionista?
Ho iniziato diplomandomi alla scuola alberghiera e poi nel corso degli anni, affiancando importanti chef, sarti, dirigenti di alberghi e ristoratori, sono riuscito ad acquisire tutta una serie di conoscenze che mi hanno permesso di completarmi. E’ in questo modo che sono diventato capo maggiordomo, riuscendo a servire principi, politici e alcuni grandi divi del cinema, tra cui Sofia Loren e Burt Lancaster.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Chef e sarti…
E certo, perché un maggiordomo per riuscire a venire incontro alle richieste del cliente deve saper fare un po’ tutto: cucinare, consigliare il vestito giusto, tagliare i capelli e la barba, riuscire a organizzare una valigia, praticare un massaggio rilassante. Noi dobbiamo rispettare tutte le aspettative del cliente mirando però alla perfezione, come se fosse una celebrazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma c’è un limite oltre il quale non siete più obbligati ad obbedire?
Sì che c’è un limite: è chiaro che non possiamo soddisfare richieste un po’ “spinte”. Per questo la nostra postura, il nostro modo di fare e parlare non deve essere mai confidenziale, proprio per evitare fraintendimenti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E in caso contrario come reagite?
Rifiutiamo tranquillamente, sempre con grazia e sorriso, quelli che sono i nostri tratti distintivi. Anche nel caso in cui l’ospite ci dovesse trattare in maniera maleducata, noi manteniamo sempre controllo e savoir-faire.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una curiosità: perché portate tutti i guanti bianchi?
I guanti bianchi, immacolati, sono un simbolo: rappresentano la sottomissione. Quando il lavoro da maggiordomo era esclusiva degli uomini di colore, questi non potevano mostrare le mani quando servivano a tavola e quindi erano costretti a coprirle. Certo, con il passare del tempo l’indumento ha perso questo significato, ma è comunque rimasto a far parte della nostra divisa, non fosse altro per donarle maggiore eleganza.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma non vi sentite un po’ schiavi?
Non ci sentiamo schiavi, ma umili servitori che seguono una vocazione, così come avviene per i sacerdoti. Noi siamo nati per servire.
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