di Federica Calabrese

Noci per fischietti, nocciole come biglie: quando i bambini creavano i propri giochi
ALTAMURA – Fischietti fatti con i gusci di noci, nocciole utilizzate a mo’ di biglie, trottole di legno, aeroplanini di carta: sono i “giochi di una volta”, quelli con cui si dilettavano i nostri nonni quand’erano bambini. Passatempi “poveri”, praticati per strada e soprattutto realizzati artigianalmente dai piccoli di un tempo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Attività che però stanno rischiando di finire nel dimenticatoio. Nell’epoca del “tutto pronto” e della tecnologia ad ogni costo, concetti come manualità e riutilizzo appaiono infatti datati e ingenui.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Per fortuna c’è ancora chi difende strenuamente quell’idea di infanzia. Abbiamo parlato della federazione dei giochi e sport tradizionali e oggi vi racconteremo la storia di Angelo Milano, 70enne di Altamura che passa il proprio tempo a mostrare ai ragazzini come ci si divertiva decenni fa. (Vedi foto galleria) 

Incontriamo il signore durante la manifestazione medievale “Federicus”, che si tiene ogni anno ad Altamura. Qui, in un angolino situato all’ingresso di una corte medievale, si trova Angelo, con il suo banchetto pieno di oggetti inusuali. Accanto, affisso al muro, un foglio è lì a spiegare le motivazioni che spingono l’uomo a diffondere le sue conoscenze. Leggiamo: “Giochi di ieri: cioè come si allenavano i ragazzi a divenire uomini. Un investimento delle proprie capacità”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

«Da piccoli – ci spiega il signore – avevamo poco con cui dilettarci. Ma questo di conseguenza permetteva di dare sfogo alla nostra creatività. Ad esempio le nocciole noi le usavamo come biglie. Per capire se fossero dure abbastanza le facevamo rimbalzare a terra. Se saltavano correttamente si iniziava a giocare».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Sul tavolino c’è infatti una scatola di latta che contiene delle nocciole, così come sono sparsi gusci di mandorle e di noci, tutti recanti dei tagli netti sulla base e qualche forellino sulla superficie esterna. «Questi erano i nostri fischietti – illustra orgoglioso il 70enne -. Realizzavamo delle aperture per far passare l’aria ed una volta finiti si faceva a gara a quale riuscisse ad emettere il sibilo più forte».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ancora dei fischietti, nella forma arcuata molto simile a quella classica, erano invece prodotti con delle fascette di metallo. «Le rubavamo ai nostri genitori senza farcene accorgere. Il lavoro manuale era più complesso ma il risultato ci rendeva davvero fieri», sottolinea Angelo.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra aeroplanini di carta, rocchetti in panno per avvolgere i fili e curiosi “antistress” fatti con pezzi di legno che sbattono tra di loro, l’uomo ci mostra il disegno di un suo progetto: una ruota a moto continuo. «Attraverso un sistema di vasi comunicanti e pesi, il cerchio in legno è continuamente mosso dall’acqua che circola all’interno – ci dice -. Degli imprenditori cinesi mi hanno anche chiesto il brevetto per questo gioco».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Segno che anche a 70 anni si può continuare a creare, divertendosi. “Mber l’art e mitl da part”, dice il cartello sul muro. Ovvero: impara perché poi tutto ti tornerà utile in futuro. Un principio che come i giochi di una volta sta rischiando di essere dimenticato per sempre.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

(Vedi galleria fotografica) 


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Incontriamo il signore durante la manifestazione medievale “Federicus”, che si tiene ogni anno ad Altamura
Qui, in un angolino situato all’ingresso di una corte medievale, si trova Angelo, con il suo banchetto pieno di oggetti inusuali
Accanto, affisso al muro, un foglio è lì a spiegare le motivazioni che spingono l’uomo a diffondere le sue conoscenze. Leggiamo: “Giochi di ieri: cioè come si allenavano i ragazzi a divenire uomini. Un investimento delle proprie capacità”
«Da piccoli – ci spiega Angelo – avevamo poco con cui dilettarci. Ma questo di conseguenza permetteva di dare sfogo alla nostra creatività. Ad esempio le nocciole noi le usavamo come biglie. Per capire se fossero dure abbastanza le facevamo rimbalzare a terra. Se saltavano correttamente si iniziava a giocare»
Sul tavolino c’è infatti una scatola di latta che contiene delle nocciole, così come sono sparsi gusci di mandorle e di noci, tutti recanti dei tagli netti sulla base e qualche forellino sulla superficie esterna. Erano usati come fischietti
Tra aeroplanini di carta, rocchetti in panno per avvolgere i fili e curiosi “antistress” fatti con pezzi di legno che sbattono tra di loro, l’uomo ci mostra il disegno di un suo progetto: una ruota a moto continuo



Federica Calabrese
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