Bari, il culto dimenticato dell'Odegitria: ma a Bitritto è pronto un corteo storico
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venerdì 1 marzo 2019
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di Antonio Bizzarro
Il corteo, accompagnato dall’esibizione dei “Figuranti di San Nicola” e dei “Timpanisti Nicolaus Barium”, partirà alle 18.45 dalla chiesa del paese consacrata all’Odegitria per terminare in piazza Aldo Moro. Saranno rappresentate, con la regia di Rosa Cavalieri, sei scene basate sul testo dell’XI secolo “Cronache del prete Gregorio”. «Vogliamo restituire alla città e soprattutto ai giovani la memoria del culto della santa, che rischia di perdersi nel tempo», spiega il 42enne Giovanni Lunaro, presidente del comitato della festa patronale.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Del resto la storia della Madonna è molto particolare. La leggenda vuole che sia apparsa per ben quattro volte a Costantinopoli. E il suo nome, come ci spiega lo storico dell’arte Giuseppe Riccardi, deriverebbe dalla costruzione nel V secolo di una basilica a lei dedicata sulla via Odilonica. Da qui il nome di Odegitria (in greco che mostra la via), che tra le altre cose è l’intitolazione dell’importante piazza della Cattedrale di Bari.
Cattedrale che ospita nella sua cripta un’icona della Vergine che si pensa sia arrivata direttamente dall’antica capitale dell’Impero romano d’Oriente. Nel 733 venne ordinato a due monaci basiliani di trasferirla lontano dal Paese: questo per evitare la furia dell'Imperatore Leone III Isaurico, che aveva ordinato la distruzione di tutte le immagini sacre per ragioni politiche. I religiosi decisero così di portarla a Roma, ma durante il tragitto in mare furono colti da una tempesta che li fece naufragare a Bari, città in cui il “quadro” rimase per sempre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà questo impegno non fu mantenuto: nel tempo i baresi hanno dimenticato la santa venuta dall’Oriente, che di fatto oggi non è protagonista di alcuna celebrazione (se non un messa in suo onore).Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
La venerazione per l’Odegitria a Bitritto è invece datata 29 settembre 1529, giorno in cui fu inaugurata la chiesa matrice di Santa Maria di Costantinopoli. Anche qui la santa divenne patrona cittadina, ma con più “successo” rispetto al capoluogo e questo grazie a una serie di miracoli che vengono a lei attribuiti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Il più importante è quello riguardante il 12enne Gaetano Rossetti. «A metà dell’800 – racconta Riccardi – un’epidemia di colera stava flagellando il paese. Ma una notte al piccolo Gaetano apparve in sogno l’Odegitria, chiedendogli di riferire ai suoi concittadini di compiere atti di penitenza per invocare la misericordia di Dio. I paesani accolsero la richiesta e la malattia fu debellata. Ogni 21 novembre viene ricordato il miracolo con una processione in onore della Vergine».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Una curiosità: la Madonna in dialetto bitrittese viene chiamata du viont (“del vento”), perché nel periodo in cui cade la festa (quest’anno dal 2 al 6 marzo) c’è sempre un giorno di maltempo. Forse per l’Odegitria è un modo di “vendicarsi” della perenne assenza di un corteo in suo onore.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Nell’immagine: l'icona della Madonna dell’Odegitria conservata a Bari prima e dopo il restauro degli anni 90
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Antonio Bizzarro
Antonio Bizzarro
I commenti
- Francesco Quarto - Per ulteriori conoscenze sulla "leggenda" dell'arrivo a Bari dell'icona mi permetto di suggerire (mi perdonerete la vanità) i miei: La vicenda dell’Odegitria attraverso i manoscritti della Biblioteca Nazionale di Bari, “Nicolaus Studi Storici», Bari, III, 1992, fasc. 2, p. 433-446 e Diffusione del culto della Madonna di Costantinopoli nella Provincia di Terra di Bari in età moderna. In L’Odegitria della cattedrale. Storia, arte, culto. Bari, Edipuglia, 1995, p. 101-113 Grazie e, ovviamente, complimenti per i sempre interessanti, utili e ben fatti articoli e servizi. Francesco Quarto