Bari, quelle misteriose opere adagiate su un campo incolto di via Omodeo: perché sono lì?
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giovedì 30 giugno 2022
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di Marco Gay e Eloisa Diomede
La prima scultura, posta al centro di un sentiero, rappresenta un uomo con le mani e le braccia allargate. La seconda, situata vicino a un masso e a un albero, raffigura un ragazzo sdraiato. La terza, appoggiata a dei tubi di ferro, riproduce un signore in piedi. Sono tutte fatte di cemento grezzo, arricchito però con installazioni di vere scarpe, zip di jeans, lattine, tappi di bottiglia e metri di misurazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma di che si tratta e perché si trovano in quel punto? Questa è la domanda che abbiamo posto a residenti, rappresentanti delle istituzioni ed esperti d’arte contemporanea, ma la risposta è stata all’unisono: «Non lo sappiamo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
In realtà un indizio sulla loro origine si può trovare sui sostegni in legno delle statue, lì dove è scritta a chiare lettere la frase “#Iorestospaziocancelletto”. Un hashtag quindi, che ci riporta al mondo dei social network. Su Instagram e Facebook è possibile infatti scovare alcuni post pubblicati durante l’estate del 2021 che si riferiscono proprio alle opere “misteriose”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le foto (che non hanno commenti e contano su pochissimi like) sono anche accompagnate dalla frase “Guarda il video attraverso il link e partecipa al gioco”. Link che però rimanda a una pagina non più attiva. Tutto sembrerebbe quindi riportare a un esperimento artistico finito male o forse mai partito veramente.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Le sculture però nel frattempo rimangono lì, quasi a rappresentare un manifesto della “street art”. Anche se secondo l’artista barese Domenico Mazzilli si tratterebbero di meri calchi. «Lì c’erano delle forme preesistenti a rilievo che sono state tolte dal cemento lasciando così la loro impronta sul materiale di scarto – afferma l’esperto –. Probabilmente chi le ha rinvenute vi ha intravisto delle figure umane e, aggiungendovi elementi con la tecnica del collage, ha reso le forme “vive”.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Sarà. Ciò che possiamo affermare è che questi lavori, a prescindere dal loro valore artistico, stanno riuscendo ad abbellire un’area non curata che, all’ombra di un antico edificio barese, è divenuta nel tempo una discarica per piccoli e grandi rifiuti.
Qui la pagina Facebook di “#Iorestospaziocancelletto”
(Vedi galleria fotografica)
© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
I commenti
- Filomena - Interessante articolo