di Maria Carmen Cafarella

Il softair, quando la guerra diventa un gioco: «Ma non accettiamo gli esaltati»
BARI - Vere e proprie guerriglie, simulazioni di tattiche militari ed esercitazioni. Si tratta del softair o tiro tattico sportivo, un'attività ludico-ricreativa di squadra che si serve di armi ad aria compressa, le Asg. Nasce infatti negli anni ’80 in un Giappone in cui  vigeva il divieto di possedere armi vere a causa delle leggi di occupazione americane. Si pratica in qualsiasi ambiente urbano o naturale e gli eventi possono durare da poche ore a qualche giorno. Gli appassionati di questa disciplina si chiamano “softgunners” e amano dotarsi di un nome di battaglia che usano nelle esercitazioni militari e paramilitari. Il gioco è giunto in Italia e anche in Puglia, negli anni ’90 e, attualmente, ci sono ben 37 associazioni di softair dislocate nella nostra regione. Abbiamo parlato con Giuseppe Rossiello, presidente dell’associazione “Deserters” nata da un anno a Modugno, in provincia di Bari.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Perché questo gioco vi appassiona?

E’ uno sport che si basa sul gioco di squadra molto più di altri. Non esistono ruoli predefiniti ma ogni singolo giocatore nella squadra risulta essere una pedina fondamentale e necessaria per la vittoria. Inoltre a differenza di altre attività ci permette di essere a contatto con la natura. La prima qualità richiesta ad un giocatore è l’onestà. Nel momento in cui si viene colpiti bisogna dichiararlo se non lo si fa per assurdo sarebbe come negare un goal valido in una partita di calcio. Serve anche prestanza fisica e non bisogna essere schizzinosi per stare tra rocce, natura ed eventuali animali.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma di fatto è la simulazione della cosa più orribile del mondo: la guerra.

Il pregiudizio verso questo gioco è molto alto.  Molti pensano che noi giochiamo a far la guerra, ma in realtà è la riproduzione di una guerra proprio come il tiro con l’arco è la riproduzione di una battaglia medievale o la boxe di un vero e proprio combattimento. Nella vera guerra se vieni colpito non rientri più in gioco, qui il gioco continua, l'avversario non è un'entità da eliminare realmente, spesso dopo le partite si finisce a mangiar o bere qualcosa insieme.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quindi è una battaglia senza controindicazioni. Magari giocate al softair perché la guerra vi piace, ma temete la morte…

No. Io ho frequentato l’Accademia militare, ma nel softair abbiamo imparato a discernere le due cose. Questo è un gioco, mentre fare il soldato è una professione.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Non mi dica però che non ci sono degli “esaltati”?

Qualcuno si avvicina a questo gioco perchè magari ha degli ideali alquanto estremisti, ma poi tocca a noi associazioni fare da filtro. Non tolleriamo eccessi in squadra. Tutti coloro che si accaniscono eccessivamente contro l'avversario sono puniti o allontanati dalla squadra. Proprio per questo vogliamo diffonderlo come gioco per eliminare questi pregiudizi e luoghi comuni erronei.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Ma è un gioco pericoloso? Alla fine delle armi si usano…
 
Il massimo danno può essere un piccolo ematoma. I pallini di plastica utilizzati come munizioni sono del diametro di 6 millimetri e come limite, per legge, sono sparati dalle repliche con un motore ad aria compressa azionato elettricamente con la potenza di un solo joule. Noi cronografiamo ogni fucile nuovo che viene introdotto dai giocatori per capire se è a norma di legge ed evitare spiacevoli incidenti. L’unica parte che deve essere coperta obbligatoriamente sono gli occhi, pertanto si deve indossare una maschera. La situazione cambia se si dovesse cadere. Fortunatamente non si sono verificati mai gravi incidenti ma noi consigliamo sempre di portare protezioni per le ginocchia e le giunture ed eventualmente per il viso se ci si trova in ambienti un po’ più ristretti.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)


Tra di voi ci sono anche donne e minorenni?

Si. Ci sono donne tesserate. Lo sport è adatto anche ai minorenni ma come associazione almeno all’inizio abbiamo deciso di non accettarli, perché si sa che spesso i ragazzini se non spinti da forte passione e motivazione possono cambiare idea. Inoltre servirebbe sempre l’autorizzazione dei genitori.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Cosa serve per giocare?

Occorrono una mimetica o una tuta scura che permetta di non essere subito identificati, scarponcini con suola doppia e caviglia alta, ginocchiere e gomitiere, maschera e ovviamente un’Asg che è possibile comprare in negozi specializzati, un paio sono presenti anche a Bari e provincia. Il costo medio di un equipaggiamento per principianti si aggira intorno ai 200 euro.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono le squadre storiche qui in provincia di Bari? Che relazioni ci sono tra le varie squadre?

Ci sono i “Go Devil”, gli “Excalibur” che sono le associazioni più vecchie sorte nell’area barese. Esiste un Comitato Interregionale, il CISA, che raggruppa quelle squadre che giocano ufficialmente da tempo e vogliono entrare all’interno di una classifica un po’ più professionale. Noi al momento siamo affiliati allo CSEN, un comitato sportivo minore riconosciuto dal C.O.N.I.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Andate mai fuori regione? O qualcuno viene qui da voi?

Diciamo che la disponibilità a spostarsi dalla propria regione accomuna un po’ tutte le associazioni. Si va spesso in trasferta anche fuori dall'Italia soprattutto per partecipare ai tornei. Ci sono anche tornei in Puglia, di conseguenza abbiamo ospiti da altre regioni.Notizia di proprietà della testata giornalistica © Barinedita (vietata la riproduzione)

Quali sono i luoghi più indicati dove fare softair?

Qualunque tipo di ambiente è adatto, ma ovviamente la complessità del luogo aumenta il divertimento. I boschi con cespugli, dislivelli dove potersi nascondere e casolari abbandonati sono più utili al gioco. Per rispettare l’ambiente ci serviamo di munizioni biodegradabili.  Ad ogni modo per occupare i campi è necessario fare delle richieste al Comune o a singoli privati. Se il campo è privato bisogna andare al catasto e risalire a proprietario e fare una richiesta scritta di passaggio inoffensivo come farebbe un cacciatore. Così evitiamo anche che i passanti allertati da uomini in mimetica si rivolgano spaventati alle autorità, come ci è capitato.


© RIPRODUZIONE RISERVATA Barinedita
Attrezzatura e repliche sul campo di gioco
Operatori in azione su terreni poco praticabili
Equipaggiamento tipico di un giocatore di softair
Simulazione in un bosco
I Deserters al completo
Simulazione notturna
Simulazione in prossimità di un casolare abbandonato
I Deserters con la presenza degli operatori femminili
Una donna dei Deserters, il softair si tinge anche di rosa
Operatore in azione in un casolare abbandonato
Protezione fondamentale, maschera per gli occhi
Operatori in azione che avanzano
Equipaggiamento e Air soft gun



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  • Alex - Figata :Q___
  • paolo - umm per caso sono loro che giocano al boschetto delle fate a modugno? vorrei giocarci ma non so' come contattarli, sono gli stessi del bgeek vero?
  • Gianluca - Il softair e un gioco che insegna la guerra?


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