Bitetto, la storia dell'82enne Francesco: dissemina sassi colorati per regalare un sorriso
Letto: 13846 volte
giovedì 14 ottobre 2021
Letto: 13846 volte
di Gaia Agnelli
L’idea è nata dalla mente dell’artista svizzero-italiana Heidi Aellig, che un paio d’anni fa ha dato il via al progetto “Un sasso per un sorriso”. Un’iniziativa ben presto diffusasi in tutto il mondo e oggi promossa dall’omonimo gruppo Facebook, arrivato a contare più di 150mila membri. Francesco è uno di questi e può essere considerato quindi il “rappresentante” barese del movimento.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Ho scoperto la pagina social nel giugno scorso – ci dice l’ex militare – e ho subito deciso di aderire. In realtà già da prima, per puro hobby, donavo a sconosciuti cose da me decorate. E tra questi c’erano anche quelle pietre che, di solito calpestate e dimenticate per terra, riescono ora ad avere una nuova vita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E così l’uomo da quattro mesi a questa parte, dopo aver raccolto numerosi sassolini per strade e campagne, si chiude nel suo laboratorio di via Alfieri per disegnare sui ciottoli volti, fiori, bimbi, barche, gatti, cani, passerotti, lumache, paesaggi e attività di campagna. Il tutto utilizzando colori acrilici resistenti alla pioggia.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Finito il lavoro si mette alla ricerca del posto giusto dove posare le opere. Può essere sotto una panchina, alla base di un tronco, in un’aiuola di un parco. Un luogo nascosto ma non troppo, visto che lo scopo è quello di fare in modo che l’oggetto venga recuperato.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«A volte faccio mi opero affinchè siano gli anziani, i bambini e i diversamente abili a trovare i miei lavori – svela Occhiogrosso –. Così mi reco ad esempio nelle case di riposo o negli asili, dove lascio i sassi alle maestre affidando loro il compito di sparpagliarli. E se vedo un bambino piangere, nascondo il ciottolo nelle vicinanze facendo segno alla madre di farglielo cercare. Spesso poi ripongo le pietre davanti alla porta di casa di persone che, avendo problemi motori, non potrebbero mai girare il paese alla ricerca dei miei “quadretti”».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E Francesco ci racconta di quel giorno in cui ne posò uno nel cimitero di Bitetto. «Fui colpito dalla tomba di un 17enne – spiega –. Avevo nel borsello un sasso raffigurante una farfalla e decisi così di regalarlo a lui e alla sua famiglia, a cui spero di aver donato un piccolo momento di serenità».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché è questo l’obiettivo dell’anziano signore: chiudere la giornata nella consapevolezza di aver realizzato qualcosa di utile. «A incoraggiarmi – sottolinea – sono i tanti messaggi di ringraziamento che ricevo da coloro che raccolgono i miei ciottoli. Perciò, nonostante la mia veneranda età, non passerà un giorno senza che io ne lasci almeno uno in giro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
Qui il gruppo Facebook "Un sasso per un sorriso"
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita