Giardini, pozzi e voliere: tra i palazzi di Madonnella c'è una "campagna" nascosta
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giovedì 28 marzo 2019
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di Gabriella Mola
Il nostro viaggio comincia da via Durazzo 21, lì dove si staglia un palazzo del 1923 dal colore giallo ocra. Un portone in anticorodal permette l’ingresso nell’androne, all’interno del quale è presente un sottoscala che, attraverso un corridoio, porta nel “chiostro urbano”.
Ci ritroviamo così in un sorprendente giardino ampio circa 450 metri quadri dove sono piantati alberi di nespole, di limoni, di albicocche e soprattutto di banane. Appesi ai rami scorgiamo infatti i fiori e i lunghi frutti verdi raccolti in caschi quasi pronti per essere raccolti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«È merito del “microclima” di Madonnella – ci dice il 54enne Giuseppe De Filippis, colui che cura il giardino -. Le piante sono protette da tutti e quattro i lati dalle abitazioni, ma mantengono comunque una buona esposizione al sole, beneficiando quindi di una specie di effetto serra che ne permette la crescita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Giuseppe ha rilevato questa “campagna” dieci anni fa. «Ne ero sempre stato innamorato e decisi così di comprarla – ci confessa –. All’inizio ci tenevo anche le galline e i conigli, ma mia figlia non voleva: desiderava uno spazio bucolico dove invitare gli amici. Così decisi di tralasciare l’allevamento degli animali per migliorare il giardino e feci costruire dei gazebo per permettere di sedersi all’ombra circondati da alberi di arance, kiwi, prugne e fioroni. Purtroppo però tre anni fa ho avuto un grosso problema di salute e così pian piano ho dovuto dedicare sempre meno tempo a questo “paradiso” che ora ho deciso di mettere in vendita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In effetti il giardino appare in stato di semi abbandono: le strutture posizionate dal signore sono state divelte dal vento e l’erba sta crescendo ovunque. In un angolo notiamo anche un grande volatile imbalsamato che regala l’impressione, tra i fitti rami che ci circondano, di trovarci in una specie di giungla.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Salutiamo Giuseppe per recarci ora all’interno del palazzo adiacente, di color bianco e arancione, situato al civico 19. Entriamo in un adrone e un sottoscala ci conduce all’area attigua a quella appena visitata, dove però a dominare non sono piante da frutto ma un’enorme voliera in cui trovano posto numerosi uccelli.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Purtroppo però i suoi proprietari non ci permettono di vederla, limitandosi a dire che allevano gli uccelli per diletto, da un paio d’anni. Noi però grazie alla cortesia di una signora residente nella parallela via Libia, riusciamo ad avere accesso a un appartamento situato al terzo piano da dove possiamo avere una panoramica sull’intera area.
E così dall’alto possiamo ammirare sia il giardino di Giuseppe che l’attigua voliera, circondata da una rete verde alta circa sei metri. Riusciamo a intravedere al suo interno delle anatre e soprattutto una ventina di bellissimi colombi bianchi. Un vero e proprio allevamento a cielo aperto situato nel cuore del quartiere.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma le sorprese non finiscono qui. Come ogni campagna che si rispetti anche quella di Madonnella ha in dote un pozzo. E’ presente nella parte dell’area più vicina a corso Sonnino. Su questa via, al civico 129, si trova il portone di un palazzo bianco e rosso che permetterebbe di raggiungere la struttura, ma anche in questo caso ci viene negato l’accesso.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Poco male, visto che riusciamo comunque a fotografare il pozzo dall’appartamento predetto. Ciò che osserviamo è un giardinetto curato con piante grasse e un vialetto in pietra che conduce a questo grazioso pozzo bianco chiuso da una grata. Un vecchio secchio completa la scena rendendo ancor più pittoresco l’angolino.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Il pozzo raccoglie dell’acqua dolce proveniente direttamente dalla Murgia – ci riferisce il signor Giuseppe -. Mio padre da piccolo me la faceva bere: era buonissima. E attenzione: quella struttura è molto antica, si trova lì dal 1700».
Non siamo riusciti a verificare questa informazione, ma non importa. Quel che è certo è che a Madonnella, tra panni stesi e strade strettissime, si trova un pezzo di una vecchia Bari “rurale” che si pensava persa per sempre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica di Alessandro Palermo)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Diomede Illuzzi - l'animo campagnolo nel cuore della città...incredibile!!! :°
- angelo monno - il giardino che rappresenti apparteneva a MONNO DONATO e io sono il figlio nato nel 1946 e ho sempre giocato tra i vialetti e mangiato fichi e nespole in abbondanza .Dovresti approfondire la ricerca e scrivere le informazioni con precisione.