di Gaia Agnelli - foto Paola Grimaldi

Tra profumi e colori viaggio nei vivai baresi: «Il settore "garden" è in continua espansione»
BARI – Vendono piante e fiori provenienti da tutto il mondo e danno consigli su come prendersene cura, rendendole dei veri e propri elementi di design per ambienti pubblici e privati. Parliamo dei vivaisti: i professionisti del “garden”, un settore che non conosce crisi visto che il verde rappresenta un tocco di arredamento che non “appassisce” mai. In più i vivai, a differenza di altri esercizi commerciali, non soffrono lo strapotere delle multinazionali, né quello del commercio online. La chiave del successo di tali figure è la capacità di seguire passo passo il cliente: dalla consulenza, all’installazione, alla manutenzione dei giardini.  

A Bari sono attivi una decina di vivai e tra quelli più antichi ci sono: Lavermicocca Gardening & Design (nato nel 1983), Esecuzione Verde (1987) e Decorcasa Garden (1999). Siamo andati a visitarli immergendoci in un mondo di profumi e colori. (Vedi foto galleria)
 
Lavermicocca Gardening & Desing si trova su via Bitritto, nei pressi dello Stadio San Nicola. Tra enormi ulivi, palme e boungaville, qui si fa spazio una grande serra all’interno della quale incontriamo il titolare Cosimo Lavermicocca, classe 1985. 

«Tutto cominciò con mio padre Michele, il quale ereditò la passione per il verde dai suoi genitori - esordisce il padrone di casa -. Nonno Cosimo infatti era un giardiniere e nonna Grazia aveva proprio qui il suo orto. Fu lui nel 1983 a decidere di trasformare il giardino di famiglia in un vivaio: il primo capanno fu costruito interamente a mano, utilizzando il legno e dei materiali chiari che filtrassero la luce del sole».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Negli anni 90 il punto vendita si ampliò su un’area di 15mila metri quadri, aumentando l’assortimento e ospitando la prima serra in acciaio. «Sentimmo la necessità di espanderci – dichiara il titolare – in quanto con il boom edilizio cominciò a prendere sempre più piede l’home decor (l’arredamento casalingo), di pari passo con una maggiore sensibilità verso il verde. Nacque così la figura del “garden designer”: un professionista che progetta giardini ascoltando le esigenze del cliente, accompagnandolo nell’installazione e nella manutenzione dell’area». 

Il successo fu immediato e non solo a Bari. Si pensi ad esempio che nel 1998 i Vivai Lavermicca allestirono piazza San Pietro, a Roma, con degli esemplari di ulivi secolari. Negli anni 2000 poi la gestione dell’attività passò nelle mani dei figli di Michele: Cosimo e Grazia, che “innaffiarono” di nuove idee i semi che il padre aveva piantato, arrivando a ospitare in sede oltre 1500 coloratissime varietà botaniche

Mentre parliamo il vivaio si sta affollando di clienti accolti dallo storico aiutante Nicola e il titolare ci invita a visitare la serra dove incontriamo la collaboratrice Francesca intenta a sistemare dei kokedama. Questi ultimi sono piante senza vaso che spuntano dalla sommità di sfere di muschio, compattate con lo spago. 

«Sono creati interamente a mano ispirandosi a un’antica tecnica giapponese: siamo tra i pochi in Italia a farlo - sottolinea Cosimo -. Perchè è importante restare al passo con i tempi, sempre attenti ai trend del momento. Ad esempio organizziamo eventi “a tema” nel vivaio, come il “Candy Christmas”, che lo trasforma ogni anno in un villaggio di Babbo Natale. Vengono qui da tutta la Puglia e abbiamo persino aggiunto dei qrcode su ogni pianta così da permettere ai visitatori di scoprire con un click che esemplare hanno davanti a sé, come se fossero in un museo».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)
 
Ci spostiamo ora su via Giulio Petroni, dove tra i quartieri Carrassi e Carbonara si trova “Esecuzione Verde” del 62enne Antonio Lavermicocca, titolare dell’attività nonché fratello di Michele. Lo incontriamo vicino a un singolare ulivo cresciuto orizzontalmente e al fianco di Tina Camardelli, storica collaboratrice e green designer. 

«Siamo una famiglia di vivaisti – commenta l’imprenditore mentre passeggiamo immersi tra i profumi di cedri, aechmee fasciate, buddleja viola e gerani rossi –. Quest’attività fu aperta nel 1987 dopo quella fondata in via Bitritto e due anni prima di “Idea Verde” in strada Torre di Mizzo, dell'altro mio fratello Mimmo. Tutti noi Lavermicocca siamo partiti da uno stesso punto e, dopo aver frequentato la scuola agraria, visto il boom del settore abbiamo aperto ognuno una diversa attività». 


