Gli "albisti": quel gruppo di baresi che si sveglia presto per andare a fotografare il sole che sorge
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giovedì 5 ottobre 2023
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di Gaia Agnelli
«Tutto è nato nel 2018 - ci racconta la 54enne Dina, tra le fautrici dell’iniziativa -. Siamo usciti alcune volte all’alba con i fotografi del gruppo “We are in Bari”, quando pian piano tra alcuni di noi si è venuta a creare una certa sinergia. Ci siamo innamorati di questo particolare momento della giornata: un contesto silenzioso che lascia spazio alla voce delle emozioni. Abbiamo quindi pensato di non aspettare ogni volta gli eventi organizzati ma di fissare un “nostro” appuntamento, optando per il sabato perché più comodo per tutti».
Da allora la comitiva ha cominciato a riunirsi ogni settimana per fotografare il sole e la sua luce. Una luce che “trasforma” qualsiasi oggetto, come quella bicicletta che Dina ci mostra mentre riflette il suo profilo in una pozzanghera.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Io sono il fondatore di “We are in Bari” e ho abbracciato sin da subito con entusiasmo l’idea del gruppo - sottolinea il 48enne Alessandro -. Oggi è come se funzionassimo a energia solare: l’alba ci carica e non ci stanca mai. Del resto non ce n’è mai una uguale all’altra».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
A questo proposito ci mostra una sua immagine che vede il molo San Nicola ancora buio, ma colorato alla sinistra dalla luce violacea che segue la notte e a destra dal cielo arancione di un nuovo giorno che sta per iniziare.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Agli orari non è stato però facile abituarsi – ammette la 53enne Cinzia, che ama scattare muovendo la fotocamera per avere un effetto sfocato –. Perché d’inverno il sole sorge anche alle 7.20, ma d’estate albeggia alle 5. Così sono scesa a compromessi: colazione abbondante e dopo l’uscita si ritorna a dormire fin quando non suona sveglia per andare al lavoro».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma perché proprio l’alba quando c’è un più comodo tramonto? «Non c’è paragone: Bari è rivolta a nord-est, quindi all’alba, a differenza del tramonto, è possibile vedere il sole specchiarsi sul mare», spiega la 70enne Rosanna mentre ci fa vedere un suo scatto di Bari Vecchia illuminata dalla prima luce del giorno.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«E poi non c’è nessuno in giro a quell’ora: siamo avvolti nel più completo silenzio. È un momento intimo, quasi dedicato a noi, che ci fa sentire complici», aggiunge la 69enne Lena mostrandoci una nave nel porto che sembra entrare nella sfera che sta nascendo a metà tra il cielo e l’acqua.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché gli albisti, scatto dopo scatto, sono diventati amici: quasi una sorta di famiglia «Sì, e ci divertiamo tanto insieme - sottolinea la 59enne Regina -. Ci incontriamo mezz’ora prima dell’alba e diamo inizio alla festa. C’è chi porta lo stereo per cantare e ballare e, se siamo in spiaggia e fa caldo, ci facciamo anche un bagno. Poi però quando spunta il sole ci ammutoliamo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Festeggiamo compleanni, anniversari, solstizi ed equinozi, tutto rigorosamente al sorgere del sole - dichiara la 57enne Francesca -, e lo facciamo scegliendo un look per ogni occasione. Dall’abito rosso a Natale, a quello “total white” di Ferragosto».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
E tra una foto del cielo visto da una vetrata del Teatro Margherita (di Regina) e quella di una vecchia Fiat 500 illuminata a N-derr la lanze (di Francesca), ci godiamo lo splendido skyline del lungomare del 43enne Piero. «Mi chiamano “il tizio dell’alba”- rivela -, perché ne sono talmente innamorato da non perdermene una: devo vederla ogni giorno della settimana, anche da solo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Albisti che cambiano sempre location, a seconda del momento dell’anno. «D’estate preferiamo il Molo Sant’Antonio o Pane e Pomodoro - commenta il 56enne Francesco innamorato di gozzi e di gabbiani -. D’inverno però il sole nasce quasi dietro il Palazzo della Provincia, così per vederlo dobbiamo allontanarci verso nord, sul molo San Nicola o in zona Santa Scolastica. A volte però facciamo anche delle trasferte, ad esempio ci piace molto Trani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma alla fine tutte queste immagini dove vanno a finire? «Le condividiamo sui social e ci tagghiamo a vicenda giocando nei commenti a indovinare chi è l’autore – risponde il 57enne Giovanni, che ama immortalare i lampioni del lungomare -. Alcune foto però sono anche state pubblicate su delle riviste e hanno vinto persino concorsi. Gli scatti più belli e apprezzati sono quelli fatti d’inverno: se d’estate il cielo è a “tinta unita”, le nuvole, la pioggia e la foschia creano invece sfumature che toccano l’anima».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«L’alba è metaforicamente l’inizio – conclude Rosanna -: dona nuove speranze e ci regala positività. E poi è indescrivibile quella sensazione di attesa che precede l’istante di passaggio tra la notte e il giorno, quando la luce da blu si trasforma in arancione. Tutto però dura solo un paio di minuti: poi al sole non resta che salutarci per correre velocissimo verso il cielo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
(Vedi galleria fotografica)
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