Si muovono di notte, al buio e in altura, allo scopo di "rimirar le stelle": sono gli astrofili pugliesi
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venerdì 17 novembre 2023
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di Francesco Sblendorio
In Puglia sono diversi i gruppi di amanti dell’Universo, anche se il più grande e organizzato è il G.A.S. (Gruppo Astrofili del Salento), nato nel 2011 a Calimera vicino Lecce, ma operativo in tutto il territorio, provincia di Bari compresa. Conta una settantina di soci, a cui si uniscono molti curiosi in occasione dei periodici eventi di osservazione e divulgazione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«La condivisione è un aspetto chiave nella vita degli astrofili – ci spiega il 54enne tarantino Tommaso Stella, presidente del G.A.S. -. Muoverci in gruppo infatti per noi è fondamentale, non solo per la possibilità di sfruttare strumenti e conoscenze degli altri membri, ma anche per superare eventuali paure. L’astrofilia è una passione impegnativa: prevede anche notti intere all’addiaccio in pieno inverno in cima alle colline o in montagna. Ebbene, da soli in pochi troverebbero il coraggio di raggiungere isolati punti di osservazione, ma insieme invece ci si fa forza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Gli fa eco il 49enne barese Nicola Amoruso, anche lui socio del gruppo. «La pratica dell’astrofilia richiede quello che chiamo “l’allinamento perfetto” - afferma -: una complessa conciliazione di molti fattori tra cui la possibilità di allontanarsi dagli impegni famigliari e lavorativi, le giuste condizioni meteorologiche, l’individuazione di luoghi con scarso inquinamento luminoso. Alla lunga questa pratica diventa un vero e proprio stile di vita».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ad avvicinare Nicola all’astrofilia è stato il lockdown dovuto alla pandemia di Covid nel 2020. «Trascorrendo molto tempo in casa ho cominciato a passare ore sul balcone a guardare il cielo con un binocolo – ricorda -. Mi sono procurato poi un telescopio, specializzandomi nell’osservazione e nella fotografia degli astri. Quindi ho conosciuto l’associazione e la collaborazione con gli altri appassionati mi ha permesso di apprendere informazioni e tecniche più specifiche».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Ma dove possiamo incontrare gli astrofili con i loro telescopi? Prevalentemente in quota, lontano da centri urbani, fabbriche, porti e fonti luminose in generale. Solo in posti del genere è infatti possibile cogliere, oltre ai corpi celesti, anche i dettagli di nebulose e galassie. Motivo per cui le colline della Murgia sono tra i luoghi più frequentati dai patiti del cielo: uno dei punti più battuti ad esempio è l’Area 21, un vasto altopiano situato tra Ruvo e Altamura.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«Anche se i luoghi di osservazione non poi sono tanti - sottolinea Stella -: le norme contro l’inquinamento luminoso vengono infatti poco rispettate. Troppo spesso i sistemi di illuminazione delle aziende o delle ville private sono puntati verso l’alto o irradiano molto al di là dello spazio di loro pertinenza».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Difficoltà logistiche a parte, quanto costa entrare nel mondo degli astrofili? Meno di quanto si creda: con 400-500 euro è infattti possibile dotarsi di una strumentazione di base di discreta qualità. «Un tempo procurarsi un telescopio era più complesso e costoso– rivela Davide Nardulli, 48enne barese che vive a Casamassima -. Oggi invece gli strumenti sono più accessibili e non è un caso che tanti giovani si stiano appassionando all’osservazione e alla fotografia astronomica».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
«L’astronomia affascina molto i ragazzi – conferma il presidente -, anche se il loro approccio alla materia va un po’ “disciplinato”. Spesso infatti si avvicinano a questo mondo con l’unico obiettivo di scattare belle foto da condividere poi sui social. Poi però, continuando a frequentare il gruppo, la loro passione tende a incanalarsi sui binari di un autentico interesse».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
Perché con la strumentazione giusta le stelle si possono anche fotografare. È ciò che fa il 29enne Carlo Tarantini, di Ginosa Marina e studente di Medicina a Bari, che si è procurato una macchina fotografica reflex adatta a immortalare l’Universo. Lui, Tommaso, Nicola e Davide ci mostrano delle splendidi immagini che ritraggono una nebulosa, la Galassia di Andromeda e quella dei “Fuochi di Artificio”, delle macchie solari e poi diverse fasi di un’eclissi di Luna.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
C’è solo una domanda da farsi: in un mondo in cui ormai si vive con lo sguardo abbassato verso uno schermo di cellulare, alzare la testa per guardare il cielo non può apparire come un concetto superato e antiquato?
«Certo, anche se io sono convinto che basterebbe stimolare la curiosità per ritrovare interesse negli altri - evidenzia Carlo -. Vi racconto un aneddoto. In occasione di un’eclissi di sole mi posizionai nella zona di Santa Scolastica a Bari. Era l’ora dell’uscita da scuola e in pochi minuti mi trovai attorniato da ragazzini che scrutavano il cielo estasiati. L’astronomia può ancora rappresentare una passione per i giovanissimi di oggi e gli adulti di domani».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
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