«Ciò che ci ha sempre contraddistinto è la capacità di essere creativi rinnovandoci, dato che questo è un mondo in continuo cambiamento, proprio come l’arte – commenta Tina -. Partecipiamo a scenografie per sfilate di moda, cortei storici, ma anche a matrimoni allestendo lo spazio “wedding”. Per i più piccoli poi organizziamo corsi di giardinaggio. Siamo anche andati anche in “tour” per le scuole di Bari con il progetto “Piantala con lo smog a scuola”, per sensibilizzare i bimbi al rispetto e alla cura per le piante». 

Tina ci mostra la realizzazione che un mese fa Esecuzione Verde ha portato all’evento “Floralies Internationales” di Nantes. Si tratta di un castello floreale di carte napoletane che si è meritato i premi di “miglior scenografia” e “valorizzazione del tema”. L'azienda ha anche vinto il Premio d'Onore ad Euroflora 2022.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Tra le iniziative di maggior successo c’è stata quella del “Tulipark”, inaugurato a marzo scorso in strada Torremassima Chiurla, all’interno del “tondo” di Carbonara. «Abbiamo portato un po’ di Olanda a Bari, installando un parco colmo di tulipani tra i quali passeggiare e rilassarsi – dice Tina mentre ci conduce nella serra dove due collaboratori sono alle prese con delle coloratissime gerbere -. Il campo per l’estate si è nel frattempo trasformato in “FlorPark”, con le coltivazioni tipiche della stagione». 

«Vogliamo avvicinare tutti alla natura - conclude Antonio -. Durante il periodo del Covid del resto in molti si sono improvvisati giardinieri scoprendo un forte amore per le piante. C’è stato quindi un ulteriore boom che ha visto esplodere il “green” nelle abitazioni. Da parte nostra però ci deve essere il dovere di divulgare il più possibile la conoscenza di questo mondo». 

L’ultimo vivaio, “Decorcasa Garden”, è ubicato in via Pietro Mascagni, tra l’Arena della Vittoria e la Pineta San Francesco. L’azienda occupa due aree: una dedicata al vivaio e l’altra a pietre e strutture ornamentali. Entriamo nella prima e veniamo catapultati in uno spazio dove la natura sembra “inglobare” gli avventori al suo interno. Ci ritroviamo in un vero e proprio giardino nel quale spiccano un ulivo in un enorme vaso, un ficus bonsai dal tronco artisticamente aggrovigliato, orchidee lilla e una “valle” di fiori. 

Incontriamo nel sentiero fiorito i titolari: Anna Paparella di 54 anni e suo marito Costantino D’Alba di 55, dinanzi a una cycas ultracentenaria. 

«L’attività nacque nel 1999 in un locale in piazza Garibaldi di soli 90 metri quadri – spiega Anna, indicandoci un vaso sul quale è riportata questa data –. Vendevamo prodotti per arredi casalinghi, ma dopo pochi mesi ci accorgemmo della crescente richiesta delle piante come decorazione, così aggiungemmo il verde nella nostra offerta accostando la parola “Garden” al nostro nome. Nel 2006 poi avvertimmo l’esigenza di ampliare il locale trasferendoci qui». 

«Da allora è filato tutto liscio – dichiara Costantino -. Fortunatamente il nostro è un settore in continua espansione che non soffre la concorrenza delle multinazionali e del commercio online. C’è bisogno infatti della presenza fisica. Siamo noi a procedere con all’installazione delle piante, mantenendo costantemente il rapporto con i clienti per la manutenzione dei loro giardini».Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Un’azienda di successo che i due hanno messo su in virtù della passione che li accomuna da piccoli. «Mio suocero Giuseppe era giardiniere e mia nonna Maria aveva un orto nel quale io passavo le giornate – dice Anna invitandoci a entrare nel capanno “effetto serra” –. Di lei conservo ancora una monstera che ha oltre 60 anni e sulla quale ho apposto però il cartellino “non in vendita”». 

Tra le chicche ospitate nel vivaio ci sono alcune piante carnivore, tra cui spiccano le rosse nepenthes. Così come a colpirci sono le thillandsie, piante parassita che vivono senza radici. «Molti di questi sono esemplari rari importati da ogni parte del mondo – commenta Anna –. Ma la cosa bella di questo mondo è che ce n’è proprio per tutti: da chi vuole semplicemente arredare il balcone di casa spendendo poco a chi vuole rendere il proprio giardino un’oasi naturalistica». 

(Vedi galleria fotografica)


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